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Segnalo che sul blog di Wally Rainbow è apparsa un'interessante analisi della faccenda (occhio ai disegni a lato del blog, NSFW) che espone altre verità finora poco considerate. Fatta l'ovvia tara all'inclinazione lgbt dell'articolo, che non c'entra col caso in questione (se non di striscio e a mio parere a volercelo un po' forzare), e posto che non sapremo mai la verità, mi sembra la migliore disamina finora espressa. Anche perché sinora s'è affrontata la questione dal punto di vista morale e sociale, ma la dimensione economica ci è sfuggita...

Segnalo che sul blog di Wally Rainbow è apparsa un'interessante analisi della faccenda (occhio ai disegni a lato del blog, NSFW) che espone altre verità finora poco considerate. Fatta l'ovvia tara all'inclinazione lgbt dell'articolo, che non c'entra col caso in questione (se non di striscio e a mio parere a volercelo un po' forzare), e posto che non sapremo mai la verità, mi sembra la migliore disamina finora espressa. Anche perché sinora s'è affrontata la questione dal punto di vista morale e sociale, ma la dimensione economica ci è sfuggita...

Effettivamente la teoria di Wally Rainbow è abbastanza documentata, ma io preferisco pensare che la colpa è della Disney grande più che della Panini. Alla Panini dovrebbero sapere meglio il modo in cui è composto il proprio pubblico, mentre alla Disney grande no (altrimenti non farebbero La casa di Topolino). Però non ho trovatori "Mi piace" di Lupoi sui post contro il cambio di cover... Li avrà tolti?

"Quel che è certo è che in Italia Topolino non è libero di pubblicare una copertina che celebra la libertà di stampa, e questo è molto indicativo della situazione italiana"

È quello che penso anche io da anni. Infatti quando ho visto politici e simili lottare (a parole) per la libertà di stampa, mi sono fatto delle grasse risate.
Questa versione dell'accaduto potrebbe anche essere vera, di sicuro quell'articolo del Sole24Ore ha fatto la sua parte.

Ho letto anch'io l'analisi, sicuramente molto più dettagliata di altre che circolano in rete.

Le varie ipotesi, anche quelle che possono sembrare troppo complottistiche, con chiamate dai piani superiori e da partner mediorientali, ci possono stare e non stare, purtroppo credo che la verità non si saprà mai.

E a dirla tutta neppure mi interessa, alla fine ciò che rimane è una bruttissima figura che difficilmente verrà dimenticata in tempi brevi, accompagnata per di più da un comunicato stampa assurdo nella sua forma e bugiardo, per non dire ridicolo, nel suo contenuto, visto che si millanta di copertine alternative quando non ci vuole un genio per vedere l'anteprima del numero 3088 e la copertina del 3089 palesemente riciclata!

Una cosa che mi piacerebbe fare in futuro sarebbe chiedere direttamente alla De Poli a una delle prossime fiere, anche se so che, nonostante la sua disponibilità, non otterrei proprio nulla!

Spero solo che questo clamore non passi inosservato, il sogno (utopia?) è quello di vedere quella copertina pubblicata in futuro, per dimostrare che anche in Italia non ci sono servi!

Certo che poi a leggere certe cose non ci si dovrebbe meravigliare di niente, come ci siamo ridotti...

http://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0_di_stampa_%28rapporto_Freedom_House%29

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/liberta-di-stampa-litalia-scala-nove-posti-in-classifica-sotto-al-niger/964575/

Segnalo che sul blog di Wally Rainbow è apparsa un'interessante analisi della faccenda (occhio ai disegni a lato del blog, NSFW) che espone altre verità finora poco considerate. Fatta l'ovvia tara all'inclinazione lgbt dell'articolo, che non c'entra col caso in questione (se non di striscio e a mio parere a volercelo un po' forzare), e posto che non sapremo mai la verità, mi sembra la migliore disamina finora espressa. Anche perché sinora s'è affrontata la questione dal punto di vista morale e sociale, ma la dimensione economica ci è sfuggita...

Ho letto anche io la ricostruzione operata da questo blogger, e - al netto di tutto quanto inerente le personali convinzioni ed orientamenti del suo autore - devo dire di averla trovata interessante e razionale; soprattutto trovo centrale la considerazione sul diverso trattamento che la casa-madre avrebbe riservato a Francia ed Italia, come si evince dal confronto tra la vicenda che ha interessato Topolino e quanto pubblicato all'interno de Le Journal de Mickey, nonchè la spiegazione di natura prettamente politico-economica, forse un po contorta ma poi non tanto, per la quale lo stesso autore propende.

