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Topolino 3210

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di piccolobush

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Il papero senza passato
Notre Duck
Zio Paperone e il club dei brontoloni
Archimede e il caos del tr.an.qu.il.lo.
Indiana Pipps e l'esilarante tesoro dei Ridolones

Topolino 3210

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    Re: Topolino 3210
    Risposta #30: Venerdì 2 Giu 2017, 13:00:33
    Per me resta alla stregua di un "supplemento al topolino 3208"  :D


    io vado controcorrente e dico che siccome nel retro della copertina del topolibro c'è scritto, con tanto di codice a barre, n. 3208 , questa deve essere considerata come una variant del 3208. In effetti, questa sola è variant a tutti gli effetti, le altre erano 'solo' cover variant...
    Ciao, Franco.
    Per contattarmi in pvt: www.LYLA.it (o www.facebook.com/fralio)

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      Re: Topolino 3210
      Risposta #31: Venerdì 2 Giu 2017, 16:19:29
      Scusate se mi intrometto, ehm...
      Finora avete solo parlato della cover variant del 3208 e pochissimo del 3210...

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        Re: Topolino 3210
        Risposta #32: Venerdì 2 Giu 2017, 16:44:03

        IL PAPERO SENZA PASSATO
        Non ho visto il film ma il passato non sembra recuperato (se non in flebili tratti) e il personaggio principale vivrà una vita 'altra' che poi, pian piano, diventerà comunque 'sua', con nuovi amici e nuovi amori (visto che i 'vecchi' si limitano a sfruttarlo - almeno in apparenza -  non ponendosi domande sulla sua sparizione e la perdita di memoria non sembra neanche accennata o condivisa con loro). 
        Nonna Papera, nel ruolo di unica rappresentante del vecchio mondo di Paperino, severa e autoritaria (pur ammettendo di essersi preoccupata per la scomparsa del nipote) non è del tutto 'out of character' dal momento che in Egmont non hanno sdolcinato e imbiondito un personaggio che agli inizi era piuttosto burbero e non tutto sorrisi e torte come lo conosciamo oggi (immagino che nei colori originali della storia Elvira abbia i capelli bianchi).
        Interessante la visione di una società periferica, con mense per i poveri, lavoretti saltuari, casupole arrangiate e concertini improvvisati. Recentemente raccontata nel rifacimento del 'Ventino fatale' e, spero, proponibile anche fuori dalle parodie o riletture di film o fumetti, in storie 'normali' di ordinaria quotidianità.
        Curioso e apprezzato l'utilizzo di Bolivar, il cane taliaferriano di Paperino che, non a caso, è determinante nel convincere il poliziotto Gambadilegno della bontà del papero smemorato. Donald, oltre che smemorato, appare per quattro tavole 'sgrizzato' dalla 'cura' dei Bassotti. Orazio e Clarabella, che vivono in una baracca in lamiera, lo accudiranno amorevolmente, prima che ci pensi Paperina. Topi e Paperi si incrociano in armonia e poesia in questo soggetto di Korhonen: Pippo e Paperoga, nella vignetta che li vede insieme al concerto, sono così veri, così 'in character' che sembrano essere nella loro realtà 'naturale'. Insieme a Paperino sono personaggi che anche in storie di normale quotidianità andrebbero, magari di tanto in tanto se non regolarmente, alle mense dei poveri: farlo vedere nella parodia/rilettura/omaggio di un film finlandese è, a suo modo, 'poetico'; farlo vedere in storie normali sarebbe 'inappropriato' ma sicuramente darebbe un tocco di realismo in più a tanti soggetti altrimenti poco credibili.

        FANTOMIUS - NOTRE DUCK
        Gervasio risolve a suo modo il mistero del fantasma di Notre Duck, dandogli una identità precisa che solo in parte può accostarsi alla storia di Barks (quantomeno per problemi di... altezza). L'autore riesce comunque a coinvolgerci in atmosfere gotiche e dark, con scene notturne e piovose che fanno da sfondo a situazioni in cui i suoi personaggi (in costante crescita numerica e in collegamenti sempre precisi e coerenti) si muovono benissimo. L'autore è da elogiare anche per aver reso più accattivante e caratteristico lo sguardo di John Quackett, al di là della maschera: se prima somigliava troppo a Paperino, adesso ha una originalità estetica tutta sua, come la sempre affascinante Dolly, decisiva in questa storia grazie alle lezioni di piano che la severa madre le fece prendere da piccola.

