Evito di quotare perche' sarebbe troppo ovvio.
Direi che e' la prima volta che leggiamo un intervento di questo tipo sul forum, proprio il contrario di quanto sosteniamo (per una volta, abbastanza concordemente) da tempo.
Dato che mi e' capitato, tra le altre cose, di fare alcune supplenze scolastiche, una delle cose che ho notato nel sentire parlare i ragazzi e' proprio la poverta' di lessico, appiattito su quei pochi termini di uso ultra-comune, per cui ben vengano termini appena un minimo piu' ricercati.
E, se proprio la lettura e' troppo difficile, per rimanere in tema Disney ci sono altre riviste (Bambi e Cip & Ciop, credo) specifiche per segmenti di eta' inferiori.
Certo cip e ciop gia' vanno meglio. Pero' vorrei farti osservare come tantissimi termini presenti nel giornalino siano un pochettino diciamo cosi'....inappropriati se non addirittura ridicoli quando escano dalla bocca di un bambino (ad esempio quelli che ho indicato nel primo post). Inoltre si potrebbe discutere parecchio sulla questione del cosiddetto impoverimento della lingua.
La lingua si evolve in continuazione e in maniera inarrestabile e inevitabile. Per quotare Steven Pinker, uno dei maggiori linguisti viventi:
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Central planning of language, as of so many other
endeavors, is bound to be less responsive to human needs
than the collective genius of millions of minds making
individual decisions based on local information.
*English will continue to change, eventually beyond
recognition.* As the centuries pass, our descendants will
find our writings quaint, then difficult, then unintelligible
without a translator. If you find this depressing, remember
that it is the price we pay for the certainty that our
descendants will have a complex, articulate language. A
language is not a finite resource or precious artifact in
need of vigilant protection lest it wear away, fall apart or
get used up. It is constantly being renewed, and therefore
changed, by living speakers, with all their cleverness,
pride and insatiable need to communicate.
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carlo