Un Mastroianni incanutito, piegato sotto il peso degli anni, scheggiato dalla morte ormai prossima ma non domo, monologa nella parvenza di un dialogo con un pallido figmento di memoria, nel crepuscolo di una stanzetta anonima se non per lo sfavillìo di vivaci vignette disneiane
All'inizio ho provato a staccarle
Mi fanno allegria
Soprattutto alla mattina, quando mi sveglio e me le trovo davanti
Mi aiutano anche di notte, sai, le volte in cui mi sveglio pensando che sto per morire
Allora Accendo la luce e vedo Pluto che mi sorride e mi calmo
Ho riletto anche le loro storie sai
Sono bellissime
Lo sai che da bambino io sognavo di essere uno dei tre Paperini
I miei compagni avrebbero voluto essere Batman, Superman
Io no
Mi piaceva la famiglia di Paperino
il salotto di casa sua con quella vecchia poltrona sfondata e la sua automobile a forma di pagnotta con dietro quel buffo strapuntino dove viaggiavano i tre nipotini
Io volevo essere uno di loro, uno dei tre, Qua, mi faceva ridere il nome, QUA!
Beh, Un vero nome da papero
E oggi sai dopo tanto tempo io ho scoperto di non aver cambiato idea, dovessi essere un altro io sceglierei come allora, Qua, le torte di Nonna Papera, i Natali pieni di neve e il Manuale delle Giovani Marmotte con dentro le soluzioni a tutti i problemi del mondo.
E prima che la scena vada al buio
Io vorrei morire a Natale...con il grande albero illuminato in mezzo alla piazza...mentre la neve cade lenta su tutta Paperopoli...e io la guardo volteggiare nell'aria in compagnia di Qui e Quo, i miei due fratellini...e mi sento a casa, al caldo e al sicuro...con le zampe infilate nei miei scarponcini gialli e il copriorecchie a batuffolo che mi stringe delicatamente le tempie come la carezza di un figlio bambino...
Furio Bordon - Le Ultime Lune
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