Papersera.net

Mi ricordo un articolo uscito nel 1999 sul Topo dei 50 anni in cui si parlava delle volte che il Topo aveva anticipato i tempi (p. es. Top e il satellite artificiale, uscita 6 anni prima del lancio dello Sputnik)   questa è un'altra storia in cui il Topo è stato veggente: Paperone costruisce il tunnel sotto la Manica nel 1970, con 23 anni di anticipo sulla realizzazione effettiva  

molto esilarante la scena con i quattro avvocati Gamba;  la faccia schifata di Paperino che beve l'acqua desalinizzata; Paperone che addenta il rubinetto nel tentativo di far scendere dell'acqua; e nel finale c'è una scena in Scozia che è compatibile con la saga di Don Rosa: Paperone rivela che da piccolo, giocando, aveva rotto un vetro, e adesso al posto di quel vetro c'era la pergamena che risolve il caso  

Pezzin dice che la sua "ZP e la rivoluzione elettronica" è un anticipo di ciò che poi è stato Internet

Sarà profetica anche quella del Ponte sullo stretto di Messina?
(Di certo non per quel che riguarda la metodologia ^^; )

Sarà profetica anche quella del Ponte sullo stretto di Messina?
(Di certo non per quel che riguarda la metodologia ^^; )

almeno speriamo... :o

Sarà profetica anche quella del Ponte sullo stretto di Messina?
(Di certo non per quel che riguarda la metodologia ^^; )

Io ho sentito dire che il ponte sullo stretto non si fa per bieche operazioni commerciali (in parole povere, non sono d'accordo i traghettatori)

Pezzin dice che la sua "ZP e la rivoluzione elettronica" è un anticipo di ciò che poi è stato Internet

beh, non si è ancora arrivati ai punti della rivoluzione elettronica

beh, non si è ancora arrivati ai punti della rivoluzione elettronica

Però si è già superato l'approccio point-to-point

Chissà... magari se il telefono l'avessero inventato al giorno d'oggi gli elenchi non esisterebbero, causa privacy (secondo Pezzin il problema maggiore sollevato dalla sua storia)

Questo topic sta sforando... vogliamo riportarlo in carreggiata sì o no?

A mio parere una storia bellissima.... ;)e esilarante..

Piccola nota: Martina fu un vero "fan" del tunnel sotto la Manica, perché già in una storia di due anni precedente a questa, Zio Paperone e il tunnel della cuccagna, il suo Paperone contribuisce al progetto fornendo il suo cemento.

Lo studio associato Gamba, Gamba , Gamba & Gamba (Gamba nonno, Gamba padre, Gamba figlio, Gamba nipote).
ZP: "Cosa ci fanno tutte queste gambe sulla mia isola?"
 )

A me fa ridere soprattutto il fatto che li chiamino il coro delle 2+2 cornacchie e poi che Paperone inizia a scavare una fossa per sotterrare vivo il nipote!

Un capolavoro.

In questa storia Paperone rivendica la sua americanità acquisita rispetto alla originale scozzesità.
Riguardo i problemi tecnici che ancora nei primi anni '70 impedivano la costruzione del tunnel, lo zione dice: "Che pappemolli questi europei! Si perdono in un bicchier d'acqua per un piccolo problema d'aria!"
Al che i nipotini gli chiedono se lui avesse risolto il problema.
E lui replica: "Naturale! Eh, eh! Non per niente sono americano!" (scritto in grassetto nel baloon originale per evidenziare la cosa)

Origini scozzesi che però sono alla base di questa bellissima avventura dove alla fine lo zione precisa pure che da bambino si divertiva a spaccare i vetri del suo castello che i paperi raggiungono alla fine della storia.
Il padre (non ancora nomato Fergus), per risparmiare, aveva coperto una finestra col famoso dipinto indiano americano che il loro avo Joshua aveva riportato in Scozia dall'isola vicino Paperopoli contesa con Rockerduck.

In fondo Paperone è diventato quello che è grazie all'America: è vero che ha viaggiato in tutto il mondo ma è soprattutto nel continente nordamericano che ha costruito la sua iniziale fortuna e dove ha messo definitivamente radici. Il sottolineare in positivo la sua americanità come uomo d'azione che va dritto al sodo (e al successo) senza i burocratici macchiavellismi europei sembra essere un vero e proprio ringraziamento al paese che l'ha forgiato. Paperone non dimentica le sue origini di cui va fiero ma al tempo stesso si sente ormai americano, soprattutto quando torna nel vecchio continente percependo meglio le differenze.

                                                 https://inducks.org/story.php?c=I+TL++773-AP
                                                   

In fondo Paperone è diventato quello che è grazie all'America: è vero che ha viaggiato in tutto il mondo ma è soprattutto nel continente nordamericano che ha costruito la sua iniziale fortuna e dove ha messo definitivamente radici. Il sottolineare in positivo la sua americanità come uomo d'azione che va dritto al sodo (e al successo) senza i burocratici macchiavellismi europei sembra essere un vero e proprio ringraziamento al paese che l'ha forgiato. Paperone non dimentica le sue origini di cui va fiero ma al tempo stesso si sente ormai americano, soprattutto quando torna nel vecchio continente percependo meglio le differenze.

Paperone rivendica non tanto l'essere americano, quanto il fatto di possedere lo spirito americano. Dopotutto gli americani sono generalmente europei emigrati, proprio come lui, e quel che il personaggio vuole intendere è che ciò che li differenzia dagli altri europei è proprio l'attitudine nei confronti della vita: loro hanno scelto una vita migliore attraversando l'oceano, quindi sono più open-minded; americani, in questo senso, non si nasce ma si diventa; oppure si può anche dire che Paperone, con la sua intraprendenza, fosse nato già americano in terra di Scozia!

Le storie che si occupano principalmente dell'argomeno sono almeno tre:

Zio Paperone e il tunnel sotto la manica
Zio Paperone e il tunnel della Cuccagna
Zio Paperone e il tunnel sottomarino

Proprio stupende le prime due, a paragone un po' più modesta come storia la terza, eppure del tutto godibile ed anche qui lampi di genialità e colpi di scena nella complessa contesa tra la proprietà dei terreni maggiormente strategici tra Paperone e Rockerduck.