Un buon numero, lo devo ammettere, qualche storia sotto la media, qualcuna che riserva sorprese. In generale, tutto si mantiene su un livello discreto come sceneggiature, eccelso come disegni.
Tutti i milioni di Paperone - il mio undicesimo milione (
Vitaliano/Limido): francamente, speravo che Vitaliano non recuperasse più questa serie, concentrandosi su altro. Non perché sia brutta, ma perché, gira e rigira, il canovaccio delle storie è sempre lo stesso: la solita situazione alla fattoria di Nonna Papera, il solito dialogo pieno di contrasti fra zio e nipote (che, sinceramente, ha cominciato a stancarmi, non c'è una puntata in cui Paperino non si renda odioso e Paperone, oltre ad insultarlo, non diventi ancor più tale), il racconto col colpo di sorpresa finale, e la solita conclusione in cui il nipote ne fa un po' le spese. La definirei una storia senza picchi, poiché figlia di un ciclo che oramai ha congegnato il suo schema e, puntata dopo puntata, lo segue. Speriamo che gli altri nove milioni siano più accattivanti di questo.
Da segnalare, come già altri utenti hanno sottolineare, lo svarione algebrico, che non rende l'undicesimo milione un "milione" a tutti gli effetti.
Molto bravo Limido, che ha realizzato fra l'altro una copertina davvero bellissima, con un Paperone disegnato divinamente.
Paperino e l'insidia boschiva (
Panaro/Palazzi): Palazzi tratteggia un tipico canovaccio panariano con precisione e attenzione. La storia è molto buona, non ha pretese ma intrattiene, non forzata - almeno per una volta - la scoperta del colpevole e la sua spiegazione, e ottima la svolta finale che rende giustizia ad un Donald che, IMHO, è stato particolarmente bistrattato dalla precedente storia di Vitaliano.
Nonna Papera e il mistero del melo (
Mazzoleni/Campinotti): colpevole telefonatissimo per una storia per disegnata da Campinotti. Tipico cliché delle storie giallistiche: si sospetta tanto di una persona, ma poi si scopre che il colpevole è stato incontrato molto prima. Nulla di trascendente, si legge ma non lascia nulla.
Amelia e la fortuna inaspettata (
Buratti/Asaro): una storia più che evitabile, con una Amelia caratterizzata malissimo. Buratti pensava di essere originale con la trovata
del responsabile della sparizione della monetina e con l'insolito comportamento di Amelia dopo aver avuto fra le mani il tanto agognato decino
, tuttavia tratteggia una figura assolutamente poco credibile e un pretesto più che evitabile.
Molto molto buono Asaro, a volte imperfetto, altre volte impagabile per certe pose e facce. E dire che tempi fa non era assolutamente così pieno di forze, complimenti per il miglioramento!
Macchia Nera e Gambadilegno, la coppia di assi di Gold Creek (
Panini/Marini): Panini ne ha fatta di strada, è riuscito a scrivere quella che, a mio avviso, è la storia migliore del numero, piena di colpi di scena, protagonisti insoliti e figure malvagie che lo sono veramente e non macchiette. Peccato - e questo è l'unico neo - che questa sia una storia in costume e non ambientata nella realtà topolinese odierna, ma almeno Marini la caratterizza molto attentamente, con inquadrature spesso buone.