E a proposito di Terry Gilliam, ho visto questa settimana L'uomo che uccise don Chisciotte. È uno di quei film di cui non saprei bene cosa dire se non... Terry Gilliam!
A me piange il cuore, ma non ho fatto in tempo.
So che non si dovrebbe, ma sono costretto ad auto citarmi perché ieri sera, al contrario di ogni mia più rosea previsione, sono riuscito a rimediare ed ho visto il film!
Ho quotato l'intero messaggio perché credo che ciò che dice Dominatore sia molto interessante: per descrivere il film, non ha utilizzato un aggettivo, ma nome e cognome del regista!
"L'uomo che uccise Don Chisciotte" non è solo un film di Gilliam. Non un film come gli altri che ha fatto, almeno. "L'uomo che uccise Don Chisciotte"
è Terry Gilliam.
Non ricordo una sola pellicola del cineasta naturalizzato inglese (e umbro!
) in cui sia così tanto presente la sua vita, il suo modo di essere, di ragionare, di combattere, di vivere. Gilliam è stato per 25 anni Don Chisciotte: ha
visto nella sua mente il film realizzato, laddove nessun altro ci riusciva; ha
combattuto contro i 'giganti' del sistema hollywoodiano, riuscendo a cavarsela con un ben misero
budget europeo; non ha
ascoltato chi gli stava intorno- e che magari aveva pure ragione- e ha fatto di testa sua, "Facendo e disfacendo... dopo 25 anni".
Ma cosa ha voluto dirci Gilliam con il suo film? Secondo me che Don Chisciotte, personaggio tragico e comico allo stesso tempo, umiliato da tanti ma anche apprezzato da alcuni per la sua eroica caparbietà, può esistere soltanto nel momento in cui esiste anche un Sancho Panza. Sancho è testimone di Chisciotte- testimone tutto sommato passivo- quasi un cantore, ma è anche colui che lascia a Chisciotte il permesso di vivere le proprie avventure, di viverle nel mondo che si è immaginato, che si è costruito. Perché quello che abbiamo nella testa, a volte può essere migliore di ciò che ci circonda. E' così che nasce l'Arte. Nel film si capisce bene questo compito del Sancho (Sancho inteso come ruolo, non come persona) soprattutto nel finale. E se Gilliam è Don Chisciotte, chi altri potrebbe essere il 'suo' Sancho, se non Nicola Pecorini, validissimo direttore della fotografia e storico collaboratore di Gilliam stesso? C'è da credere (o almeno a me piace farlo- sarò un Chisciotte anch'io? :
) che senza la forza e l'impronta estetica infusa da Pecorini, il film non sarebbe mai stato completato*. E Gilliam non si sarebbe mai realizzato, e avrebbe continuato a combattere contro se stesso, prima ancora che con i giganti o chicchessia. Avete notato cosa c'è scritto negli
end credits a proposito del direttore della fotografia? Nicola 'Sancho' Pecorini.
C'è altro da aggiungere?
* e senza soldi, ma non facciamo i cavillosi!