        INDIANA PIPPS E L'ESILARANTE TESORO DEI RIDOLONES
        La Camerini introduce un nuovo nemico per Indiana: la volpe Archeo Boom che, se ricorda nel colore arancio i capelli del Doctor Kranz, esteticamente è più particolare del semplice canide antropomorfo (simil umano) che vediamo spesso tra i personaggi di contorno e a cui Kranz appartiene: sarà questo un passaggio di testimone definitivo nella casella 'personaggio nemico-rivale di Pipps'? Vedremo cosa ne penserà Bruno Sarda. Nel frattempo Massimo De Vita lo disegna in modo convincente, all'interno di tavole sempre molto dinamiche e pulite.
        Altra particolarità è un passo indietro 'residenziale', se vogliamo: abituati da anni a vedere il Pipps abitare a Topolinia in una villa all'interno della periferica Laguna Nera (suo habitat naturale, molto apprezzato fin dall'inizio), scopriamo che ha 'finalmente trovato casa a Topolinia' all'interno di una casetta costruita su una quercia all'interno del Central Park della metropoli topoliniana: la Black Lagoon non era più gradita al Pipps (o alla Camerini)?
        Un soggetto se vogliamo banale si caratterizza per un terzo aspetto: quando misteriosi popoli autoctoni pregano i loro ospiti (in genere paperi) di non riferire ad alcuno il luogo del loro regno (costringendoli a volte a rimanere proprio per questo motivo), se traditi nelle promesse riescono comunque a reimmergersi nei loro cupi antri non dando soddisfazione a studiosi, archeologi o business men di poterli vedere: mi pare che questa sia una delle rare volte che un popolo autoctono 'tradito' affronti comunque l'inevitabile contatto esterno, riuscendo a gestirlo e a respingerlo in maniera apparentemente involontaria (grazie soprattutto a Tip e Tap, doppiamente protagonisti in due importanti storie in questo numero del libretto).
        ________________________________________________________________________________
        Zio Paperone e il Club dei Brontoloni
        Un altro inedito trio, in attesa di quello dei Turks della prossima settimana. Convergere lo zione e Dinamite (che già si conoscono molto bene) verso Anacleto Mitraglia è un'operazione sicuramente curiosa e interessante (io sono sempre favorevole ai mix e alle 'contaminazioni'); però in questo caso il soggetto non mi ha convinto in quanto sembra costruito ad arte, senza una ragione davvero credibile.

        Archimede e il caos del tr.an.qu.il.lo.
        Confusione di traduzioni orali che può avere anche un senso logico, nella sua incredibile particolarità. Breve scorrevole grazie anche ai dinamici e fluidi disegni di Ermetti.

        TopoGulp - Malachia Professione Gatto
        La coabitazione più o meno forzata Paperoga-Malachia da grattacapi ad entrambi, non solo al micio: in questo caso Fethry dimostra una certa pazienza nel convincere Tabby a restituirgli un oggetto, sperando che creda sia un'altra cosa mentre il felino sa benissimo cosa tiene in bocca.


        « Ultima modifica: Martedì 6 Giu 2017, 00:40:21 da leo_63 »

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          Re: Topolino 3210
          Risposta #33: Lunedì 5 Giu 2017, 17:29:59
          Secondo me:
          Il papero senza passato,voto:7.5
          Trama buona ma in alcuni punti bisogna migliorare
          Le strabilianti imprese di Fantômius - Notre Duck,voto:7.5
          Nonostante la storia sia buona la trama è rivista e rivista
          Zio Paperone e il club dei brontoloni,voto:5.5
          Non mi ha soddisfatto tanto
          Archimede e il caos del TR.AN.QU.IL.LO,voto:6
          Simpatica
          Indiana Pipps e l'esilarante tesoro dei Ridolones,voto:6
          Discreta
          « Ultima modifica: Lunedì 5 Giu 2017, 17:31:26 da pap-fra »

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            Re: Topolino 3210
            Risposta #34: Lunedì 5 Giu 2017, 19:15:20

