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Uack! - Discussione generale

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Mortimer.M
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    Re:Uack! - Discussione generale
    Risposta #1275: Martedì 15 Mar 2016, 08:47:12
    Hanno cercato di modificare un po' con altri autori, in modo che possa interessare anche chi ha tutto Barks, e dilazionato le uscite.

    Eggià... chi ha tutto Barks, compra questa testata quando sa di avere piu di metà delle storie dell'albo...

    Fortuna che le voci di un cambi di direzione di UACK sono venute fuoeri poco prima che iniziassi un abbonamento di due anni per UACK!  ::)

    Per me la Panini ha fatto due grandi errori:
    1) Promettere con UACK "tutte LE storie di Carl Barks", quando poteva mettere un generico "tutte storie di Carl Barks", ad indicare che nell'albo erano contenute solo storie di Barks. La collana non vende, si chiude e si riparte con un nuovo formato e nessuno si può lamentare.
    2) Invece di chiudere una testata che non vende ( evento che quasi tutti avremmo accettato senza paginate di polemiche), ha partotito questa variazione senza capo ne coda, ed in questo modo molti si sono sentiti presi in giro: trasformare una collana cronologica monografica in un simil-vattelpesca a tema, dicendo "si, ma qui tutto Barks lo ristampiamo comunque.... nei prossimi X anni... forse... se la testata non chiude prima", lascia un retrogusto di presa per i fondelli. >:(
    « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 08:53:09 da Mortimer.M »

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      Re:Uack! - Discussione generale
      Risposta #1276: Martedì 15 Mar 2016, 10:44:28
      La risposta che mi ha dato secca Lupoi non ha lasciato molti dubbi: "le vendite non coprono i costi". Punto. Avrei voluto anche chiedergli come mai la decisione di questa "svolta" anziché aprire una nuova testata ma, avendo ripetuto troppo volte "Paperopoli" in conferenza dicendo chiuso il capitolo UACK! con la fine delle ristampe di U$, sarebbe stata una domanda superflua.
      Alla fine non è nemmeno la prima volta che cambiano nome ad una testata pur continuandone la numerazione (lo fecero negli anni '80 passando da Super Almanacco di Paperino a Paperino Mese (anche se in questo caso l'unico "tema" era quello di ristampare solo storie di paperi) e poi Paperino.

      Forse sono solo io che guardo più al contenuto che al contenitore (ho una pila di vattelapesca anni '90 solo perché il rapporto n. storie/prezzo era più vantaggioso di Topolino).

      Alla fine un'opera omnia come piacerebbe a me potrebbe esistere solo per quegli autori che hanno fatto di un loro personaggio (o quasi) la loro carriera fumettistica. Giscinny/Uderzo con Asterix, Schultz con i Peanuts, Ortolani con Rat Man, Silver con Lupo Alberto e così via.

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      Rockerduck87
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        Re:Uack! - Discussione generale
        Risposta #1277: Martedì 15 Mar 2016, 11:20:02
        La risposta che mi ha dato secca Lupoi non ha lasciato molti dubbi: "le vendite non coprono i costi". Punto.

        Da questa informazione lapidaria io vorrei fare un breve ragionamento, sotto certi punti di vista crudele ma credo vada almeno analizzato.
        Siamo sicuri, ma sicuri al 100%, che il materiale di Barks (mi limito a quello di U$, questo tenetelo presente) sia così una manna dal cielo per il giorno d'oggi? Siamo certi che le storie in questione tirino ancora per il mercato odierno?
        Faccio una piccola digressione, abbiate pazienza.
        Ho parlato con mio fratello di questa collana per avere un suo giudizio "neutro", poiché il fumetto in generale è una passione che condivido con lui. La sua teoria su Uack è che molte storie le ha trovate noiose, difficili da finire addirittura, cosa che non gli succede, ad esempio, con Don Rosa (stiamo facendo la Don Rosa Library). Mi ha detto chiaramente che da lettore ha preferito molto la serie della parodie, il TuttoGott e in certo senso anche Topolino Story di RCS. Considera I migliori anni Disney una collana superiore a Uack. Insomma, nel suo caso, Barks non ha attecchito.
        Allora da qui mi sono chiesto se veramente Carl Barks ha tutto quel mercato e interesse che qui nel forum diamo per scontato. Perchè noi abbiamo diversi profili di interesse che vanno dalla qualità indiscussa, all'evoluzione dell'universo "papero", personalmente l'interesse verso Barks è schizzato dopo aver letto le prime storie di Rosa, per permettermi di capirle meglio (faccio un esempio: io avevo letto la $aga prima di Barks, e sicuramente questa ha acquistato moltissimo più valore dopo aver letto Barks).
        Quindi torno all'inizio e vi lancio la provocazione: siamo sicuri che il grande pubblico, quello che vuole leggere storie per leggere storie e abituato forse ad un fumetto "diverso", sia oggi destinatario naturale delle storie di Barks? Vobis.
        « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 11:25:14 da Rockerduck87 »
        Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
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          Re:Uack! - Discussione generale
          Risposta #1278: Martedì 15 Mar 2016, 11:37:06
          E' una questione interessante.

