penso sia una strada possibile, con prospettive anche interessanti, se gestita bene, ma non sono d'accordo al 100% sulla necessità di adottare storie a puntate:
Sicuramente rappresenta un ottimo escamotage per fidelizzare il lettore medio/occasionale ma, se mette "una pezza" alla (eventuale) questione vendite, non risolve affatto la selezione altalenante, che è da sempre il problema principale della testata.
D'altro canto, come scriveva Grazia, può essere controproducente: è meglio avere un singolo vol. "completo", con storie tutte compiute, e non uno in cui magari ti trovi una seconda o terza parte di qualcosa che difficilmente si riesce a recuperare... vale per il bambino (cui si indirizza la testata) che riceve l'albo una tantum dai genitori, vale anche e soprattutto per il "diversamente giovane" che magari vuole solo recuperare una o due storie ristampate.
Non sapendo in concreto come siano strutturati i contratti degli autori ed i relativi costi, non è detto che una storia a puntate permetta un risparmio economico rispetto a più storie singole... magari il costo è maggiore.
Il limite a 20 tavole, se dato per ragioni economiche o (più banalmente) per impostare le pagine della sezione ristampe, ormai sembra un fatto assodato quindi, a questo punto, non può essere più la scusa principale ma diventa un falso problema; sta agli autori trovare il modo di far "quadrare i conti", gestire le idee e sfruttare al meglio il (certamente non eccessivo) spazio concesso.
Senza arrivare a scomodare le ten pages di Barks o le gag fulminanti di Walsh/Gottfredson, non mancano esempi di autori che riescono a regalarci piccoli capolavori in un numero contenuto di pagine (Faccini e Ziche su tutti).