Numero fiacco. Una storia della P.I.A. senza infamia e senza lode, carina la storia di Macchetto anche se così diluita perde un po’ di mordente.
WoM II – La Furia dei Draghi (Ambrosio/Pastrovicchio): ok, capisco benissimo che, cancellata la terza serie di WoM, si sia dovuto concentrare il filone dell’Età Oscura e quello dei Draghi in un’unica saga e che questa non poteva cambiare nome vista la campagna pubblicitaria ficcata un po’ ovunque. Ma è mai possibile che Paperino e Pippo tornino a giocare ai maghi senza dire nulla a Topolino, facendogli notare che era diventato PAZZO? Vabbè, come già scrissi a mio tempo, la grandezza di WoM sta proprio nell’essere il fumetto interattivo dove il lettore compensa le lacune della sceneggiatura… Già, le lacune della sceneggiatura. Il punto debole anche di quest’episodio, che ha soggetto non è poi malaccio: è solo giocato male e fa cadere il tutto nella mediocrità cui siamo tristemente avvezzi. Ma passi Pippo batterista e il ritorno dell’Amuletofonino (sigh), ma che la si smetta di propinarci trame incoerenti in cui prima Topolino annienta l’urlo del drago, poi viene scacciato da una fiammata, poi annienta nuovamente l’urlo del drago che si è dimenticato di saper sputare fuoco. Il tutto condito dalle solite forzature, come l’entrata in scena dei draghi leggendari (che svilisce il ben finale dell’episodio precedente), l’urlo finale di Pippo e Paperino o come Zaius che è cresciuto e sa sconfiggere la paura… un’idea magari anche carina, ma messa lì in maniera proprio pessima. E, per le prossime settimane, dovremo seguire la classica ricerca all’oggetto, clichè ormai consolidatissimo nei fantasy.
In forma Pastrovicchio, molto gotico, ma non mi ha fatto impazzire più di tanto. Un po’ di uniformità (soprattutto per i draghi) con quanto fatto nell’episodio precedente da Vian non avrebbe fatto male.
Ah, e spero che nella fretta di condensare due saghe in una, Ambrosio non si scordi di Macchia Nera e Black Phantom…