          Secondo me, non così tanto come si crede.
          Barks è senza dubbio un'anima importante dello "Spirito Disney", e su questo non si discute.
          Sicuramente questo arriva in parte anche a chi legge senza sapere di preciso chi sia e quale importanza abbia avuto.

          Ma ricordiamoci che siamo in Italia, dove i personaggi Disney sono molto più ruspanti, taglienti, nostrani. Li abbiamo fatti nostri, siamo cresciuti con Cimino, Pezzin, Martina, Dalmasso.
          I paperi di Barks sono disneyani fino al midollo, ma meno nostri.

          Per noi lettori italiani, è come se fossero ancora abbozzati, "diluiti". Io stesso oggi in fondo ho ancora questa sensazione, leggendo Barks. In definitiva, preferisco le "versioni" italiani, con più verve, più graffio, più sale nelle intenzioni e nelle reazioni.

          Una testata only Barks poteva andare 30 anni fa, quando la filologia Disney era tutta da scoprire, o in Scandinavia, una scuola diversa. Ma qui non so.
          « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 11:38:46 da Duck_Fener »

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            Re:Uack! - Discussione generale
            Risposta #1279: Martedì 15 Mar 2016, 11:39:16
            Ma quale provocazione, io sono d'accordissimo, mi sembrano persino delle ovvietà. Carl Barks è - oggi giorno almeno - cibo per chi ha lo stomaco fumettisticamente duro.

            Bisogna essere alquanto adulti per apprezzare davvero quell'umorismo a metà strada tra il gentile e il balordo, e quella sottilissima ironia che affiora qua e là.
            Bisogna essere persone mature per capire quanta umanità c'è in storie tutto sommato semplici.
            Bisogna essere lettori attenti per apprezzare il genio narrativo in quella messa in scena così essenziale.
            Bisogna avere un certo occhio per scovare il bello in uno stile di disegno che oggi può sembrare datato, e per certi versi lo è.

            Si aggiunga che il lettore italiano è abituato a un altro tipo di fumetto Disney: certo, a parole tutti si dicono ispirati da Barks, ma nessuno manco ci prova a fare fumetto alla Barks!

            Per esempio io a vent'anni (quando ho provato ad avvicinarmici per la prima volta) proprio non lo capivo questo Carl Barks. Non capivo cosa ci fosse di interessante. E io a vent'anni buttavo giù Alan Moore, Will Eisner, Otomo e compagnia bella come fossero acqua fresca. Comunque non ne faccio una questione di età, si può apprezzare abbastanza Barks anche a sette anni. Ma ne faccio una questione di predisposizione.

            Se ha fatto un errore la panini è stato quello di non puntare tutta la sua campagna di marketing sul pubblico adulto. Creare l'hype fra i lettori adulti e preparati, o che si credono tali. Una campagna del tipo "vi credete intellettuali perché leggete Gipi o Craig Thompson? Vediamo se riuscite davvero a fare letture intellettuali con Carl Barks ". Ma forse neanche questo sarebbe bastato. Oh a volte le cose non vanno e basta.

