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Testate Regolari / Re:Le serie imperdibili - Le Tops Stories
« il: Martedì 26 Mar 2024, 11:34:40 »
dove hai trovato l'informazione?
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Che poi a questo punto non si spiega l'uscita del volumetto brossurato su area 15, quando le prime due parti erano apparse proprio in volumi dedicati nella collana extra, mah...
Per quanto mi riguarda, la storia raccolta nel brossurato che menzioni è orribile, quindi anche facessero il volume Extra cartonato non lo prenderei!
Visto l'andazzo dei diari del Klondike nel tirare fuori antagonisti fuori luogo, secondo me in una storia futura salterà fuori anche un giovane Rockerduck.Ad esempio la sua presenza nel Klondike non è 'strana', dal momento che diversi sudafricani dell'epoca vi parteciparono, 'allenati' dalla precedenza esperienza (anche diamantifera) fatta nel loro paese.Secondo Wikipedia, i quotidiani americani hanno riportato la notizia che è stato scoperto l'oro nel Klondike un anno dopo, ovvero nel 1897. Praticamente lo stesso periodo in cui Paperone ha trovato la petita uovo d'anatra (lo si legge nel quotidiano che appare nel capitolo 9 della saga). Non sappiamo quando la notizia arrivò in Sudafrica, ma credo che se Cuordipietra volesse partire appena gli è arrivata la notizia credo che sarebbe arrivato intorno al 1898, stesso anno in cui Sameul Steele interviene per riportare la legge a Dawson.
E infatti Barbieri li inserisce fin dal primo capitolo uscito due mesi fa, protagonisti di un regalo fatto allo zione (il diamante Stella del Transvaal) che aveva collaborato con loro e scovato una vena aurifera nella loro concessione fino ad allora poco generosa. Quasi un 'prologo' per l'arrivo di un altro sudafricano con il quale certe collaborazioni sono impossibili. Questa presenza di CF in Klondike, coerente con gli spostamenti del tempo ma inaspettata per la conoscenza diretta e 'certificata' fra i due giovani paperi, ha comunque un senso come potrebbero averlo ancor di più altre situazioni storiche.
Poi sinceramente non lo ci vedo a fare il cercatore d'oro, secondo me almeno inizialmente la sua ricchezza dovuta ad azioni disoneste.
Nell’intervista da Fisbio il direttore ha detto che la testata non è chiusa e che c’è stato un errore di comunicazione.
Ripartirà da gennaio. Immagino intendesse a gennaio sarà annunciato il prossimo volume. Vedremo se resterà uguale o verrà ripensata.
Il fatto che ci sia questo buco di qualche mese mi fa pensare alla seconda ipotesi.
Confermato il passaggio da bimestrale a trimestrale per la testata da parte dello stesso direttore Bertani, durante la live di oggi con Fisbio: le motivazioni risiedono soprattutto nel fatto che si tratti di un prodotto parecchio di nicchia, con poche vendite, paragonabile da quanto si apprende a Il club dei supereroi o Cronache dal Papersera. Speriamo ciò sia sufficiente per mantenerlo in vita.
A tal proposito, se è possibile, vorrei apre un attimo un piccolissimo OT: oltre ad Almanacco, Paperino e Zio Paperone, quali testate attualmente propongono inedite straniere?
E, nello specifico, Almanacco è attualmente (tra le altre cose) l'unica testata che propone inedite straniere anche sui Topi? Grazie.
A parte la storia breve in questione che ho trovato simpatica anche dialetticamente, 'contesto' il fatto di non trovare Battista all'altezza di essere protagonista di storie sia brevi che lunghe (unica 'contestazione' che faccio a Gumi la cui recensione mi trova d'accordo in tutti gli altri punti)
Battista e l’amico fenomenale di Tito Faraci e Federico Butticè parte già con l’handicap di avere Battista come protagonista.
