Io voto per L'assassinio di Roger Ackroyd (The murder of Roger Ackroyd, in Italiano inizialmente tradotto come Dalle nove alle dieci), nella versione rivisitata degli anni 50, ovviamente di Agatha Christie. Perfetto, geniale nella soluzione, assolutamente imprevista e imprevedibile. Talmente geniale che, dovessimo rivederla in altri autori, li accuseremmo di plagio, senza se e senza ma.
Indubbiamente si parlerebbe di plagio, non ci sono santi.
Difficile commentare questo libro senza fare uno spoiler micidiale, quindi leggete le parti in giallo solo se avete già letto il libro.
Ricordo che una volta avevo letto il "decalogo dello scrittore di gialli" scritto da S. S. Van Dine, in cui elencava i tre modi in cui mai e poi mai doveva finire un giallo, ed erano: l'assassino è la vittima; l'assassino è il detective; l'assassino è il narratore. E ricordo di aver pensato che la Christie li aveva infranti tutti e tre, in libri diversi. "Roger Ackroyd" è uno di questi, e sicuramente quello in cui la scrittrice "gioca sporco" più di ogni altro.Ma, a parte il particolarissimo finale, non ricordo
L'assassinio di Roger Ackroyd come il giallo che più mi ha colpito. In effetti, non saprei quale sia il mio giallo preferito, molti non li ricordo neppure (sono stata una divoratrice di gialli fino a una quindicina di anni fa, poi la passione è scemata).
Di sicuro quello che ho riletto più volte è stato "
Poirot a Styles Court" (
The Mysterious Affair at Styles). Penso per trovargli un difetto, forse. Il fatto è, mi sembrava perfetto, tutto si incastrava in maniera perfetta. Era un giallo senza sbavature, e non mi capacitavo di come potesse essere una "opera prima".
By the way, è una cosa curiosa davvero, rileggere un giallo. Mio cugino, quando seppe che mi stavo rileggendo un giallo, disse che era la cosa più inutile che avesse mai sentito. Eppure io l'ho fatto con diversi gialli. Perché lo si fa? Ormai l'assassino si conosce! Forse per godersi i trucchi dell'autore, e capire dove è che ci ha imbrogliati? O forse perché oltre alla trama gialla c'è stato qualcos'altro che ci ha affascinato, che ci siamo accorti di non aver goduto appieno, tutti presi come eravamo dalla smania di scoprire il colpevole? Boh. Comunque, voi li rileggete i gialli? O una volta scoperto l'assassino finisce lì?.
"Poirot a Styles Court", dicevo, è quello che ho riletto più volte. Tuttavia il mio preferito penso che sia
"La parola alla difesa" (
Sad cypress). Non è uno dei più famosi. Con buona probabilità è considerato uno dei "minori", e in certi punti sembra quasi un romanzo Harmony. Però ricordo che mi coinvolse molto, e riuscii ad identificarmi nei vari personaggi in maniera molto forte. Dovessi sceglierne uno, penso sarebbe quello. Non ho la pretesa che nessun altro possa considerarlo il miglior giallo in assoluto. È solo il "mio" miglior giallo.
Per il resto, non ho mai fatto classifiche troppo rigide. I miei autori preferiti erano la Christie, Ellery Queen e Rex Stout. Mi piacciono i "classici", gli autori moderni tendono troppo al morboso, al violento, e non mi hanno mai troppo affascinato.