Anche se ciò che realmente accaduto probabilmente rimarrà a conoscenza esclusiva di chi ne è direttamente implicato, trovo estremamente importante leggere e valutare analisi approfondite come quella segnalata da Zangief

"Quel che è certo è che in Italia Topolino non è libero di pubblicare una copertina che celebra la libertà di stampa, e questo è molto indicativo della situazione italiana"

E' vero che la stampa in Italia è tra le meno 'libere' dell'Occidente ma in questo caso la censura alla cover topesca pro-CH (e in senso lato a favore della libertà d'espressione) non è dipesa da decisione interne ma da diktat della Casa Madre americana.

http://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0_di_stampa_%28rapporto_Freedom_House%29
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/26/liberta-di-stampa-litalia-scala-nove-posti-in-classifica-sotto-al-niger/964575/

E a proposito di libertà di stampa in Europa notiamo che nel primo link il nostro paese è liberale o semi a seconda dei vari anni e di vari fattori (sopra i 30 punti la stampa è 'libera', sotto i 30 punti è 'semi').
Una cosa è certa: in Europa i paesi dalle stampe meno libere sono quelli mediterranei (Spagna-Francia-Italia-Grecia-Turchia-Cipro-Malta) mentre i più liberali sono quelli nordici (Svezia-Finlandia-Norvegia-Danimarca-Belgio-Olanda).
Anche gli Stati Uniti non brillano certo per grandi liberalità mediatiche visto che son poco sopra noi nella classifica generale mondiale del secondo link.

E' vero che la stampa in Italia è tra le meno 'libere' dell'Occidente ma in questo caso la censura alla cover topesca pro-CH (e in senso lato a favore della libertà d'espressione) non è dipesa da decisione interne ma da diktat della Casa Madre americana.

Certo, non do colpe né alla redazione né alla Panini (anzi!). Ma non importa da dove arriva lo stop, resta il fatto che la stampa italiana è tutt'altro che libera.

E poi... Orazio: siamo vicini di casa, allora!  

Dai! Veramente? 

Non per fare il lavoro dei moderatori, ci mancherebbe altro, ma non si potrebbe fare un topic a parte con tutta questa questione della copertina? Sarebbe di più facile consultazione e calcolando, purtroppo, la portata storica dell'evento nella storia del settimanale sarebbe anche più semplice ritrovarlo più avanti...

Certo che se questo è quello che pensa il (non) lettore medio, la scelta di omettere la copertina comincia a non sembrarmi più tanto insensata...

Se dovessimo dare retta al lettore medio, dovremmo togliere i fuochi d'artificio...

Forse sono un po' cattivello e prevenuto ma, a parte I casi di Rock Sassi, il prossimo numero mi pare interessante solo per i disegnatori... voglio essere fiducioso in una smentita.

"Il portiere conteso" tra Paperone e Rockerduck nel prossimo 3090 non è di calcio bensì di hockey su ghiaccio: sport alternativo da sottolineare, anche perché le uniche partite che ricordo di aver visto in Tv sono state quelle della TSI negli anni 70 (quando la tv svizzera si vedeva anche in Centro Italia): magari su RaiSport o altri canali digitali sportivi le faranno vedere anche oggi ma non ci ho mai fatto caso.

"Il portiere conteso" tra Paperone e Rockerduck nel prossimo 3090 non è di calcio bensì di hockey su ghiaccio: sport alternativo da sottolineare, anche perché le uniche partite che ricordo di aver visto in Tv sono state quelle della TSI negli anni 70 (quando la tv svizzera si vedeva anche in Centro Italia): magari su RaiSport o altri canali digitali sportivi le faranno vedere anche oggi ma non ci ho mai fatto caso.

ben venga uno sport che non sia sempre e solo il calcio.

Poi c'è la storia straniera con i bellissimi disegni di Fecchi, speriamo sia una buona storia.

Peccato per la copertina troppo "puccettosa".

Torna Bracchetto sul Topo con testi e disegni di Silvia Ziche (peraltro, la sua prima non mi era dispiaciuta, e Ziche autrice completa significa qualità ).