Mi sento di dare un giudizio più che positivo all'albo.
La decisione di dedicare gran spazio nel numero ad una storia sola, quella della Ziche, mi era sembrata azzardata, ma la lettura è stata piacevole come sono sempre piacevoli i suoi disegni. Non mi ha convinto fino in fondo il finale, che ho trovato troppo lungo e mi ha lasciato un senso di vuoto che non riesco bene a descrivere.
L'ospitalità ad alta quota è un'inedita che non sbalordisce ma nemmeno delude.
Il resto dell'albo molto bene.
I bilanci di Natale la ricordavo bene ed infatti è una bella versione alternativa del canto di Natale, anche se ho trovato piuttosto inutile la natura dello spettro, che ometto quale sia per evitare spoiler.
Il cenone di Natale nasce da un presupposto spesso utilizzato, una sfida al club miliardari, ma che mi è sempre gradito, inoltre gli escamotage di vittoria delle singole sfide li ho trovati ben riusciti.
Poi "l'ora del rimpianto", io leggo queste storie sono come una ventata d'aria fresca, troppo bella la caratterizzazione dei personaggi, il loro carisma, le loro scaramucce, la malizia, la grinta. E' anche per questo che spero sempre di vedere storie più datate in questa testata.