Questo articolo mi sembra interessante non per i contenuti in sè, quanto per le paure e le visioni del mondo che veicola.
Secondo me il terrore del giornalista è quello che anche Topolino, visto finora come zona franca e libera da ogni male (amen!), possa iniziare a influenzare le menti dei suoi giovani e giovanissimi lettori (sì, OkQuack, si è scordato dei lettori "fino ai 99 anni") verso un'ideologia, qualunque essa sia, politica o religiosa.
Peccato che, per quanto i bambini hanno diritto ad avere intorno a loro un mondo il più possibile allegro, colorato e spensierato, non possiamo mettere i paraocchi e i paraorecchi ai più piccoli. Quasi tutti hanno visto il telegiornale, hanno visto cosa è successo e molti genitori hanno dovuto cercare di spiegare l'accaduto a bambini di tutte le età. Parlo per esperienza, io ero bambina quando ci fu l'attentato alle Torri Gemelle, e dato che stavo guardando la tv in quel momento, lo vidi tutto in diretta. Nessuno ha mai pensato di dirmi che avessi visto un film o una cosa finta, ma si è cercato di farmi capire cosa fosse successo. Esattamente quello che secondo me si sta facendo ora.
Non è questione di ideologie, di politica, di religione o chissà altro. Su Topolino non si sta dicendo "i mussulmani sono cattivi", "attenti al fondamentalismo", "la libertà d'espressione va difesa ad ogni costo, anche con la guerra" o qualunque altro estremismo che ho volutamente esagerato nelle frasi precedenti. Non sta neanche pubblicando le vignette di Charlie Ebdò, di Maometto o contro o a difesa di qualunque altra religione.
Sta dicendo solo una cosa su cui siamo (o dovremmo) essere tutti d'accordo: uccidere è sbagliato, sempre. E per farlo usa una figura che i bambini hanno visto di sicuro. Perché Topolino è una rivista dei giorni d'oggi e deve essere ambientata ai giorni d'oggi. Io sono la prima che adora le storie "vecchie", ma è giusto che nelle storie attuali ci siano smartphone e computer.
E allora perché la copertina con Balotelli ai mondiali sì e quella con le matite in aria no?