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Tesori International 4 (Novembre 2016)

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clinton coot
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PolliceSu
    Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
    Risposta #30: Giovedì 20 Ott 2016, 10:41:30
    Non sapevo di una storia di Barks 'congelata' perché in uscita nel periodo natalizio e con un utilizzo della canzone sacra Silent Night associato ad azioni troppo sconvenienti di Mister Jones nei confronti di Paperino. L'autore verrà comunque regolarmente pagato per questa storia (anche se non è scritto quando sarà pubblicata - appurerò sulla Omnia di Barks).
    La storia è stata pubblicata per la prima volta nel 1976, in Olanda.
    Tra le varie edizioni italiane, le più note sono quelle incluse su Zio Paperone #69 (1995) e sul volume 36 de La grande dinastia dei paperi (2008).
    « Ultima modifica: Giovedì 20 Ott 2016, 10:41:55 da clinton_coot »

      Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
      Risposta #31: Venerdì 4 Nov 2016, 00:02:13
      Parlando della qualità di stampa, a me sembra che in questo volume sia visibilmente milgliorata rispetto ai precedenti. Negli altri volumi, e mi riferisco in particolare ai primi due, nella maggioranza dei casi le chine avevano una scalettatura diciamo una sorta di "effetto pixel" piuttosto visibile, in quest'ultimo numero invece l'uniformità delle linee nere sembra migliore e uniforme in tutto il volume.
      Non so se questo dipenda dalla qualità degli originali digitali disponibili oppure sia dovuto proprio alla stampa in se.

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        Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
        Risposta #32: Sabato 5 Nov 2016, 23:32:23
        Ho completato la lettura di Tesori 4, e mi sento di tirare le somme su questa uscita.
        Devo dire che avevo esitato un po' a comprarlo, sia perchè un paio di storie le possedevo già, sia per il tema, che non era particolarmente nel mio interesse come la Saga e i gialli di Gott. Alla fine, spinto dalla curiosità di vedere come Paperino viene e veniva dipinto nelle storie americane, essendo la mia cultura fumettistica disneyana al 90% made in Italy, ho deciso l'acquisto.
        Innanzitutto un plauso all'autore delle pagine di commento e introduzione, che ho letto con grande interesse, in quanto è stato colto il succo delle differenze tra Paperino italiano e americano.
        E, leggendo le storie... mi sono accorto che di gran lunga prediligo il paperino nostrano. A quello donrosiano (che nelle stoie "quotidiane" mi sembra troppo stereotipato) e anche a quello barksiano (soprattutto perchè all'epoca il papero non era ancora evoluto). In generale, di questa raccolta non ho apprezzato la costante del Paperino sfortunato che le prende sempre. Per ovviare a questo accanimento della malasorte, in Italia abbiamo creato Paperinik e poi Doubleduck. Il primo, soprattutto, ha influenzato notevolmente anche il Paperino normale, e secondo me è stato un giovamento.
        A ogni modo è stato un modo per ampliare il mio orizzonte e ciò è positivo.

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          Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
          Risposta #33: Domenica 6 Nov 2016, 10:55:18
          quello barksiano (soprattutto perchè all'epoca il papero non era ancora evoluto)

          Mi fa piacere che tu abbia allargato i tuoi orizzonti! Spero che tu abbia anche capito che per molti (anzi, credo per la maggior parte degli appassionati di fumetto disney del mondo), quello barksiano è l'apice dell'evoluzione di Donald, e tutto quello venuto dopo - piaccia o meno, per carità - ne è al più una involuzione.

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          Andrea87
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            Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
            Risposta #34: Domenica 6 Nov 2016, 12:39:00
            quello barksiano (soprattutto perchè all'epoca il papero non era ancora evoluto).

            scusa, ma che significa "non ancora evoluto"? la primissima storia di Barks (L'oro del pirata) caga in testa al 99% delle storie di Paperino...

            o forse intendi che viveva ancora all'età della pietra? :P
            Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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              Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
              Risposta #35: Domenica 6 Nov 2016, 14:59:10

              scusa, ma che significa "non ancora evoluto"? la primissima storia di Barks (L'oro del pirata) caga in testa al 99% delle storie di Paperino...

