Io non so quanto vendesse ma dubito che con quel numero di copie sarebbero mai arrivati a fare una testata da bimestrale a mensile. Se fanno tirature limitate in giro anche di soli 500 pezzi ergo non lo vedrei impensabile magari con cofanetto che racchiuda i volumi e che quindi potrebbe anche giustificare un prezzo più alto.
Al momento questo è un danno d'immagine per Panini grosso. Io non mi azzardo a prendere una nuova serie con una continuity senza sincerarmi che questa si sia conclusa da ora in poi.
Passi serie come "I mercoledì di Pippo" che non hanno quell'effetto continuity (anche se mi rode un po' non poterne vedere la conclusione) e per one-shot che, appunto, essendo one-shot se mi interessano li prendo sennò... no.
E credi che alla Panini non ci abbiano pensato? A parte che una tiratura da 500 copie è meno che amatoriale (la Comic Art ne stampava almeno800/1000 per ogni sua iniziativa editoriale) il costo diventerebbe alto al punto che, fra chi rinuncerebbe per il prezzo e chi perché non ha fiere e fumetterie vicino, sarebbe una perdita abbastanza simile.
La frittata era stata fatta, non è stampando un numero in più per la gioia di quei quattro gatti che avevano acquistato i precedenti che cambia qualcosa di sostanziale.
Certo che cambia, perchè quei quattro gatti adesso, con la politica dell'aspettare la fine di una serie prima di comprarla, possono benissimo diventare due.
Cambia pochissimo. Semplicemente d'ora in poi non uscirà nulla di paragonabile alla Definitive (Fantomius a parte) come foliazione e periodicità, e se usciranno volumi cronologici dedicati a delle saghe saranno certamente più corposi in modo da completare le serie in 2 o 3 uscite, ravvicinate, in modo da prevenire i danni da "compro solo quando la serie è finita". Ormai hanno capito la lezione.
Riguardo il discorso " solo un volume in più", completare solo C'era una volta in America sarebbe stato un contentino del tutto parziale, visto che qualcuno seguiva quella ma altri hanno visto interrotte altre serie, ad esempio Le Storie della Baia. Tutto lascia intendere che C'era una volta in America sia stata la meno seguita di tutte, probabilmente perché chi cercava quella saga se l'era già procurata sulle altre raccolte e questa nuova edizione non aveva nulla in più, anzi, visto che avevano tagliato del tutto i redazionali.
I miei soldi li avrei usati meglio. Non avrei fatto uscire un solo numero di Storie della PIA oppure avrei tagliato un vatt qualunque, e avrei stampato C'era una volta in America 4. Voglio dire, i soldi li hanno spesi per la Storia della PIA, oppure quelli sono soldi finti? Io contesto il punto di vista logico/razionale della questione. Avranno anche risparmiato soldi, ma sicuro che io serie nuove non le comincio. E il danno immagine per lettori nuovi come me è bello grande.
Sì guarda, sarebbe stato proprio un uso migliore: rinunciare ad uno dei tanti vatt, che notoriamente vendono, per stampare invece un numero passivo e far contenti un pugno di lettori lasciando comunque scontenti quelli che seguivano le altre serie. Il numero della PIA non fa testo perché è uscito prima del momento di stampare il quarto di C'era una volta in America, momento in cui tutte le serie passive sono state interrotte. Nell'editoria si mettono sul banco somme proprie ed abbastanza grandi, non è un gioco. Il loro errore l'hanno fatto aprendo queste serie senza futuro e non chiudendole. Il "danno d'immagine" c'entra ben poco perché è evidente che non si ripeteranno più iniziative analoghe e perciò non ci sarà nemmeno più occasione di scontentare il pubblico in modo simile.
Calma..Io non sparo cifre a caso che poi cambio di volta in volta. In passato avevo già fatto notare come far uscire un numero di Definitive costi almeno 10000 euro.
Forse non hai colto a pieno il senso del mio intervento.
Tutti i calcoli che avevi già fatto in passato e che di tanto in tanto riproponi, sono verificabili?
Se sì, in che modo? Se no, possiamo evitare questa china, dato che si andrebbe avanti (ad oltranza, come al solito) ad ipotesi?
