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La presente non vuole essere polemica (sempre meglio puntualizzare di questi tempi) ma solo un raccolta di personali opinioni.

C'è chi la considera una cosa geniale che valorizza la storia, chi ne farebbe volentieri a meno, chi manco sa di cosa si parla (può capitare, io una volta non sapevo neanche esistesse la parola)

Io, per esempio, digerisco sempre molto poco il ricorrere a questa tecnica che, nel migliore dei casi, mi pare riesca solo ad apportare un momento umoristico. In "Topolino e la bella addormentata nel cosmo", ad esempio, c'è il primo caso che io ricordi (sicuramente ce ne saranno altri precedenti, sia in Disney che altrove, ma non mi sovvengono ora) e lì, tutto sommato, mi strappa la risata, mi lascia piacevolmente incredulo. Ma viene usato con moderazione, funziona, serve a far ridere e poi basta, non si ripete ogni due pagine.
Più spesso di quanto vorrei, invece, sto trovando storie in cui si ricorre a questo sotterfugio come recurring gag, anzi, come tormentone vero e proprio, col risultato, sempre secondo me, che non si riesce a prendere sul serio la trama. E dopo le prime due-tre volte, la cosa finisce pure con l'arrecarmi un forte senso di noia.
Senza contare quando, invece, la cosa si inserisce neanche con l'idea di fare una battuta ma in un contesto che vuole essere serio o di tensione: come si fa, in quel caso, a non far crollare il senso di meraviglia e interesse? Praticamente e come se ti alzassero un muro di mattoni in autostrada mentre stai andando a 150.

Beh, concordo con te. Usato con saggezza è gradito, come tormentone invece nuoce alla generale sospensione dell'incredulità necessaria per godersi in pieno il fumetto.

Juro, non conosco la storia che citi : con 'metafumetto' cosa si intende, esattamente ?
I personaggi del fumetto che si rendono conto di essere tali, il giocare con le convenzioni grafiche ( tipo andare a sbattere nel bordo della vignetta e cose del genere ) ? O personaggi dei fumetti che raccontano storie ( quindi una storia nella storia ) ?

Juro, non conosco la storia che citi : con 'metafumetto' cosa si intende, esattamente ?
I personaggi del fumetto che si rendono conto di essere tali, il giocare con le convenzioni grafiche ( tipo andare a sbattere nel bordo della vignetta e cose del genere ) ? O personaggi dei fumetti che raccontano storie ( quindi una storia nella storia ) ?

I primi due tipi sono considerati "metafumetto".

La storia a cui si riferisce, Topolino e la bella addormentata nel cosmo, vede la mano di De Vita agire nel corso degli eventi.
Sinceramente, in quel caso non mi è piaciuta tanto: mi sembrava fatto per sbrigarsi e per superare degli imbrogli che ci sono nel mezzo della storia.
Effettivamente, con Faraci e con Vitaliano nelle ultime opere si è accentuato notevolmente il tasso metafumettistico, che personalmente mi piace, ma un po' inizia a stufare...
Invece, la mia storia metafumettistica (anche se non lo è pienamente è Topolino e la rivolta delle didascalie, che forse è anche la prima che ho incontrato.

Grazie per il chiarimento e le informazioni, carissimo...allora è proprio quello che pensavo ( la lettura di alcuni articoli in rete mi aveva un po' confuso le idee, anziché chiarirmele  ).
Se è così, be', allora no, è una stravaganza che non mi va troppo a genio. Sono un'anima semplice, preferisco che l'universo di un fumetto sia percepito come 'reale' e 'normale' dai personaggi che vi si trovano a vivere e ad agire.

Come non essere d'accordo con quanto scrivi?

Come in tutte le cose, anche (e soprattutto, aggiungerei) in questo caso la parola d'ordine dovrebbe -imho- essere una e una soltanto: moderazione.

Se usato in occasioni particolari e con cognizione di causa (vedi il Pippo di cui si parlava prima) ci può stare e non mi dispiace, ma vederlo, come in effetti accade sempre più spess, come gag ricorrente è una cosa che per quanto mi riguarda spezza la scorrevolezza della narrazione, in maniera equiparabile alla sospensione dell'incredulità che spesso si ha quando i personaggi dei film si mettono improvvisamente a cantare perchè ci sta la canzone... tratto tipico di parecchi Classici WDAS, peraltro, e su cui si è già discusso diverse volte...)

Oramai il metafumetto si sta sempre più affermando nell'ultimo periodo di Topolino, gli autori cioè cercano di ricorrere più spesso a questi espedienti in modo da non banalizzare schemi di per sé usati e riutilizzati a menadito. Un esempio lampante è Fausto Vitaliano, che nelle sue ultime storie ha perseguito un ideale del fumetto dissacrante, ironico, o meglio un universo in cui i personaggi sono già consci di gag, avvenimenti e situazioni, per cui si rassegnano alla loro sorte e vivono "passivamente" le loro avventure.

Ecco, ora cito Vitaliano perché è forse l'autore che più adopera il concetto di metafumetto, ma non significa che sia il solo: nell'ultima storia della Camerini, per esempio, compare una vignetta in cui Paperino afferma "Sigh! Quante catastrofi ho visto cominciare con questa parola!", guardando allo spettatore e alludendo ad una rottura della quarta parete.

In questo caso, se il metafumetto viene adoperato in una sola vignetta di tutta una storia, e magari nel momento migliore (e non di certo a casaccio, se no crolla la struttura narrativa) allora ci può stare, ma diventa un problema quando intere storie si reggono su questi espedienti, che privano la credibilità non solo del contesto in cui si muovono i personaggi, ma anche i personaggi stessi.