            Ma il problema non è né l'intimismo né la mancanza di roba fracassona. Il punto è che tutto va come visto decine di migliaia di centinaia di volte, per cui lo smemorato trova una nuova vita migliore di quella dimenticata, tra stereotipi di stereotipi di stereotipi del genere
            Mi permetto di citare questo passaggio dell'avv. ma mi rivolgo in realtà a tutti quelli che la pensano nella stessa maniera (e in diversi si sono manifestati).
            La mia non vuole essere una opera di convincimento, perchè ognuno si fa piacere ciò che vuole (anche io mi addormento durante la visione di alcuni film definiti capolavori da tanti), ma solo una precisazione "tecnica".
            Il punto è che è opinione diffusa che un film per essere interessante debba per forza avere una storia originale o, se non originale, quantomeno sviluppata in maniera interessante o coinvolgente o quel che volete.
            Beh, non è così.
            La storia è uno degli elementi di un film ma è un elemento non essenziale. Come non essenziali sono le musiche o i personaggi. Il cinema è fatto prima di tutto (ed è questo il solo componente irrinunciabile) di immagini.
            Tutto il resto è un di più.
            Il cinema è un mezzo di comunicazione e il suo linguaggio è fatto di immagini. Immagini che possono poi essere arricchite dagli altri elementi tipo attori, musiche, trama e via dicendo ma che sono solo qualcosa in più.
            Per fare un esempio possiamo dire che il nostro linguaggio, con cui comunichiamo con gli altri, è fatto essenzialmente di parole, non serve altro di base. Però lo arricchiamo con i gesti, con l'intonazione della voce,... ma sono tutte cose che non sono fondamentali.
            I registi come kaurismaki semplicemente sono più vicini di altri a quella che è la definizione più pura di cinema, tutto qua.
            Detto ciò, ognuno è libero di annoiarsi quanto vuole con i suoi film, io volevo solo evitare che qualcuno pensasse che il finlandese fosse un rimbambito che monta i filmini delle vacanze ;D

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              Re: Topolino 3210
              Risposta #35: Lunedì 5 Giu 2017, 23:23:56
              Il cinema non è fatto di immagini, ma di immagini in movimento. Altrimenti è fotografia.

              Togliere la storia al cinema è come estrapolare una tavola da una storia: può essere esteticamente bellissima, ma senza la storia non ha più la sua funzione. Diventa un pezzo da collezione perché è estetica, ma il fumetto è storia, non solo estetica.

              E così il cinema, perché non è fotografia, ma immagini in movimento.


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                Re: Topolino 3210
                Risposta #36: Lunedì 5 Giu 2017, 23:37:56
                Avvocato... ma hai mai visto i fil di Lynch?

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                  Re: Topolino 3210
                  Risposta #37: Lunedì 5 Giu 2017, 23:58:24
                  Avvocato... ma hai mai visto i fil di Lynch?

                  Purtroppo un paio sì. E pure le prime due puntate di "Twin Peaks". Ma avevano una storia, non erano solo immagini.

                  *

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                    Re: Topolino 3210
                    Risposta #38: Martedì 6 Giu 2017, 00:16:38
                    Ma non esiste solo il cinema narrativo.

                    Non per fare l'avvocato difensore di nessuno, ma immagino che quando si parla di immagini al cinema, in generale sia sottinteso il concetto di "in movimento". Il punto centrale è la potenza dell'immagine in quanto tale, della visione, della sequenza, che si fa icona e simbolo di assoluto.

                    Il cinema essenzialmente è questo. Infatti può anche essere anti-narrativo, o comunque esserlo in parte. Un'opera può non essere narrativa in senso stretto, (che penso sia quel che intendi tu con "storia") ed essere comunque arte. E può aver comunque qualcosa da dire e da comunicare, anche se in maniera meno facile e meno immediata.
                    Non so se mi spiego molto bene. E penso il discorso valga al cinema come altrove.
                    «Éala éarendel engla beorhtast
                     ofer middangeard monnum sended.  Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»

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                      Re: Topolino 3210
                      Risposta #39: Martedì 6 Giu 2017, 00:22:27
                      Togliere la storia al cinema è come estrapolare una tavola da una storia: può essere esteticamente bellissima, ma senza la storia non ha più la sua funzione. Diventa un pezzo da collezione perché è estetica, ma il fumetto è storia, non solo estetica.