Non si tratta di ipotesi, ma di una stima prudente basata su considerazioni molto semplici. Un numero della Definitive Collection ha un prezzo di copertina di 4,50€, no? Ovviamente questa cifra è comprensiva dei costi dell'editore (copertina e redazionali, impaginazione, stampa, distribuzione), del ricavo lordo dell'edicolante (questo è noto con precisione, ed è il 20%, quindi 0,90€). Il resto è il ricavo dell'editore se la copia viene venduta; chiaramente il guadagno complessivo è dato dalla somma dei ricavi meno quella dei costi, costi ai quali si aggiungono quelli di resa per le copie non vendute. Se non si vendono abbastanza copie invece di un guadagno c'è una perdita (ma va'?). Ora la tiratura di una testata simile, per quanto non nota con precisione, difficilmente è inferiore alle 10000 copie: se lo fosse non riuscirebbe a coprire sufficientemente il territorio nazionale ed essere quindi normalmente reperibile. Questo problema non c'è stato, quindi si può tranquillamente considerare questo dato minimo di tiratura. Posto che le copie sono almeno 10000, e che i costi dell'editore per mandarle in edicola siano almeno di 1 euro a copia, ecco che si arriva ai già citati
almeno 10000 euro. Ormai è noto che i costi di distribuzione sono abbastanza alti (ciò avviene proprio in conseguenza delle basse tirature che fanno salire i costi distributivi unitari), così come è semplice notare che un numero di una Definitive è stampato su carta di una certa qualità e perciò di un certo costo, tutte le pagine sono stampate a colori e le copertine hanno anche plastificazioni a zona e parti in rilievo. Stampare in Italia 10000 copie di un prodotto simile ben difficilmente, per quanto la Panini abbia costi agevolati essendo una grande casa editrice, verrebbe a costare meno di 0,70-0,80€ a copia, cioè un altro 20% circa (aggiungendoci i costi redazionali e distributivi) che lasci un 60% circa di margine di guadagno, il quale ti fa pareggiare i costi con un 40% di venduto. Questo conferma come i costi o la tiratura siano maggiori, se le testate sono state passive, e quindi il buon margine prudenziale che avevo indicato all'inizio. Non mi sembra un ragionamento astratto o complesso. La Don Rosa Library è avvantaggiata, ed infatti continua a restare a galla proprio perché (come pure ampiamente ribadito, sebbene qualcuno continui ancora a negarne l'evidenza) ha un prezzo doppio pur con costi simili, che fanno aumentare il margine di guadagno dell'editore per ogni copia venduta; in più può contare anche su un pubblico acquirente regolare. Allo stesso modo una foliazione maggiore con prezzo di vendita direttamente proporzionale è più redditizia che stampare e distribuire più numeri con meno pagine, perché i costi di distribuzione ed eventuale resa si pagano per una sola copia. Tutto qui.
Riguardo la questione del ripetere discussioni già intraprese e puntualizzazioni già esposte, ciò deriva proprio dal fatto che certi concetti di base non sono chiari a molti, dato che puntualmente rispuntano alzate di forconi contro la Panini materialista e scorretta, nonché suggerimenti editoriali e conclusioni che non tengono conto dei più basilari meccanismi del settore (
e tuttavia non vengono punzecchiate, mentre i miei interventi sì). So benissimo quanto poco sia autorevole il mio contributo su questi argomenti, ecco perché suggerivo di chiedere quello di qualcuno molto più autorevole di me che possa chiarire definitivamente, pur senza rivelare nessun dato riservato, come funzionano queste cose, in modo da poter approcciarci e discutere con più cognizione di causa riguardo questo universo a noi tanto caro. Ricordo con piacere la posta dei lettori di Max Bunker su Alan Ford che fin dagli anni '90 spiegava puntualmente ai lettori cosa significasse mandare in edicola ogni mese testate di piccola tiratura, come quelle disneyane odierne a parte Topolino e poche altre, spiegando nel dettaglio le varie dinamiche redazionali, ed editoriali in genere, e perciò perché certe testate venivano chiuse, come funzionava la distribuzione ecc. a vantaggio di tutti, sia dei lettori che così non si facevano idee sbagliate e comprendevano meglio il settore, sia per l'editore in diretta conseguenza. Se si trovasse il modo di fare qualcosa di simile anche qui allora sì che il forum ringrazierebbe, anche da un punto di vista di considerazione esterna.