              o forse intendi che viveva ancora all'età della pietra? :P

              Lungi da me criticare il Paperino di Barks, che è uno dei migliori mai apparsi. Ma ciò non toglie il fatto che nel frattempo il personaggio abbia subìto una lenta evoluzione, specie nella nostra cultura italiana. Nel senso, da noi negli ultimi decenni gli è stato dato un background (PP8) e una doppia identità (Paperinik principalmente, ma non solo) che hanno contribuito a rendere il personaggio meno dipendente ai clichè o della sfortuna, o del "sono bravissimo in qualcosa e a un certo punto faccio un casino che mando tutto all'aria". E questa è una critica che non muovo a Barks, ma piuttosto ad autori contemporanei (stranieri ma pure nostrani) che invece restano legati a uno stereotipo che invece si può superrare. Per dire, andando pure a vedere gli autori danesi (li cito perchè li conosco meglio di quelli americani), hanno dipinto Paperino come un pazzo furioso che perde le staffe per niente e agisce senza pensare alle conseguenze. Il nostro Paprino, invece, è più evoluto nella misura in cui sembra più maturo, è sempre impulsivo e irascibile, ma in modo più realistico, il che lo rende molto più duttile.

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                Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                Risposta #36: Domenica 6 Nov 2016, 21:58:12
                Monkey, perché si sarebbe involuto?
                If you can dream it, you can do it.

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                  Risposta #37: Domenica 6 Nov 2016, 23:27:51
                  Intendevo semplicemente che è meno interessante di quanto sia nelle storie di Barks. E vale anche per gli autori di stretta osservanza barksiana (Milton, Lusting, Van Horn, Geradts ,Jippes e altri vari che lavorano ancora per Egmont o in Olanda), che per quanto ci abbiano provato non mi  pare siano riusciti a renderlo in maniera così vivida come il maestro.

                  Nel Paperino italiano poi ci vedo poco o nulla di quello che più mi affascina nel papero Barksiano. E vai col pippone!

                  Sia chiaro, ho capito cosa intende Mito, e il suo punto di vista non è campato in aria: il Paperino italiano ha ancora vagamente quei caratteri di irascibilità e tendenza a prenderle dalla vita che aveva in Barks, ma sono interpretati in maniera più realistica, perché il personaggio si muove in un contesto più articolato e realistico. Ma questa per me non è un'evoluzione, anzi! Comunque il discorso è complesso, non credo di riuscire ad affrontarlo in un post. Giusto qualche spunto.
                  In primo luogo, mettere una maschera al papero, dargli delle qualsivoglia responsabilità (che non si esauriscano nel tempo della storia), o (peggio!!!) farlo comportare in maniera più matura e responsabile non è per forza un'evoluzione. Si tratta di un funny animal, non deve tendere verso il realismo per funzionare. Anzi, magari in quel canovaccio barksiano "sono bravissimo in qualcosa e a un certo punto faccio un casino che mando tutto all'aria" quel papero aveva trovato la sua massima potenzialità umoristica e narrativa.
                  In secondo luogo, non è vero che il Paperino italiano è più indipendente dai cliché. È il contrario. Ne ha eccome, e proprio nelle storie italiane questi cliché diventano pesantemente limitanti. La venerazione dell'amaca, per fare un esempio (in Barks l'amaca si vede poco o nulla, Paperino sta per lo più in poltrona, e comunque quasi mai lo si sente elogiare l'ozio). La sfortuna stessa. In Italia Paperino è assediato dalla malasorte, quasi in dualità alla fortuna sovrannaturale di Gastone. In Barks Paperino non è per niente sfortunato. Riceve quello che si merita. Quasi sempre vince (anche su Gastone, il quale a sua volta riceve quello che si merita quasi sempre, nonostante la fortuna sovrannaturale!). E se mai in qualche storia Paperino riceve più batoste di quanto meriti, è perché quella soluzione regala un finale più divertente (e Barks mette il divertimento del lettore al primo posto). Un altro cliché: la dipendenza economica dallo zione e il ruolo ricorrente di pulitore di monete. Il Paperino di Barks poteva essere pulitore di monete per al massimo 10 pagine (e da quelle 10 pagine poteva venirne fuori una cosa memorabile). Quello italico spolvera quelle monete da quanti decenni? E quanti spunti interessanti ha dato la cosa?
                   L'idea che sto cercando di far passare è che in un fumetto come Donald Duck i background possono essere zavorre inutili. Quindi un'involuzione. Insomma l'evoluzione di Paperino verso una certa maturità di comportamento, nel senso di Mito, può leggersi come un'involuzione di contenuto umoristico e narrativo.