            Carl Barks o trovi modo di venderlo come fosse Ernest Hemingway o non vai da nessuna parte. Il discorso vale per paesi dove i lettori scoprono Barks fin da piccoli, come la Francia o i paesi Scandinavi, figurarsi per l'Italia, ove i presunti "geni" sarebbero Cimino e Casty...
            « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 11:45:22 da Monkey_Feyerabend »

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              Re:Uack! - Discussione generale
              Risposta #1280: Martedì 15 Mar 2016, 12:00:28
              Personalmente ho sempre apprezzato Carl Barks, a partire da Pedro Tirapiedi re del Bongo (una delle primissime storie sue che ho letto). Non me lo sono visto proporre come Autore Sommo e Impareggiabile, ma l'ho trovato su Paperino e Grandi Classici e l'ho preso per quel che era.
              Capisco perfettamente - e concordo con chi mi ha preceduto - che possa non essere così per tutti, e spero che su questo topic non si scateni la reazione degli integralisti barksiani. Il punto non è negare la grandezza di Barks, ma riconoscere che non tutti hanno il carattere, le inclinazioni, per restarne affascinati al primo colpo. Sì, personalmente ritengo che, proprio per questa sua indiscutibile grandezza, prima o poi chiunque o quasi alla fine cada nella ragnatela. Ma credo che questa operazione risulti più facile se le storie vengono proposte senza enfasi, "servendole" a tradimento a chi non ne è attratto.
              Ecco perché considero i Grandi Classici, nei loro momenti migliori, la formula più potente: una testata regolare, da acquistare ogni mese, e a partire dalla quale poi eventualmente affezionarsi ad autori specifici; ed è per questo che è fondamentale che la testata sia All-Star, cioè al 100% grandi storie.

              Ciò detto, Uack! l'abbiamo aspettato tanto... e adesso stiamo qui a dire che era malato alla nascita? Beh, dal punto di vista commerciale in parte sì. Già poche mamme spendono 5 euro per 128 pagine; se il bimbo non va in estasi per le storie, il cliente è perduto.
              Quindi credo che una buona politica di ristampe su altre testate (cronicamente singhiozzante e schizofrenica sui pur ottimi GCD: quando sembra che abbiano intrapreso una direzione la cambiano) avrebbe potuto magari predisporre il pubblico, e -pensata mia probabilmente fallimentare- avrebbe reso possibile la pubblicazione di un'omnia all'interno della testata. Vale a dire, una volta fatto conoscere Barks, allora sì si sarebbero potuti creare sezioni monografiche (numeri interi?) che seguissero la sua produzione (cronologicamente? Perché no.)
              A tali ritmi, però, sarebbe stato impossibile completare la cronologica in breve tempo. Però vi confesso che preferisco avere una o due testate forti, con sezioni o numeri monografici come detto, che non ottocento uscite da seguire (e pagare) per recuperare il recuperabile: GCD 4,90, Uack! 5, volendo PK Giant 3,90, Topostorie, Migliori anni... Poche persone li compreranno tutti, anzi poche ne compreranno più di una-due. E mi sono limitato a quelle che propongono materiale d'annata o specialistico (nel caso di PK).

              Chissà se ho ragione... 8-)


              Ciò detto, voglio dire che Lidia Cannatella è il mio nuovo eroe per le parole sul b/n riportate da Grazia, e anche per l'aspetto di onnipotente nonnina che ho potuto osservare nel video.
              Marco Lupoi non l'ho mai sentito dire qualcosa quando parla, ma sia detto senza offesa.
              « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 12:02:58 da A.Basettoni »

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              Grazia
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                Re:Uack! - Discussione generale
                Risposta #1281: Martedì 15 Mar 2016, 12:10:00
                Data la natura di questo forum, spesso scrivere quanto dirò in seguito viene visto solo come un argomento da non prenedere nemmeno in considerazione (e, nel caso, una risposta sarebbe ironica o da presa in giro).

                La tua considerazione è corretta, ma aggiungo: siete veramente sicuri che chi legge le varie storie Disney lo faccia dipendentemente dall'autore che le ha scritte?

                Ora con Internet siamo tutti "maestri", ma chissà se anche voi prima di fare le pulci alle storie, le compravate per quello che erano sperando semplicemente di trovare un giallo di Topolino o l'ennesima caccia al tesoro di Paperone perché sono le storie che preferite.

                Ora si tende spesso ad "osannare" tal autore solamente per "importanza storica", ma alla fine non è che a me tutto ciò che ha fatto Barks, Gottfredson, Scarpa e così via "piaccia a prescindere". Spesso qui si legge: "nell'indice ci sono 2 storie di XYZ e ci si lamenta?". Come se è impensabile che alcuni autori possano aver scritto storie che ad alcuni non piacciano.