                      E così il cinema, perché non è fotografia, ma immagini in movimento.

                      Ehm... Immagini in movimento non implicano necessariamente una storia.
                      Comunque persisti nell'errore: vuoi piegare la definizione di cinema alla tua idea di cinema ma non è così che funziona.
                      Quella che ho scritto nel post precedente non è una mia opinione ma una definizione precisa, per cui non è in discussione.
                      E il motivo per il quale l'ho riportata è che si stavano facendo critiche fuori bersaglio al film di kaurismaki. Che potrà avere tutti i difetti del mondo (noioso, ermetico e quel che vi pare) ma non quello di non essere intrigante o avvincente: quella è una rinuncia precisa, la storia è volutamente semplice perché gli interessa raccontare altro, e si intravede anche nella riduzione disneyana.
                      La sua è una regia pura. Poi se i termini di paragone sono kyashan o sharkanado, beh, alzo le mani. Come ho detto prima, non voglio convincere nessuno, so benissimo che è un tipo di film che ha un pubblico risicato, almeno in Italia.
                      Comunque ottimo il consiglio di nubulina, potresti provare ad esempio con Mulholland drive per una esperienza fuori dai soliti cliché cinematografici ;D

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                        Re: Topolino 3210
                        Risposta #40: Martedì 6 Giu 2017, 00:24:09
                        Ma non esiste solo il cinema narrativo.

                        Non per fare l'avvocato difensore di nessuno, ma immagino che quando si parla di immagini al cinema, in generale sia sottinteso il concetto di "in movimento". Il punto centrale è la potenza dell'immagine in quanto tale, della visione, della sequenza, che si fa icona e simbolo di assoluto.

                        Il cinema essenzialmente è questo. Infatti può anche essere anti-narrativo, o comunque esserlo in parte. Un'opera può non essere narrativa in senso stretto, (che penso sia quel che intendi tu con "storia") ed essere comunque arte. E può aver comunque qualcosa da dire e da comunicare, anche se in maniera meno facile e meno immediata.
                        Non so se mi spiego molto bene. E penso il discorso valga al cinema come altrove.

                        Esattamente. Non tutto il cinema ti deve comunicare qualcosa, e lo stesso vale per qualunque arte.
                        Altrimenti come potresti guardare Lynch, Greenaway, Godard, Kubrick, Fellini?
                        Certo, immagini in movimento; ma non necessariamente esemplificative di concetti. È questo il potere del cinema, e dell'arte in generale: può non dire nulla, e appagare ugualmente.
                        Dipende sempre tutto dal tipo di fruizione a cui ci prepara. Altrimenti si corre il rischio di quella spettatrice che una sera mi era seduto accanto, e che, al termine de "La tartaruga rossa", chiedeva all'amico: "cosa vuol dire?". La domanda più sbagliata che potesse fare.

                        *

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                          Re: Topolino 3210
                          Risposta #41: Martedì 6 Giu 2017, 08:40:02
                          Se un'opera d'arte non comunica qualcosa... che opera d'arte è, scusami tanto?

                          Purtroppo, non mi tolgo dalla testa che, se non ci fosse stata tutta la strombazzata e se la storia fosse stata presentata in forma "anonima", i commenti sarebbero stati molto più negativi e basta.
                          « Ultima modifica: Martedì 6 Giu 2017, 08:46:05 da pkthebest »

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                          Gumi
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                            Re: Topolino 3210
                            Risposta #42: Martedì 6 Giu 2017, 09:19:57
                            Se un'opera d'arte non comunica qualcosa... che opera d'arte è, scusami tanto?
                            comunica qualcosa tramite le immagini. In ogni caso.

                            A me la storia è piaciuta, e anche parecchio. Mi piace poco giusto la solita cornice del sogno, però non è un difetto tanto grave da inficiare il tutto.

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                              Re: Topolino 3210
                              Risposta #43: Martedì 6 Giu 2017, 11:03:42
                              Se un'opera d'arte non comunica qualcosa... che opera d'arte è, scusami tanto?

