Raggruppo il commento sugli ultimi due numeri visto che il 2973 è diretta emanazione del 2972
Infatti su questi due numeri sono spalmati i due tempi di
Topolino e gli Ombronauti, il kolossal di Casty per il 2012.
E' un Casty che, ancora una volta, non delude affatto le aspettative, anzi premia la grande attesa che si era creata da anni per un ritorno di Atomino Bip-Bip sul settimanale Disney (tra voci di corridoio, annunci, speranze, i due volumi di "Tesori Disney") con un'avventura che rientra perfettamente nel filone delle grandi avventure di largo respiro che dal
Mondo che Verrà in poi l'autore ha saputo donarci con una certa regolarità.
Perché, come nel ciclo di Romano Scarpa in cui compariva Atomino, non è il piccolo personaggio a rendere epiche quelle storie, semmai lui dava quel tocco fantascientifico particolare che stuzzicava la fantasia del lettore e contribuiva all'atmosfera: era l'idea di fondo, l'intreccio, la trama avvincente, la perfetta caratterizzazione dei personaggi, tanto gli eroi quanto le vittime quanto i villains. Casty ha mostrato da sempre di aver appreso queste lezioni da Scarpa, ma lo mette in evidenza a maggior ragione stavolta, dove i debiti con La Dimensione Delta e quelle particolari storie di Scarpa è evidente.
Ne risulta una storia magistrale, dove il pericolo è su scala mondiale e, per quanto "irreale", particolarmente tangibile per la tensione che Casty riesce ad infondere nella storia. Non meno importante da rilevare, il fatto che lo status quo di partenza della storia è quantomai concreto e attuale, a suon di crisi economica che piega il Calisota, contraffazioni di prodotti commerciali e... presunti salvatori della patria che grazie a perline riescono a comprare facilmente il favore della gente, indebolita dal pesante momento che sta vivendo.
Ah, su Topolino che per convincere la polizia a rilasciare Atomino se ne esce con "E se vi dicessi che è... il nipote dell'imperatore del Giappone?" sono morto.
Per il resto... un Gamba profittatore e perfido come non mai, una Trudy in grande spolvero (con un ruolo attivo, come nella
Collana Chirikawa), suspense, il cliffhanger alla fine della prima puntata, tutti i fili che si riuniscono sensatamente nel secondo tempo
Una grande storia, anche graficamente visto che trovo Casty in costante miglioramento dal punto di vista del disegno, pur con alcune riserve... una delle migliori dell'intera produzione castyana, un fiore all'occhiello nell'attuale panorama del fumetto Disney.
Un'ulteriore nota positiva è data dal fatto che viene dedicato un corposo articolo alla storia sul #2972, con tanto di intervista a Casty stesso, segno che l'autore sta iniziando a godere di attenzione "ufficiale" da parte della redazione, il che non può che far piacere.
E come se non bastasse tutto questa ricchezza qualitativa, questi due numeri ospitano anche i primi due episodi della tetralogia dedicata a Fantomius, scritta e disegnata da Marco Gervasio:
Le straordinarie imprese di Fantomius, ladro gentiluomo.
Gervasio da anni non nasconde la sua passione verso Fantomius, ladro gentiluomo della Paperopoli anni '20 che, con la sua figura e il suo diario, ispirò Paperino quando nel 1969 divenne per la prima volta Paperinik. Difatti negli ultimi anni le storie che Gervasio scriveva e disegnava incentrate sull'alter ego di Paperino prestavano sempre particolare attenzione verso Fantomius, personaggio che in fondo nessuno aveva mai approfondito più di tanto, se non Guido Martina nelle primissime storie.
Ora Gervasio ha la possibilità di incentrare 4 storie (e altre 4 sembrano essere in lavorazione) sul fuorilegge dalla maschera blu, con avventure che strizzano l'occhio a Lupin e che sono decisamente godibili.
Il Monte Rosa è infatti una buona introduzione al personaggio: senza troppi fronzoli o ridondanti presentazioni, il lettore ha modo di ambientarsi nel nuovo setting e di capire velocemente chi sono e che ruolo hanno i protagonisti di queste avventure. L'autore è quindi molto bravo a glissare su tavole che allungherebbero inutilmente il discorso e va dritto nell'avventura, raffigurando con ironia la vita quotidiana di Lord Quackett (l'identità segreta di Fantomius) e mostrando poi la controparte notturna del nobile. Pinko irresistibile, anche se il personaggio verrà delineato ancora meglio nella seconda storia,
L'evasione di Fantomius, dove non l'accento non è posto su un audace furto ma piuttosto sulla sfida implicita che Fantomius raccoglie da Pinko.
Gervasio fa poi un ottimo lavoro anche nei disegni: generalmente apprezzo lo stile dell'autore, ma ci sono state occasioni in passato in cui non mi ha esaltato molto, in cui coglievo dei cali. Non è questo il caso, visto che Marco sembra tenere davvero al progetto tanto da curare moltissimo anche la componente grafica. Ottimo l'aspetto di Quackett e di Dolly Paprika, perfetto Pinko!
Un plauso, poi, alla colorazione giallognola che rende perfettamente l'idea di un'avventura ambientata all'inizio del secolo scorso.
Anche per quanto riguarda le storie di Fantomius, noto con piacere l'articolo dedicato a l'intervista a Gervasio, utili per capire i retroscena della serie e che mostrano l'interesse della redazione per lo spazio fumetto del settimanale.
Il #2972 era così bello e luminoso che è riuscito nel compito quasi impossibile di rendere belle anche le altre storie, pure le riempitive!
Andiamo al cinema? - Il film di fantascienza (Bosco/Soffritti) continua il suo trend di divertimento e simpatia ben orchestrate,
Zio Paperone e i fantasmi spaziali (M. e L. Shaw, Cavazzano), forse anche per i bellissimi disegni di Cavazzano, è una delle poche danesi degli ultimi anni ad avermi convinto e intrattenuto in modo degno. Plauso speciale e assolutamente imprevisto per
Il Re del Klondike - Un asso alla partenza (Martignoni/Milano) che riesce a riprendere il tema di Paperone ai tempi della corsa all'oro in modo credibile e non inopportuno, cosa che dopo quanto detto da Barks e Don Rosa è sempre un rischio probabile. Martignoni invece, con umiltà, scrive una semplice storia del giovane Paperone e lo fa con grande rispetto di quanto narrato da altri, mostrando uno Scrooge ha ha proprio quello spirito indomito che io amo tanto nella caratterizzazione donrosiana. E gli applausi raddoppiano con
Telegrafo senza fili (sempre Martignoni/Milano), seconda storia del ciclo e presentata sul #2973, che mette in campo addirittura Soapy Slick senza indispormi, anzi, riuscendo a rimanere in bilico tra citazione barksiana/donrosiana ed elemento assolutamente non forzato ma funzionale ad una storia che continua ad essere fedele nelle caratterizzazione del giovane Paperone.
A proposito di #2973, il nuovo capitolo di
Andiamo al cinema? (Bosco/Martusciello) continua a svolgere molto bene il suo compito, e chiude l'albo
Paperino Magidraulico & l'esposizione universale (Michelini/Guerrini) che ok, non è niente di avveniristico, sperimentale, non è un capolavoro ma... è una storia classica, scritta bene, con grande rispetto dei personaggi, con lo sguardo al Barks delle ten-pages in cui Donald svolgeva sempre diversi lavori dimostrando grande talento... la scrive il Fabio Michelini che ci ha regalato tante classicate negli anni che furono, la disegna il Francesco Guerrini che sul "Topo" è sempre stato un bel vedere... bella!