Per fare un esempio: Amelia sta arrivando al deposito con un nuovo incantesimo per impossessarsi del decino di Paperone. Quest'ultimo, con volto annoiato e per nulla spaventato, guarda il lettore affermando "Poveretta, non sa che le toccherà essere sconfitta come da copione!"
Ecco, questo è un esempio di metafumetto sbagliato perché si ironizza sulla situazione privando non solo di credibilità lo scontro tra i due personaggi, ma anche il personaggio di Amelia stessa. Si sa che non potrà mai ottenere ciò che vuole, tuttavia nessuno vieta allo sceneggiatore di riservare colpi di scena inaspettati e che facciano pensare al lettore "Cavoli, forse stavolta per Paperone è finita!". Logicamente, se prima di un epico scontro uno inserisce una rottura della quarta parete, il tutto svanisce...

Potrebbe essere impiegato, invece, come ha fatto la Camerini nella sua ultima storia: la frase di Paperino è inserita in un momento che non priva di per sé la storia di credibilità, ma offre una "gag" che smorza i toni e mette in luce il carattere dilettevole-divertente della storia.

Occhio, questo non significa che in tutte le storie comiche vada inserito sempre del metafumetto: se una gag è banale e uno vuol farci metafumetto sopra in modo da trasformarla in una gag, bisogna fare attenzione a:
- Scegliere il momento veramente adatto (e quindi non inserirla per forza, ma in modo che abbia un suo perché e una sua ragione nel contesto);
- Non venga ripetuta due/tre/quattro volte (non farà più ridere, e risulterà pedante)

Poi, francamente trovo che si possa anche fare a meno di metafumetto. Certo, a volte è divertente vedere personaggi che rompono la quarta parete, mi vengono in mente i corti di Paperino, Pippo e Topolino dove a volte accadeva o anche nel primo capitolo di "Kingdom Hearts" quando Pippo e Paperino si ritrovano a parlare con Aerith (anche se non centra col metafumetto, lo so), tuttavia, se il risultato (come spesso ho visto in certe ultime storie) sono gag ripetute alla nausea, personaggi annoiati, rassegnati e arrabbiati che sanno di recitare una parte e quindi vengono a meno della loro mimica e credibilità, oltre che alla perdita di coerenza tra un'azione e un'altra... molto meglio evitare il metafumetto!

il metafumetto mi è sempre piaciuto, sarà perché quando ero piccolo mi dava la "speranza" che i fumetti\cartoni esistessero nella realtà , e quando lo trovo mi fa sempre sorridere. comunque non me lo vorrei trovare in ogni storia, alla lunga stanca e di questi tempi se ne sta facendo molto uso, mi pare. se devo dare una mia opinione: dico sì al metafumetto, ma "cum grano salis"

Il metafumetto va usato con moderazione e a tempi ragionevoli. E' un modo di fare fumetto diverso e se diventa un habituè nelle nuove storie può togliere l'interesse al lettore nella lettura. Inoltre c'è metafumetto e metafumetto. Ci sono storie metafumettistiche molto apprezzate e riuscite, altre, invece, sono poca cosa.

Secondo me la sfida tra metafumetto e suo opposto si può ricondurre, in linea di massima, alla preferenza per una storia i cui fenomeni pertengono la sfera del razionale contro una storia che invece predilige soluzioni irrazionali.
Personalmente preferisco il razionale, l'idea che anche ciò che appare irrazionale possa in ultima istanza trovare una spiegazione scientifica (o pseudoscientifica), purché sia fatto con moderazione. E quindi la trovata del metafumetto non mi piace, sebbene riconosca che, al di là del fatto che tale fenomeno, nelle ultime decadi, sia diventato un cliché (e non solo nei fumetti, ma anche nei romanzi), la scelta di trattare l'irrazionale è decisamente più coraggiosa, perché tende a scontrarsi col senso comune e deve, per questo motivo, cercare di non scadere in fatti e situazioni ingenue e per nulla credibili.

Tirando le somme: metafumetto no, ma non mi disturba poi così tanto

Io sono d'accordo con quanto detto da altri, usato con moderazione, diciamo pure molta moderazione.

Dipende dalla storia di cui si parla e nel contesto in cui viene inserito.
In una storia più o meno realistica preferirei non vederlo. In quelle prettamente comiche, magari ci può stare, ma sempre con un certo criterio.

Per intenderci, il suo corrispettivo sul grande schermo, il cosidetto metacinema, esiste quasi solo nei film più che comici proprio demenziali, tipo Scary Movie.

Vorrei dire anch'io la mia. Ideologicamente credo che il metafumetto non ci debba mai essere, ma...
Come avrebbe fatto D Vita a regalarci quella perla sulla logica di Pippo che si rivolge al disegnatore, trovata che più assurda non si può (e che tra l'altro funziona pure) e quindi perfettamente in linea con il personaggio?
La storia delle didascalie invece offre l'esempio perfetto di come trattare l'argomento: i personaggi sono fumetti ma non trattano la cosa come se fosse normale, bensì con sbigottimento e incredulità (e qui mi riferisco a Topolino, la parte razionale, mentre Pippo con la sua mente bizzarra accetta il fatto come se niente fosse).
Comunque è un tema che secondo me va usato solo nelle storie volutamente e assolutamente demenziali e tal proposito mi vengono in mente le rotture della quarta parete usate in alcuni film di Mel Brooks, come Balle spaziali o Robin Hood un uomo in calzamaglia, che mi hanno procurato risate ininterrotte per diversi minuti di fila