Non volevo proseguire questa discussione, anche perché forse è OT, ma mi pare serva - forse sbaglio - a inquadrare la questione della "bambinizzazione" dei fumetti di Topolino e, dato che nessuno risponde alle osservazione mie e di bacci88, aggiungo qualche considerazione sull'atteggiamento degli americani verso le guerre:
quello che dice brenda non è esattamente vero: in realtà dopo Pearl Harbor probabilmente la maggioranza degli americani era a favore dell'intervento bellico, ma restava una minoranza non esigua che era contraria. Questo viene fuori nel cinema, ci sono numeresoi film, magari non facilissimi da vedere oggi, dove viene messo in luce (e condannato!) l'atteggiamento dei non-interventisti sia durante la guerra, sia dopo al ritorno dei vets (i reduci) anche a volte in modo drammatico, perchè - per strano che sembri - in alcuni ambienti erano accolti male in quanto si pensava che la guerra fosse stata inutile, che l'America non doveva impicciarsi e la gente non amava le leggi che garantivano un lavoro ai reduci.
Nel Vietnam il fenomeno fu diversissimo, più profondo e radicale, anche perchè la guerra era contestata esplicitamente mentre nella WWII era un disaccordo passivo, ma ci fu eccome.
La situazione nella guerra contro Al Qaeda non somiglia a quella del Vietnam, ma somiglia imho a quella della WWII: la maggioranza è d'accordo, ma c'è una minoranza robusta che è contraria. Si può star sicuri che se l'America trionfasse contro Al Qaeda fra 20 anni nessuno ricorderebbe nulla dell'opposizione.
Anche oggi tutta l'arte popolare americana è mobilitata contro Al Qaeda: non c'è un solo telefilm che non sia apertamente schierato e interventista, proprio come i fumetti nella WWII.
Gli americani sono bravissimi in questo tipo di propaganda.
Quindi a me pare sensato che il Topolino dei primi anni '40 sia in prima linea nella propaganda pro-guerra, ma questo non vuol dire affatto che fossero tutti d'accordo. Anzi, la propaganda serviva proprio a convincere gli indecisi e a isolare i dissenzienti.
Oggi fanno lo stesso coi telefilm. Oggi come nella WWII tutta l'arte popolare è schierata a favore dell'intervento.
Il paragone col Topolino di oggi non si puô fare perché... non è fatto in America . In Italia e in generale in Europa, a eccezione forse dell'UK, questo tipo di propaganda univoca non c'è mai stata.
Quindi credo che l'impegno che si potrebbe aspettare nel Topolino di oggi, non potrebbe mai essere "à la Gottfredson", ma semmai qualcosa d'altro.