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La Grande Dinastia dei Paperi - 1950

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    Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
    Risposta #45: Venerdì 1 Feb 2008, 20:05:38
    La Grande Dinastia dei Paperi - Volume 1: 1950
    Dopo un'infanzia passata con i Topolino e un lungo periodo di quasi astinenza ho riscoperto il mondo Disney seguendo le vostre discussioni sul Forum del Papersera.
    Di Barks ho letto pochissimo (i Topolino non erano certo il posto dove si trovavano i migliori fumetti della produzione americana) e quindi credo che comprerò tutta la collezione del Corriere.
    Per quanto riguarda i racconti del primo volume, non essendo io un purista e non riuscendo ad apprezzare sfumature di stile sui colori o sullo spessore del tratto, vorrei dare dei brevi giudizi che riguardano solo la trama.
    Paperino e il sentiero dell'unicorno. Bella,anche se la caratterizzazione di Gastone mi risulta un po' strana per me che vengo dai Topolino.
    Paperino e la cimice Tuff-Tuff. L'idea è simpatica anche se alcune gag sono improbabili.
    Paperino e la sposa persiana. Un'avventura esotica come non mi sarei mai aspettato da un fumetto Disney.
    Paperino sciatore. A mio parere la più brutta,la costruzione del tutto è alquanto poco verosimile e le gag non sono all'altezza.
    Paperino nel paese dei totem. La più bella. Molti caratteri simpatici, storia ben costruita e bei paesaggi.
    Paperino e il pappagallo contante. Bella per la caratterizzazione di Paperone ma le gag sono abbastanza prevedibili.
    I tre paperini e Nonna Papera. A me è piaciuta. L'ambientazione in fattoria sono tra le mie preferite e Ciccio in questa storia non delude.
    Paperino in vacanza. Bella. Le ambientazioni sono eccezionali. Un po' debole la trama con gag forzate.

    *

    Leo .
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      Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
      Risposta #46: Venerdì 1 Feb 2008, 20:08:58
      Ma solo io non mi stupisco del Gastone "bastardo"? :P

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      Bramo
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        Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
        Risposta #47: Venerdì 1 Feb 2008, 21:15:46

        Ecco, questo è stato il motivo che mi ha spinto a non abbonarmi!  :D Tampinerò ogni lunedì il tabaccaio...  ::)
        Anche a me piange il cuore a dover attendere così tanto... ma per un cuore che piange c'è il portafolgio che ride!!! ;D
        Il motivo che mi ha spinto ad abbonarmi è stato il risparmio, che non sarà colossale ma sicuramente meglio che niente, e quasi una sessantina di cari euri li risparmio... lo so, sono peggio di Paperone, ma essendo studente universitario che dipende ancora dai genitori e che avrà anche altri fumetti da raccattare nel corso dell'anno l'abbonamento mi conviene! ;)
        E in fondo, ogni mese ho in un colpo solo ben 5 volumi, figata!
        « Ultima modifica: Venerdì 1 Feb 2008, 21:16:52 da Everett_Ducklair »

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        Paperinika
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          Re: La Grande Dinastia dei Paperi - vol.1 - 1950
          Risposta #48: Domenica 3 Feb 2008, 16:24:46
          Bello, bello, bellissimo primo volume. L'ho letto tutto d'un fiato, dopodiche l'ho ricominciato daccapo, in attesa del secondo... ;D
          Dico una mezza-eresia: mi è piaciuto più questo volume che non il Vita e Dollari, carico di chissà quante aspettative.
          I commenti sul formato e sulla collana in genere li ho già fatti sul topic apposito, per cui passo subito alle storie.

