Purtroppo correrò il rischio di diventare ulteriormente impopolare.
Al contrario di quello che fin'ora ho letto negli interventi che mi hanno preceduto, dal mio punto di vista, gli anni 80 continuano a segnare quella china discendente iniziata dal lontano 1962.
Questo perché non amo le storie di Topolino in costume, siano esse storiche o fantastiche, non amo ritorni al passato e al futuro di ogni tipo e genere
.
Ne consegue che, di quel che rimane a parte il solito gigantesco Scarpa e poco altro, ben poco per me si salva in questo decennio.
E a proposito dell'Altro, il mio primo voto va ad una storia che qui, come in altri decenni, non è neanche stata citata:
Topolino ferroviere d'assalto. La mia preferenza è motivata dal fatto che, finalmente, dopo ben 20 anni dai tempi di
Topolino e i malefici sette - capolavoro mancato - finalmente venne prodotta una storia a lungo respiro in due puntate con Macchia Nera che è un vero gioiello, sia dal punto di vista della trama gialla, sia proprio nell'uso del personaggio. Unico grosso neo che la inficia è dato dal come Luciano Gatto, disegnò Macchia Nera in quegli anni: completamente pelato e con due lunghissime orecchie canine lunghe e nere. Chissà poi perché questa orribile scelta stilistica da parte di uno dei disegnatori migliori e più classici.
Sulla seconda storia sono stato a lungo indeciso fra l'ancora una volta innominata,
Topolino e il vandalo del plenilunio, piena di suspense e ottimo giallo e, quella che poi ho deciso di votare
Topolino e l'enigma di Brigaboom.
La mia scelta è dovuta non tanto ad una preferenza maggiore ma al fatto che Romano Scarpa, qui coronò finalmente per la prima volta, il suo massimo desiderio - che è sempre stato anche il mio - coltivato fin dal 1954, di fare storie con Topolino che seguissero la logica delle strisce giornaliere di Gottfredson.