                  Ah, e visto che parliamo di background. Vi pare che la Paperopoli in cui si muove il papero di Barks sia meno complessa di quella che si vede nelle pagine di Topolino oggi (e da cinquant'anni)? È una visione piuttosto ingenua, detto senza offesa per nessuno.
                  Le pennellate di umanità delle storie di Barks sono sempre significative e sagaci. Le opportunità lavorative che si offrono a Paperino, le prese in giro ficcanti della società di consumo e della pubblicità, la critica tramite Paperone della high society americana, i popoli esotici quasi mai dipinti né come cannibali animaleschi né come buoni selvaggi (ma anche loro umanissimi, buoni ma non fessi come in Paperino e l'isola misteriosa, violenti ma non selvaggi, ammaliati dal denaro come in Paperino e il feticcio o dal genuino desiderio di viaggiare per il mondo come ne Le mine di re salomone). Queste sono cose a cui i fumetti disney italiani (per quel pochissimo che ho letto, devo sempre ripeterlo) non mi sembrano essere ancora arrivati. E non so se ci arriveranno mai. 
                  Ma poi quale autore è più realistico di Barks nel modo in cui articola i comportamenti del personaggio (forse solo Rosa lo supera in questo)? Voglio dire...quando Paperino deve veleggiare verso i mari del sud o volare verso il polo nord, il maestro dell'Oregon si sforza di dare coerenza e verosimiglianza nel modo in cui Paperino guida la sua barca o il suo aereo. C'è una cura realistica a volte disturbante per un fumetto che (secondo Barks) doveva essere per i bambini.


                  Comunque Mito, non ho ben capito chi chiami "i danesi". Se ti riferisci a quelli che ogni tanto escono su Topolino...beh, i coniugi McGreal sono americani. E pure i coniugi Shaw credo siano statunitensi.   ;D 
                  « Ultima modifica: Domenica 6 Nov 2016, 23:32:20 da Monkey_Feyerabend »

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                    Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                    Risposta #38: Lunedì 7 Nov 2016, 00:35:35
                    Il Paperino fossilizzato che descrivi, però, è un evoluzione che si è avuta con il tempo. L'infinita e onnipresente lista dei debiti (la cui persistenza ha dato origine ad una specie di autoparodia mascherata come https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+3088-5), l'amaca, la sfortuna (che viene utilizzata in maniera anche non divertente: chi è che ride a vedere una persona di buona volontà che viene umiliata/derisa/disprezzata a fronte di un'avversario che non fa nulla e vince, come succede in molte storie italiane?), l'amaca... tutte queste cose sono sì molto italiane, ma vi sono autori che non rientrano nell'utilizzo. Martina, ad esempio, visualizzava Paperino come un personaggio astuto, senza troppi scrupoli morali ma anche capace di voli pindarici (quante volte è proprio lui a fare accorati appelli allo studio e alla formazione?), una dimensione in cui non compaiono gli elementi sopraccitati, che hanno esaurito da anni la loro potenzialità comica e sono utilizzati in una ripetitività che nulla ha di interessante.
                    Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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                      Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                      Risposta #39: Lunedì 7 Nov 2016, 00:53:08
                      Concordo sul fatto che il personaggio si sia fossilizzato, ma per me l'ha fatto dopo essersi evoluto. Nel senso: l'amaca, la lista dei debiti, le monete da lucidare sono stati elementi molto azzeccati, che hanno funzionato per decenni. Il problema, semmai, sono gli autori che abusano di questi elementi e non ne introducono di nuovi, e ormai sarebbe ora.
                      potrebbe anche essere che l'introduzione degli alter ego di Paperino abbia un po' limitato la vera identità anche nelle storie in cui non compaiono nè Paperinik, nè Doubleduck, nè Qu Qu 7.
                      Quanto al realismo, secondo me in Italia i è trovato un buon compromesso, a metà tra le vecchie storie in cui topi e paperi andavano sott'acqua senza respiratori, e quello anche eccessivo di Don Rosa.
                      Sui "danesi" intendo semplicemente la Egmont, e tutti gli autori di numerosissime nazionalità che ci lavorano, ovviamente generalizzando in base a ciò che ho letto.

                      Poi un'osservazione che non c'entra con questo discorso: personalmente trovo quasi fastidioso il citazionismo sfrenato del Don a Barks, così come tutti quegli autori che scimmiottano i maestri come l'uomo dei paperi e altri.

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                        Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                        Risposta #40: Lunedì 7 Nov 2016, 13:47:04
                        Mi ero abbastanza lamentato dell'impostazione del volume, per il fatto che non fosse dedicato ad un unico autore, ma arrivando alla fine non si può che dire che sia un gioiellino. Tutte storie eccelse.
                        Ad ogni modo, per la prima volta una storia di Don Rosa non mi ha convinto fino in fondo, mi riferisco a quella della macchina del tempo, direi quasi che non mi è piaciuta molto.
                        Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
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                          Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                          Risposta #41: Lunedì 7 Nov 2016, 18:11:45