In passato abbiamo visto il maggiordomo di Paperone in varie situazioni in cui cercava un 'riscatto' rispetto a sottovalutazioni professionali ed economiche o era coinvolto in nuovi rapporti sentimentali. Non contando quelle in cui accompagnava datore e nipoti in missioni di ricerca, quando non sostituiva proprio Paperino in una di queste, mantenendo sempre il suo aplomb accanto alla macchina del thè anche in zone impervie. Lo ritengo un personaggio fondamentale nelle storie della quotidianità paperopolese.
Delusa. Molto delusa per quanto ero entusiasta del primo numero.
Mi aspettavo una chiusura che spaccava, invece è noiosa e banale.
Tante le cose accennate, non spiegate e lasciate in sospeso.
Mi aspettavo la continuity in tutti e tre i numeri: una sorta di mega storia divisa in tante storie collegate (un po'come nel 3550), dove il mistero si snoda tra le varie storie, tutte legate e intrecciate assieme da una sorta di fil rouge, dove il finale è il dipanarsi di questo filo in una chiusura che racchiude il tutto.
Ragazzi che dite, la smettiamo?
In questo topic iniziano ad esserci un po' troppe provocazioni e risposte "sopra le righe".
Fab4mas ha il diritto di sospendere il giudizio senza essere accusato di codardia, Fantasio ha il diritto di non ritenere necessario farsi aiutare senza che altri glielo suggeriscano.
Se poi lo stile di moderazione del Papersera (uno dei più laschi - e pure per questo veniamo criticati - - sul web) non piace nessuno obbliga a restare, o in alcuni casi a tornare.
Con i giusti toni e le giuste parole si può dire tutto.
Questi ultimi commenti sono stati invece un bisticcio a due che nulla ha portato alla discussione e che non sarebbe nemmeno dovuto cominciare. Nel valutare se spostare tutto altrove vi invitiamo nel mentre a continuare in privato.
CUT
Ohé, prima di offendere l'autore del post e tutto un forum mi farei un bell'esame di coscienza.
Quindi tutte le storie tipo i cicli di Casty, di Gervasio, di Artibani e via deliziando sarebbero "retrograde, poco elevate, simbolo di un'Italia banale e ammuffite"? COMPLIMENTONI, proprio un grande intenditore di fumetti, eh. Avvisaci quando tu passerai alla storia, mi raccomando.
Barks, Gottfredson, Scarpa... tutta roba da gettare?
Un po' come quelli che invitano a buttare dalla finestra i Beatles per esaltare achillelauro o sferaebbasta.
Eccomi Dunque, paragonare i Beatles a Achille Lauro non ha senso, dato che, a parte fare musica, giocano in territori completamente diversi: hip pop contro pop, italiano contro inglese, gruppo contro autore singolo.
Nel mio commento, non ho buttato dalla finestra tutte le storie del passato, ma quelle banali, trite e ritrite. Penso sarai d'accordo con me che Barks (ultima storia da autore completo nel 1966), Gottfredson (ultima storia in continuity nel 1955), e gli altri esempi che fai (casty, scarpa, artibani) siano le eccezioni e non la regola. Perchè, se vogliamo valutare il fumetto disney, ahinoi ci tocca considerare tutto: le storielle di Lockman, le brevi dello Studio Jamie Diaz, le storie insipidi che hanno ammorbato, e ammorbano, le pagine del settimanale in ogni numero, e tutte le storie, valide se prese singolarmente la prima volta, ma in poco tempo che diventano manieriste e stilemi di se stesse. In questo ultimo folto gruppo, posso inserire agevolmente i gialletti di Topolino anni 70 e 80, le vicende sempre uguali di Panaro o anche certe storie di Pezzin, in cui la geniale invenzione di Archimede crea confusione a Paperopoli. Parliamo di centinaia di vicende che non sono innovative, ma semplici prodotti da catena di montaggio.