          Paperino e il sentiero dell'unicorno Come storia introduttiva dell'intera collana non c'è niente male. Mi è piaciuta la gag iniziale di Gastone, quando sbuca nei vari recinti. Finale edificante come dovrebbero essere tutti quelli delle storie Disney. Gran bella storia.
          Paperino e la cimice Tuff-Tuff Un capolavoro! Un vero capolavoro! Conoscevo solo la versione bottariana (e, a dire il vero, non mi ero affatto resa conto che fosse basata su una storia di Barks, fino a lunedì scorso :-[) che tra l'altro mi aveva parecchio incuriosito. Ma questa è stata bellissima, a partire già dalle motivazioni dello scherzo dei nipotini. E poi i vari espedienti improvvisati, e il "miracolo" finale. Bellissima!
          Paperino e la sposa persiana Questa è forse quella che aspettavo di leggere con più ansia, in quanto se ne era parlato qualche mese fa nel forum, e la storia mi aveva incuriosito parecchio. Aspettative rispettate, un'ottima storia con un avvio un pò dark, uno sviluppo incentrato su paperino e il principe suo sosia, e un finale "a sorpresa". Da notare il "ruggiscono come serpenti", evidentemente un (grossolano) errore di traduzione, che però avrebbe potuto benissimo essere evitato.
          Paperino sciatore Storiellina semplice semplice.
          Paperino nel paese dei totem L'unica storia che già conoscevo, ma capace di piacermi ancora di più ogni volta. La prima volta che la lessi non mi era piaciuta molto, ma sono ormai giunta a considerarla uno dei capolavori di Barks. Ottimo lo scambio delle mercanzie tra Paperino e nipoti, e sviluppi successivi.
          Paperino e il pappagallo contante Curiosa la caratteristica del pappagallo. Storia abbastanza bella, ma niente di più. Degna di rilievo, però, la scena finale, forse l'unica volta (che io ricordi) che Paperone si trova costretto a lavare i piatti insieme ai nipoti!
          I tre paperini e Nonna Papera Da molti definita la peggiore del numero, a me invece è piaciuta molto. Non al livello delle altre, certo, ma bella. Simpatica la postilla del notaio ("eh! eh! eh!").
          Paperino in vacanza Altro grande capolavoro del numero. Un Paperino accorto e vigile, anche se, come al solito, ostinato e sfortunato.

          Voto al volume: [smiley=voto5.gif]


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          PORTAMANTELLO
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            Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
            Risposta #49: Domenica 3 Feb 2008, 17:24:30
            E cronologica fu.
            Da tempo ci si chiedeva come mai nessuno avesse ancora pensato di pubblicare una cronologica prestigiosa allegata ad un quotidiano, ammortizzando così i costi, riducendo i rischi e facendo felici un po’ tutti quanti.
            Ad onoro del vero il ragionamento era stato proposto nella speranza di veder arrivare, dopo le ripetutissime richieste, una cronologica di Floyd Gottfredson di cui certo si sarebbe sentito maggior bisogno vista anche la travagliata vita editoriale dell’opera del Maestro dello Utah. In molti di fatto si aspettavano che sfruttando l’ottantenario del personaggio di Topolino qualche anima pia decidesse di attingere da fonti illustri (come gli inserti del Messaggero o le Traverso) per abbinare l’epopea a strisce a un quotidiano. Invece, probabilmente a causa dei numerosi flop di iniziative con il nome del topo in brachette rosse, si è puntato su un altro Maestro disneyano, Carl Barks, sfruttando l’enorme visibilità data al sessantenario del suo personaggio più celebre, Paperon de’ Paperone, grazie ad iniziative come Tutti i Milioni, La Grande Caccia alla Numero Uno (vabbè…), Un Altro Natale sul Monte Orso e la rivisitazione del mitico Vita & Dollari di Paperon de’ Paperoni.
            Gottfredson sarebbe stato preferibile, è vero, anche perché Barks bene o male non è di difficile reperibilità, ma in un periodo grigio come quello attuale si deve solo ringraziare che nessuno abbia ostacolato chiunque abbia avuto la sanissima idea di proporre al grande pubblico l’opera omnia dell’Uomo dei Paperi, sperano che questa possa riscuotere un discreto successo facendo da apripista ad un’analoga operazione in chiave gottfredsoniana.
            Non tutti però sono stati entusiasti di come sia stato pianificato il tutto. Il titolo è blutto, l’ordine cronologico c’è ma è spezzettato, e le storie non sono in ordine cronologico nell’ambito dello stesso volume, e le copertine sono blutte e tradiscono lo spirito barksiano… e chissefrega. Questi che alcuni considerano difetti, anche se piccoli, non sono altro che cose che sarebbero potute essere migliori ma che comunque in sé non fanno male a nessuno. Provino i criticoni a cercare di svendere un prodotto così elitario al grande pubblico, cercando di farlo risultare il più possibile appetibile senza tuttavia scontentare i filologi più accaniti: per me questo è un grande lavoro e non a caso dietro ci sono le menti di Boschi, Becattini e Cannatella, curatori del fu Zio Paperone e che si sono fatti un quattro per fare contenti tutti e che sono riusciti a garantirci tutto Barks. Non tutto-ma-non-proprio, manca-un-po’-al-tutto, tutto-così-così, ma TUTTO Barks, con lunghe, brevi, autoconclusive, text only, copertine, olii, liste della spesa. Scusate se è poco.