                          Ah, e visto che parliamo di background. Vi pare che la Paperopoli in cui si muove il papero di Barks sia meno complessa di quella che si vede nelle pagine di Topolino oggi (e da cinquant'anni)? È una visione piuttosto ingenua, detto senza offesa per nessuno.
                          Le pennellate di umanità delle storie di Barks sono sempre significative e sagaci. Le opportunità lavorative che si offrono a Paperino, le prese in giro ficcanti della società di consumo e della pubblicità, la critica tramite Paperone della high society americana, i popoli esotici quasi mai dipinti né come cannibali animaleschi né come buoni selvaggi (ma anche loro umanissimi, buoni ma non fessi come in Paperino e l'isola misteriosa, violenti ma non selvaggi, ammaliati dal denaro come in Paperino e il feticcio o dal genuino desiderio di viaggiare per il mondo come ne Le mine di re salomone). Queste sono cose a cui i fumetti disney italiani (per quel pochissimo che ho letto, devo sempre ripeterlo) non mi sembrano essere ancora arrivati. E non so se ci arriveranno mai. 
                          Ma poi quale autore è più realistico di Barks nel modo in cui articola i comportamenti del personaggio (forse solo Rosa lo supera in questo)? Voglio dire...quando Paperino deve veleggiare verso i mari del sud o volare verso il polo nord, il maestro dell'Oregon si sforza di dare coerenza e verosimiglianza nel modo in cui Paperino guida la sua barca o il suo aereo. C'è una cura realistica a volte disturbante per un fumetto che (secondo Barks) doveva essere per i bambini.


                          Comunque Mito, non ho ben capito chi chiami "i danesi". Se ti riferisci a quelli che ogni tanto escono su Topolino...beh, i coniugi McGreal sono americani. E pure i coniugi Shaw credo siano statunitensi.   ;D 

                          Ci sono arrivati eccome, andiamo...Martina è satirico all'estrema potenza(qui raggiunge degli apici incredibili https://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL++151-AP), e Cimino è famoso per i popoli selvaggi incontrati dai paperi, per non parlare di Chendi e del suo Ok Quack che si scontra con il consumismo di Paperopoli.
                          E Scarpa, poi? Se il fumetto Disney italiano è considerato di gran lunga il migliore, mi pare evidente che questi temi li abbia sempre trattati alla grande.
                          Forse Rosa è proprio quello che invece li ha sempre tralasciati, idealizzando tutto il suo universo narrativo.
                          « Ultima modifica: Lunedì 7 Nov 2016, 18:21:15 da Vincenzo »
                          If you can dream it, you can do it.

                            Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                            Risposta #42: Martedì 8 Nov 2016, 00:14:59
                            Ma Martina è troppo rozzamente satirico per essere anche solo accostato alla gentile sagacia di Barks (cioè, per me ogni paragone tra i due è sacrilegio proprio  ;D). Cimino è troppo tendente al fantasioso coi suoi spunti fantasticheggianti. E Chendi e Scarpa non hanno le capacità di storytelling di Barks. Il loro Paperino è simpatico ma non è dalle parti di un Don Quichotte, di un Buster Keaton, di un Raskolnikov (non so se avete capito la statura che attribuisco al personaggio di Barks).

                            Insomma sono/erano bravi, ma la frase "Il Paperino di Chendi o di Scarpa è un'evoluzione di quello di Barks" mi fa abbastanza strano (anche se quello di Chendi o di Scarpa può piacere di più, quella è un'altra cosa, i gusti son gusti).

                              Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                              Risposta #43: Martedì 8 Nov 2016, 11:01:11
                              Insomma l'evoluzione di Paperino verso una certa maturità di comportamento, nel senso di Mito, può leggersi come un'involuzione di contenuto umoristico e narrativo. 

                              Mi è venuta in mente una similitudine che forse mi aiuta a chiarire la mia idea. Per me tra una storia di Donald Duck di Barks e una storia media italiana di Paperino c'è la stessa distanza (siderale) che c'è tra i corti d'animazione di Donald Duck degli anni '40 (il Paperino di Jack Hannah, Carl Barks e Jack King) e Quack Pack. Non è questione di cosa è meglio o cosa è peggio. È proprio che è roba diversa.
                              « Ultima modifica: Martedì 8 Nov 2016, 11:12:20 da Monkey_Feyerabend »

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                                Re: Tesori International 4 (Novembre 2016)
                                Risposta #44: Domenica 13 Nov 2016, 17:18:38
                                Segnalo il celere esaurimento di tutte le copie al PopStore di Torino, incredibile! :o
                                Un buon segnale per il futuro della testata, la speranza è davvero quella di avere un prodotto finalmente interessante e utile per gli amanti di autori di questo calibro, considerando quanto sia complicato mettere tutti d'accordo.. ::)
                                "Anche io una volta ero curioso..."

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