Si tratta di materiale essenziale e inevitabile, se si vuole pubblicare ogni settimana 120 tavole inedite. Ma mi pare il minimo sindacabile pretendere, ogni tanto, qualcosa di più. Questo è appunto il caso di Topolino 3550. Chi lo respinge per volere la tranquilla narrazione monocorde, mi dispiace, ma farebbe meglio a leggersi qualche pubblicazione realizzata per un pubblico prescolare: si troverà sicuramente a proprio agio.
Ti invito comunque a dare un'occhiata a due indici a caso del passato: https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL+2769 e https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL++597. Per ogni numero, si salva una sola storia (e le 10 tavole della ziche), il resto è davvero robaccia, indegna di essere letta più di una volta.
Infine, e per fortuna, una cosa non esclude l'altra. Mantenere l'innovazione è difficile e costoso, per cui inevitabilmente si ritornerà al tran tran di storielle più o meno standard. Io accetto senza problemi entrambi gli approcci, sarebbe bene che la cosa fosse reciprocaPremesso che respingo ogni accusa di essere ammuffito, dato che sono uno dei dieci polliciatori del post incriminato giacché mi permetto di avere grosse perplessità sino alla conclusione dell'operazione, CUT
I finali sono ampiamente sopravvalutati Scherzi a parte, restando in ambito cinematografico disney, sappiamo già come andranno a finire, ma poco importa: il viaggio per arrivare al lieto finale risulta sempre meraviglioso.Credo che quello che V voglia intendere sia diverso. Le opere di quegli autori sono geniali perché hanno rappresentato una novità o il frutto di un'idea brillante.
Se però ci si fossilizza lì e si producono storie sempre su quei canoni allora non c'è più niente di geniale ma solo ripetitività.
Prendi una storia bellissima del tuo autore preferito, riscrivila da capo sostituendo qualche personaggio, cambiando le parole dei dialoghi e ridisegnando tutto. Secondo te il risultato sarà un capolavoro degno dell'originale? Io ho forti dubbi.
Esatto, e ti ringrazio per aver espresso il mio pensiero in maniera perfetta Purtroppo tendo ad usare un approccio piuttosto ruvido, ma contro l'incapacità di comprendere l'esistenza del nuovo, spesso si impone.Sono in buona parte d'accordo, meno col tono con cui è espresso il concetto.
Credo che operazioni come questa siano frutto del tentativo di trovare una nuova strada al settimanale, affiancando a storie più semplici adatte a un pubblico più giovanile, altre più complesse e dalle sceneggiature più cupe adatte a un target più adulto.
In ogni caso va riconosciuto a Bertani il merito di provare a innovare. Confesso che all'inizio la sua direzione non mi entusiasmava, adesso mi devo ricredere, nel bene o nel male sta dando una precisa connotazione che per un giornale come Topolino non è scontata.
Certo ad alcuni non piacerà (non si può piacere a tutti), ma dobbiamo ammettere che ha coraggio e in un modo o nell'altro lascerà il segno.
Secondo me ti sbagli. O meglio, sbagli il bersaglio. Il pubblico più giovanile legge manga, usa videogiochi con una narrativa potente e stratificata, vede su schermi di tutte le dimensioni immagini complesse e robuste. Topolino per loro deve essere innovativo. Al contrario, il target più adulto è spesso composto da timorosi pusillanimi desiderosi di bersi la solita minestra riscaldata, e questa conversazione ne è la prova, dato che, chi si lamenta qui sul forum, è sicuramente uscito da un pezzo dal target giovanile.
Di base, ho scarsa fiducia nelle future generazioni, ma ne ho ancora di meno per la mia generazione, e soprattutto per quelle più vecchie, composte in larga parte da rimbambiti impauriti da qualsiasi cosa nuova possa arrivare (e molti avvenimenti italiani ne sono un'ottima dimostrazione).
In ogni caso, sono contento si sia creata una buona discussione. Invito tutti a farsi un giro nel medium fumetto fuori da Topolino e, Bonelli a parte, troverà materiale intrigante, innovativo e coinvolgente.
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