            La Grande Dinastia dei Paperi 1



            1950

            Il 1950 è un’annata ricca di capolavori per l’Uomo dei Paperi, che cresceranno con ritmo impressionante a partire dalla fine dell’annata seguente. Da segnalare specialmente per pietre miliari come The Magic Hourglass, “Big-top Bedlam” e “Dangerous Disguise” l’anno si apre con La Cimice Tuff-Tuff per concludersi col botto con le succitate Spie Atomiche.
            Paperino e il Sentiero dell’Unicorno (Donald Duck in “Trail of the Unicorn”): il lungo connubio tra Barks e la mitologia ha inizio con questa avventura di 24 tavole, che con maestria (Sì, Zio Paperone…) catapulta Paperino e nipotame dalla loro placida esistenza quotidiana nell’avventura più sfrenata grazie a un Paperone che, a tre anni dalla sua creazione, è ancora in bilico tra mero pretesto per trame avventurose e personaggio effettivo.
            Siamo ancora lontani dalla razionalizzazione del mito, che in futuro raggiungerà il culmine in storie come Il Vello d’Oro o Il Valhalla Cosmico, ma già ci sono delle premesse che portano la trama su binari assai realistici e pratici. Per ora tuttavia, la ricerca non è altro che una cornice alla classica ma pur sempre gustosa storiella di Barks basta sul contrappasso Chi la fa, l’aspetti.
            Paperino e la Cimice Tuff-Tuff (Donald Duck): breve commediola di famiglia, ma estremamente gustosa, in cui Barks sbizzarrisce la propria vena creativa, sia narrativamente che graficamente con visionarie deformazioni che probabilmente influenzeranno lo spirito giocosamente pazzerellone di Bottaro, che hanno dopo realizzerà un simpaticissimo midquel della storia, La Vera Storia della Cimice Tuff-Tuff.
            Paperino e la Sposa Persiana (Donald Duck in “Ancient Persia”): stupendume condensato in 24 tavole. Con un incipit concettualmente simile a quella Spie Atomiche che da qui a poco uscirà dalla matita del Maestro, s’innesca una storia davvero inquietante, con atmosfere assai indianajonsiane che senza rinunciare all’immancabile umorismo (il sosia di Paperino al posto sbagliato nel momento sbagliato) creano un mix impeccabile grazie anche alla pazzia del villain che scatena una serie di eventi davvero da brivido. Ottima, e siamo ancora lontani dalla vera Avventura barksiana.
            Paperino Sciatore (Donald Duck): simpatica ten pages (gravemente esilarante il Abbasso Paperopoli! della spia), dimostra come si possano sempre costruire storie efficaci anche su clichè ricalcatissimi, quando si ha qualcosa da dire e la voglia di fare.
            Paperino nel Paese dei Totem (Donald Duck in “Land of the Totem Poles”): pressoché identica a La Città dai Tetti d’Oro (in cui lo scontro generazionale si acuisce, coinvolgendo anche Scrooge), presenta un Herman imparentato non solo con la simile creatura di Salesman Donald, ma soprattutto con il memorabile Signor Bunz che Scarpa ideerà per L’Uomo di Ula-Ula. Il tema portante è tuttavia quello del self-made-man, alquanto caro a Barks che lo userà sempre con dissacrante ironia senza mai sbilanciarsi nel didascalismo donrosiano, ed anzi puntando alle differenze tra i savi nipotini e l’autodistruttivo Donald.
            Paperino e il Pappagallo Contante (Donald Duck and “The Pixilated Parrot”): grazie ad un bizzarro pennuto (parente dell’altrettanto disastroso di quel Tipetto da sballo di nome Joe! di Paperino e il Pappagallo), il ruolo di Paperone come personaggio effettivo si fa sempre più vistoso. E se il personaggio cresce, urge trovargli degli antagonisti: ecco quindi la seconda versione ante litteram (dopo quella di Maschera Nera) della Banda Bassotti, che verrà ufficializzata nel 1951.
            I Tre Paperini e Nonna Papera (Donald’s Grandma Duck): ritorna nella produzione barksiana Nonna Papera, modellata da Al Taliaferro sulla suocera Donnie M. Wheaton, dopo l’insolita versione, parecchio distante dal modello originario, in Donald’s Best Christmas e dopo quella già più ben definita di Paperino Musicista. La storia non è stata scritta da Barks ed è la seconda, dopo The Ridde of the Red Hat (1945), in cui non appare Paperino, sebbene sia nominato diverse volte.
            No man commanded Jean Louise.
            Not on land and not on water.
            Jean did whatever he pleased,
            Until he kissed the gunners daughter.