                              e non è che se non comunica a te, automaticamente non è da considerarsi opera d'arte  :)

                              i concetti sono già stati espressi in modo chiaro ed esaustivo, credo, il fumetto (così come il cinema) è un media essenzialmente visivo, la trama (intesa come intreccio) può anche essere semplice e lineare (o non esserci affatto)

                              trame che ormai sono sviluppate perlopiù seguendo sempre, pedissequamente, lo stesso schema/struttura: Introduzione - 1a svolta narrativa - Svolgimento - 2a svolta narrativa -
                               Conclusione
                              (fateci caso, la stragrande maggioranza dei film -e non solo- è strutturata così)

                              cinematograficamente, consiglierei la visione anche (oltre a quelli già citati) della filmografia di Malick, Tarkovskji e Sokurov  ;)

                              di David Lynch imprenscindibili (oltre a Mulholland Drive, uno dei massimi capolavori del cinema) anche Eraserhead e INLAND EMPIRE  :)
                              "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                                Re: Topolino 3210
                                Risposta #44: Martedì 6 Giu 2017, 11:06:29
                                permettetemi una digressione:

                                Citazione
                                Riguardo quest'ultima, è abbastanza sconsolante vedere come si possa realizzare una storia basandosi unicamente sulla voglia di aggiungere un'altra tacca all'elenco delle citazioni gratuite che ormai abbondano nei fumetti, senza la minima volontà di imbastire una trama davvero solida. Non ci si riferisce alla decisione da parte di Gervasio di voler completare a tutti i costi un discorso iniziato da Barks (che era in realtà già completo di suo) ma al fatto che tutta la vicenda è di una noia mortifera. Stendiamo un velo pietoso poi sulla rivelazione dell'identità del fantasma, ennesima dimostrazione di come si possa "ammazzare" un personaggio (quello del fantasma di Notre Duck, non l'inutile fratello di Fantomius) il cui mistero aveva resistito per mezzo secolo.
                                Francamente impietoso il confronto con l'originale: là dove c'era un reciproco rincorrersi e inseguirsi tra i paperi e il fantasma, con scene che alternavano tensione e umorismo ("sto cominciando ad odiare questo motivetto!") ora abbiamo Fantomius che arriva senza alcuna difficoltà a ricostruire tutto il puzzle e la resa dei conti si risolve in poche tavole (in cui, giusto per abbondare si ficcano altre citazioni, dalle guglie apribili alla sequenza delle canne d'organo, non sia mai che il lettore tipo non arrivi a riconoscerne almeno cinque per ogni storia, come dargli poi la medaglia di "scopritore di citazioni"?) e il classico spiegone da ronf...
                                Il successo di Fantomius è indubbiamente testimoniato dalla sua longevità e, presumibilmente, dalle vendite delle ristampe, eppure non si può non notare che del Fantomius originale, delle mirabolanti imprese, da tempo non c'è quasi più nulla. Da quello che era a tutti gli effetti il set delle gesta di un Rocambole disneyano siamo finiti a una sorta di soap opera da tv commerciale (ma anche da tv di stato, tanto ormai siamo là...). Comunque se questo è quel che vuole la gente, bene fanno Gervasio e la Panini ad accontentarla.

                                per me questa stroncatura è eccessiva, specialmente se poi viene pubblicata come recensione UFFICIALE del papersera (come a dire: per la maggioranza degli utenti "gervasio merda e merda chi non glielo dice")

                                Posso capire che non piaccia la gestione di Fantomius e dell'identità del Fantasma (anche io avrei preferito che non si scoprisse o che almeno non lo avessero scoperto Fantomius e Dolly per evitare l'effetto soap opera), ma non si dovrebbe andare oltre gli effettivi meriti (e demeriti) della storia in se'.

                                Non ci si può lamentare della mancanza di azione quando questa è una delle più action della serie (e alcune inquadrature sono spettacolari IMHO); non si può dire che c'è il Fantomius "sapevo già del triplo gioco carpiato e ritornato" (cosa che in effetti ha afflitto qualche episodio precedente) quando invece in questa occasione rimarrebbe fregato senza l'aiuto decisivo di
                                Spoiler: mostra
                                Dolly Paprika
                                ... perchè questo significa solo che si parte prevenuti!

                                (come certi utenti che si lamentano su facebook per aver comprato il Topo per la parodia di "Stranger Things" dopo aver visto delle immagini su internet rimanendo a loro dire "fregati", costringendo Gervasio a registrare un video per mettere una pezza non dovuta).
                                Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

                                 

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