                In sostanza credo che sul pubblico generico abbia più presa una raccolta di storie a tema (caccia al tesoro di Paperone, gialli di Topolino, invenzioni di Archimede e così via) che una omnia di tal autore. E il "successo" di Classici e Grandi Classici (per citare alcune testate tra le più longeve), ma così anche come un vattelapesca qualsiasi, è proprio dato dal fatto che su 8/10 storie incluse, qualcuna possa non piacere, ma "nel mucchio" fa piacere lo stesso leggerla (a me Paperino Paperotto dice poco, ma leggere una tantum una sua storia è anche piacevole: una raccolta con solo sue store difficilmente l'acquisterei se non per "collezionismo" o simile).

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                  Re:Uack! - Discussione generale
                  Risposta #1282: Martedì 15 Mar 2016, 12:19:18
                  Data la natura di questo forum, spesso scrivere quanto dirò in seguito viene visto solo come un argomento da non prenedere nemmeno in considerazione (e, nel caso, una risposta sarebbe ironica o da presa in giro).

                  La tua considerazione è corretta, ma aggiungo: siete veramente sicuri che chi legge le varie storie Disney lo faccia dipendentemente dall'autore che le ha scritte?

                  Ora con Internet siamo tutti "maestri", ma chissà se anche voi prima di fare le pulci alle storie, le compravate per quello che erano sperando semplicemente di trovare un giallo di Topolino o l'ennesima caccia al tesoro di Paperone perché sono le storie che preferite.

                  Ora si tende spesso ad "osannare" tal autore solamente per "importanza storica", ma alla fine non è che a me tutto ciò che ha fatto Barks, Gottfredson, Scarpa e così via "piaccia a prescindere". Spesso qui si legge: "nell'indice ci sono 2 storie di XYZ e ci si lamenta?". Come se è impensabile che alcuni autori possano aver scritto storie che ad alcuni non piacciano.

                  In sostanza credo che sul pubblico generico abbia più presa una raccolta di storie a tema (caccia al tesoro di Paperone, gialli di Topolino, invenzioni di Archimede e così via) che una omnia di tal autore. E il "successo" di Classici e Grandi Classici (per citare alcune testate tra le più longeve), ma così anche come un vattelapesca qualsiasi, è proprio dato dal fatto che su 8/10 storie incluse, qualcuna possa non piacere, ma "nel mucchio" fa piacere lo stesso leggerla (a me Paperino Paperotto dice poco, ma leggere una tantum una sua storia è anche piacevole: una raccolta con solo sue store difficilmente l'acquisterei se non per "collezionismo" o simile).

                  ecco, su questo punto sono parzialmente in disaccordo. Il tema è importante, certo. Ma mettere il nome all'autore a me certificava solo il fatto che le storie che preferivo erano quasi sempre dello stesso autore, esattamente come i disegni che amavo riportavano la firma dei soliti noti. Poi i buchi nell'acqua li hanno fatti tutti, chi più chi meno.
                  « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 12:20:00 da Rockerduck87 »
                  Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
                  (G. Testori)

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                    Re:Uack! - Discussione generale
                    Risposta #1283: Martedì 15 Mar 2016, 13:15:42
                    A latere sono convinto che Uack! continui ad andare avanti, questo nuovo formato (se studiato bene e con il traino di Don Rosa) ancora per due anni (bimestrali) potrà funzionare.
                    Dall'altro sono convinto che prima o poi anche l'omnia sarà completata. Se questa di Uack! sarà un'avventura infelice (anche se ripeto, nel lungo termine, non credo) la Disney in futuro riproporrà il tutto Barks facendo uscire prima cose non pubblicate prima su Uack! in modo che un lettore che non ha buttato i vari numeri nell'Etna potrà avere qualcosa di completo in cartaceo.
                    Salvo continui harakiri paniniani.

                    *

                    Grrodon
                    Flagello dei mari
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                      Re:Uack! - Discussione generale
                      Risposta #1284: Martedì 15 Mar 2016, 13:28:18
                      Barks invecchiato male?

                      Sul serio discutiamo di questo?

