@ luciochef capisco benissimo il tuo rammarico e la tua irritazione, che condivido pienamente!
Lo stesso discorso si sta sviluppando anche nel topic dedicato al "nuovo" numero 1, ma credo sia questa la sede migliore per affrontarlo.
L'idea di scarsissimo rispetto (o, se appare esagerato come concetto, usiamo quello di "attenzione") nei confronti degli acquirenti non è certo una novità, anzi personalmente credo sia uno, forse l'unico, elemento negativo ereditato dal passaggio alla Panini: questa sensazione di far le cose tanto per farle (e, quindi, vendere) l'ho già provata inn passato, ed il passaggio Uack! ---> Paperopoli è solo il caso più evidente, ma non bisogna dimenticare altri episodi, e si può tranquillamente restare in ambito Paperinik Appgrade per ricordarne svariati (errori nell'indice, tavole ristampate su numeri consecutivi, nessuna attenzione ai cicli di storie con certi personaggi e via dicendo).
L'utente Grazia nell'altro topic scrive:
L'unica mia considerazione da acquirente è che la "fidelizzazione" del cliente nel campo dell'editoria fumettistica non paga e i clienti occasionali siano in numero talmente maggiore che se perdono un "abbonato" (nel senso che acquista costantemente una testata) ne guadagnano 3/5/10 di occasionali.
Questo è un concetto che, se effettivamente operativo, fatico molto a comprendere: l'acquirente fedele compra, nella stragrande maggioranza dei casi, a prescindere dal contenuto, anche numeri oggettivamente "deboli" (e con PkApp è successo più volte), magari solo per non interrompere la collezione o continuare a dar fiducia alla testata, cosa che certamente non può valere per l'acquirente occasionale che magari compra solo attirato dalla copertina (e qui non dimentichiamo che PkApp faceva delle cover uno dei suoi punti di forza, l'unico che si è perpetrato sino all'ultimo numero), forse senza neppure dare una rapida sfogliata all'interno, ma che proprio per queste ragioni ben potrebbe "pescare" un numero scadente e decidere il mese successivo di non spendere più quei soldi in quel modo.
E, invece, pare si punti proprio su questa seconda categoria di acquirenti, o comunque su quelli che non acquistavano più la testata sperando che un semplice cambio di nome e di materiale per la cover basti a farli "abboccare": e qui la critica, a ben vedere, dovrebbe coinvolgere anche noi acquirenti, perchè se vi è chi fa di questi ragionamenti, una qualche motivazione deve pur averla, il che non risulta affatto edificante per noi.