Il problema del rilancio di personaggi quasi dimenticati o poco utilizzati è che un autore, qualora decida di riprendere le gesta di un character, a prescindere da come è poi andata la storia (un successo, mediamente buona, dimenticabile) lo abbandona riprendendolo magari dopo molto tempo (se va bene). Senza che altri colleghi intervengano incuriositi o interessati anche loro a lavorarci con altri plot.
Allora che razza di rilancio è?
Anche altri autori che magari insistono per qualche storia col 'nuovo' personaggio, poi lo lasciano perdere senza farlo entrare veramente nel 'circuito che conta' (quello dei characters fissi, che restano sempre gli stessi): anche in questo caso, a prescindere dal buono o cattivo esito delle storie riguardanti il 'rilanciato' e senza alcun palese interesse da parte di altri colleghi.
Se mai Cuordipietra tornerà sul Topo (sempre con Artibani in una storia che dovrebbe essere ambientata in Sud Africa), saranno passati ben tre anni dalla sua ultima apparizione importante (L'Ultima Avventura, tralasciando una o forse due storielle Egmont).
La prossima settimana torneranno Emy, Ely e Evy, desaparecide dai tempi dei Q-blog: le condurrà per mano Vito Stabile che già con Paperetta ha fatto un ottimo lavoro anche se dopo un po' l'ha lasciata: anche le nipotine faranno un semplice blitz o, al massimo, due/tre apparizioni?
Qualora Ok Quack, Zio Sfrizzo, Matilda, Doretta, Setter, Sgrizzo... venissero ripresi, quanto durerebbero? Lo spazio di un mattino.
Come già scritto in passato, a me piace molto 'la politica di Springfield':
Matt Groening & C. maneggiano una serie infinita di personaggi dando anche a quelli meno importanti un discreto numero di apparizioni, dal momento che anche i camei possono servire alla storia e, oltretutto, danno colore e comicità ai plot con i characters principali.
Invece 'le politiche di Paperopoli e Topolinia' privilegiano le comparse anonime (una presenza e via) rispetto ai personaggi minori di terza e quarta fascia che però, comparendo con più assiduità, darebbero più un senso di reale comunità urbana, un po' come a Springfield.
Unendo poi i characters dimenticati ai nuovi generici one shot, alcuni dei quali meriterebbero davvero una riproposta, si raggiungerebbe l'ideale rappresentazione di due variegate e divertenti comunità metropolitane, fatte in gran parte di personaggi minori che però avrebbero una rotazione maggiore, più frequente rispetto all'attuale, dando più vivacità e interesse alle avventure quotidiane dove invece compaiono quasi sempre pochi volti troppo noti o altri totalmente sconosciuti che poi, purtroppo (nella quasi totalità dei casi) non rivedremo mai più.