                      E' vero che per apprezzarlo VERAMENTE come va apprezzato bisogna avere un po' di palato, in grado di cogliere consapevolmente certe sottigliezze che al lettore donrosiano magari sfuggono.

                      Ma per quanto riguarda l'appetibilità di per sé ho idee differenti. In generale lo trovo proponibilissimo, ma se devo essere sincero ciò che veramente può conquistare, ciò che ancora oggi risplende di luce propria e non sente un briciolo del peso del tempo... sono le tenpage.

                      Le lunghe non sono tutte epocali, e per certi versi se escludiamo il periodo d'oro dei primi anni 50 in cui il suo stile era all'apice (vedi i Ventini Fatali o i primissimi U$), posso capire che qualche dubbio possa sorgere.

                      *

                      prezio
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                        Re:Uack! - Discussione generale
                        Risposta #1285: Martedì 15 Mar 2016, 14:12:35
                        E' una questione interessante.

                        Secondo me, non così tanto come si crede.
                        Barks è senza dubbio un'anima importante dello "Spirito Disney", e su questo non si discute.
                        Sicuramente questo arriva in parte anche a chi legge senza sapere di preciso chi sia e quale importanza abbia avuto.

                        Ma ricordiamoci che siamo in Italia, dove i personaggi Disney sono molto più ruspanti, taglienti, nostrani. Li abbiamo fatti nostri, siamo cresciuti con Cimino, Pezzin, Martina, Dalmasso.
                        I paperi di Barks sono disneyani fino al midollo, ma meno nostri.

                        Per noi lettori italiani, è come se fossero ancora abbozzati, "diluiti". Io stesso oggi in fondo ho ancora questa sensazione, leggendo Barks. In definitiva, preferisco le "versioni" italiani, con più verve, più graffio, più sale nelle intenzioni e nelle reazioni.

                        Una testata only Barks poteva andare 30 anni fa, quando la filologia Disney era tutta da scoprire, o in Scandinavia, una scuola diversa. Ma qui non so.

                        Bellissimo post, così come quello dell'utente successivo... io compro Uack dall'inizio e ho vissuto le stesse vostre sensazioni. Forse spiegano appunto perché questa testata sembra essere andata male.
                        ...poche ragazze da quelle parti...

                        www.acroteri.altervista.org - sito amatoriale della mia squadra di calcetto
                        www.goblins.net - sito dedicato ai giochi da tavolo

                          Re:Uack! - Discussione generale
                          Risposta #1286: Martedì 15 Mar 2016, 17:56:02
                          Barks invecchiato male?

                          Sul serio discutiamo di questo?

                          E' vero che per apprezzarlo VERAMENTE come va apprezzato bisogna avere un po' di palato, in grado di cogliere consapevolmente certe sottigliezze che al lettore donrosiano magari sfuggono.

                          Ma per quanto riguarda l'appetibilità di per sé ho idee differenti. In generale lo trovo proponibilissimo, ma se devo essere sincero ciò che veramente può conquistare, ciò che ancora oggi risplende di luce propria e non sente un briciolo del peso del tempo... sono le tenpage.

                          Le lunghe non sono tutte epocali, e per certi versi se escludiamo il periodo d'oro dei primi anni 50 in cui il suo stile era all'apice (vedi i Ventini Fatali o i primissimi U$), posso capire che qualche dubbio possa sorgere.

                          Nessuno ha detto che è invecchiato male! Siamo tutti d'accordo nel dire che Barks è meravigliosamente senza tempo, senza target di età, senza limiti di fruizione. Il primo che non è d'accordo prendo la mazza eh!  ;D
                          Questo però non escude che sia difficile oggi come oggi venderlo nelle condizioni iniziali che si erano dati i redattori di Uack!, ossia: tutto di fila, cronologicamente, a prezzi da edicola ma non bassissimi.

                          I primi anni '50 sono il periodo di maggiore armonia nelle sue narrazioni (specie il periodo '53-'54 su US), e forse sì quello più vendibile oggi (non a caso quei furboni della GDDP da lì hanno iniziato, a metà 1951). Ma per me l'apice è il periodo '47-'49, quando: 1) il disegno era ancora molto molto sinuoso, più dinamico che sintentico; 2) nelle avventure lunghe c'era ancora una certa componente di follia derivante dalle tenpage; 3) le ten page stesse erano incentrate sull'interazione in qualche modo esplosiva tra il testardo Donald e l'universo circostante (mi pare di averne scritto nel topic sulla storia Paperico e l'Eco Magica, non ho voglia di ripetermi), mentre negli anni '50 c'è un certo acquietamento di Paperino. Però effettivamente bisogna entrare nel mood per apprezzare bene questo periodo.