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              Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
              Risposta #50: Domenica 3 Feb 2008, 17:24:39
              Paperino in Vacanza (Donald Duck in “Vacantion Time”): la storia più lunga del Maestro dell’Oregon ha del fantastico. La parte del leone la fa lo straordinario impatto grafico, con ambienti bellissimi, realistici, molto particolareggiati e ricchi di ottimi neri pieni: con disinvoltura Barks passa da terreni pericolanti, brulli ed aridi a boschetti lussureggianti a cascatelle argentee di cui sembra sentire il tintinnio sulle rocce, riempite da una fauna adeguata che varia da temibili fiere quasi dantesche a idilliaci animaletti bambeschi. E poi c’è la scena dell’incendio, poderoso e devastante, che spazza via tutto lasciando nient’altro che desolanti reliquie che fanno davvero piangere il cuore. E l’emozione nel vedere un Paperino che, con il sangue freddo che solo un amorevole genitore prova quando i propri pargoli sono in pericolo mortale, ordina ai nipotini di inumarsi vivi, creando un fortissimo contrasto con le precedenti scene ricche di gag? Da brivido.
              E se l’intento è chiaramente ecologista (e lo in maniera incredibilmente efficace), Barks riesce anche ad evitare scadenti cadute nel retorico con un Paperino caratterizzato a puntino: il Maestro infatti non lo trasforma in un zuccheroso protettore dell’ambiente e anzi lo ritrae come un qualsiasi borghese in vacanza, con i propri puntigli da testa calda che deve riuscire a soddisfare e con un pomposo ma sano rispetto per le regole.
              E vogliamo parlare del villain? Mai tanto anonimo, ma nemmeno mai tanto carogna. Un carognone che fa salire il sangue alla testa e la cui sorte finale non può che appagare. Ma non fatevi ingannare da questo, né dalla tavola finale di irresistibile quanto geniale comicità; non osate parlare di happy end e nemmeno lontanamente di buonismo. Perché quella foresta bruciata è ancora lì e passerà molto, moltissimo tempo prima che possa nuovamente riprendere fuoco.


              Uh, spero di non scrivere sempre così tanto...
              « Ultima modifica: Domenica 3 Feb 2008, 17:28:25 da PORTAMANTELLO »
              No man commanded Jean Louise.
              Not on land and not on water.
              Jean did whatever he pleased,
              Until he kissed the gunners daughter.

                Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
                Risposta #51: Sabato 1 Mar 2008, 17:21:01
                Mi è arrivato!!! Con notevole ritardo, ma finalmente sono riuscito a trovarlo dall'edicolante che - udite udite - me l'ha di fatto regalato, senza farmelo pagare  ;D


                Già letta tutta d'un fiato "Paperino e il sentiero dell'unicorno": bellissima!

                  Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
                  Risposta #52: Sabato 1 Mar 2008, 20:07:01
                  i disegni del primo volume sono fantastici ;D ;D

                  *

                  paoduck
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                  • uh?... che c'è sotto il cuscino?
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                  PolliceSu
                    Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
                    Risposta #53: Giovedì 3 Apr 2008, 14:35:05
                    Paperino e il sentiero dell'Unicorno: E' stata la prima storia di Barks che ho letto ed è stato colpo di fulmine (ma per me non è la migliore del volume), una trama che parte da un capriccio di Paperone ( pretesto che metterà in moto le trame più fantasiose della collana "Uncle Scrooge"), location stupende,
                    i nipotini che cominciano a crescere diventando "più maturi" (e furbi!) dello zio,un Gastone "truffaldino" ormai col suo aspetto definitivo, irritante al punto giusto in una delle sue apparizioni più memorabili (non come nell'Uomo d'Oro e nell'Amuleto del cugino Gastone però :P), umorismo frizzante , una storia "sempreverde" (come tutte quelle di Barks del resto :P).

                    Per me è difficile dire quale sia la mia storia preferita in questo stupendo primo volume della GDdP.... in ogni caso questa è bellissima. Ci godo sempre un sacco quando Paperino riesce faticosamente a strappare una vittoria (o quantomeno un pareggio) a un Gastone che non deve mai neanche affaticarsi nella competizione, come in "Paperino e l'isola misteriosa" dove il premio per P. è semplicememente la faccia mortificata di G. rimproverato da Zio Paperone.

                      Re: La Grande Dinastia dei Paperi - 1950
                      Risposta #54: Giovedì 3 Apr 2008, 22:18:33
                      Mi è arrivato!!! Con notevole ritardo, ma finalmente sono riuscito a trovarlo dall'edicolante che - udite udite - me l'ha di fatto regalato, senza farmelo pagare  ;D


                      Già letta tutta d'un fiato "Paperino e il sentiero dell'unicorno": bellissima!

                      Per curiosità, puoi guardare sulla seconda pagina (quella dei crediti) e vedere se si tratta di una ristampa? Per quello che so io hanno avuto dei grossi ritardi nelle spedizioni perché alcuni numeri esauriti erano in ristampa e quindi negli invii fatti dopo pasqua potrebbero aver inserito delle ristampe. Dovrebbe esserci scritto "finito di stampare nel mese di dicembre 2007" ma se è una ristampa dovrebbe invece esserci scritto qualcosa di diverso.

                       

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