                          *

                          Dominatore delle Nuvole
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                            Re:Uack! - Discussione generale
                            Risposta #1287: Martedì 15 Mar 2016, 17:59:06
                            Data la natura di questo forum, spesso scrivere quanto dirò in seguito viene visto solo come un argomento da non prenedere nemmeno in considerazione (e, nel caso, una risposta sarebbe ironica o da presa in giro).

                            La tua considerazione è corretta, ma aggiungo: siete veramente sicuri che chi legge le varie storie Disney lo faccia dipendentemente dall'autore che le ha scritte?

                            Non so se tu ti riferisca a me, ma nel caso... naturalmente no! :)
                            Forse mi sono spiegato male, ma precisavo sopra che io stesso ho scoperto Barks senza sapere nulla della sua "importanza", appunto "in ticket" con altri autori.
                            Non penso ci sia bisogno di sottolineare che è il grande Autore con le grandi storie a creare la storia del Fumetto, non viceversa.
                            Se mai ci sono autori validissimi (soprattutto sul versante delle storie comiche o comico-avventurose: Mazzanti, Catalano, etc.) che meriterebbero più attenzione. Ma questo è un altro discorso.

                            Le osservazioni degli assai stimati utenti che mi hanno preceduto (non posso non rimarcare l'intervento di Duck Fener) mi hanno spinto alcune riflessioni, vecchie e nuove, sul rapporto fra scuola italiana e modelli (Barks nel caso specifico); per non andare off topic le ho scritte qui. Spero v'interessino!


                            Quanto alla "natura di questo forum", non spaventarti. Le risposte ironiche, anche se ne hai ricevute, non sono una peculiarità del Papersera. Anzi credo che non ci sia luogo in cui si possa chiacchierare con maggiore serietà (e con minore sprezzo "da nerd") delle questioni artistiche che ci stanno a cuore.
                            Ogni tanto poi arriva un Sollazzista e piazza la sua battuta, ma ci sta ;)


                            P.S. Leggo ora: straquoto l'ultimo intervento di Monkey. E... ronde contro chi critica l'ultimo Barks subito!
                            « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 18:05:49 da A.Basettoni »

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                              Re:Uack! - Discussione generale
                              Risposta #1288: Martedì 15 Mar 2016, 19:31:41
                              Non mi riferivo a te. Ero generico.
                              Anche se molti non lo ammetteranno mai (a meno che non abbiano cominciato a leggere fumetti in età adolescenziale), dubito che quando la mamma gli portava a casa il fumetto dopo aver letto la storia prendeva nota di chi fosse l'autore e/o il disegnatore.

                              Vero che una bella storia la scrive un bravo autore, ma quello che intendevo io, semplificando all'osso è che, per esempio, se non piace Topolino perché le sue storie sono in larga parte dei polizieschi, indipendentemente da chi le scriva probabilmente continueranno a non piacere: al contrario, se piace il genere, probabilmente col tempo avrà i suoi autori preferiti.

                              P.S.: delle risposte ironiche non me ne curo. Dopo Cartoomics ho capito che è meglio evitare alcuni interventi. Lascio agli altri l'incombenza (se vorranno farlo) e spero che sempre più utenti possano presenziare alle conferenze per avere informazioni in prima persona.

                              *

                              Monkey_Feyerabend
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                                Re:Uack! - Discussione generale
                                Risposta #1289: Martedì 15 Mar 2016, 19:37:13
                                Io leggevo i nomi dei disegnatori da piccolo, li sapevo riconoscere al volo tutti: era il primo gioco che facevo guardando la prima pagina della storia, cercare di individuare il nome della matita senza leggerlo di fianco...
                                I nomi degli sceneggiatori mi interessavano meno, ma anche quelli me li guardavo.
                                Magari non faccio testo come esempio, comunque non sottovaluterei le tendenze nerd dei bambini!  ;D
                                « Ultima modifica: Martedì 15 Mar 2016, 19:38:11 da Monkey_Feyerabend »

                                 

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