Dopo attente riflessioni, pubblico anch'io la mia decina.
1 -
Le ali della libertà di Frank Darabont. Difficile condensare in poche parole le emozioni che mi ha dato questo bellissimo film; sta di fatto che queste devono essere condivise anche da molte altre persone, se da alcuni anni è al 1° posto dell'
IMDb Top 250.
2 -
Un maggiolino tutto matto di Robert Stevenson. Forse il primo
live action della Disney che ebbi modo di vedere, all'asilo, in formato super-8. Ha contribuito alla mia passione per l'automobilismo e le auto d'epoca (anche se allora il maggiolino Volkswagen non era ancora da considerarsi tale). Crescendo ho potuto apprezzarne al meglio la miscela ben calibrata di commedia, fantastico e romanticismo.
3 -
La spada nella roccia di Wolfgang Reitherman. Tra i Classici Disney è stato quello col protagonista nel quale riuscivo meglio ad immedesimarmi, per la sua età e il suo percorso di scoperta del mondo rapportandosi con gli adulti. Ha contribuito inoltre ad alimentare il mio interesse per il periodo storico dell'Alto Medioevo nel quale il ciclo arturiano è ambientato (anche se il
romanzo da cui è tratto è ambientato piuttosto in una realtà parallela alla nostra).
4 -
Patlabor 2 di Mamoru Oshii. Uno dei monumenti del cinema giapponese d'animazione, che conclude la saga animata di
Patlabor: questa è la mia serie robotica preferita, perché rimane su un piano più realistico rispetto agli altri anime robotici e ha un'ambientazione metropolitana. Aggiungiamoci poi che la vidi per la prima volta in quello che reputo essere il periodo più felice della mia vita. Già il primo film cinematografico era molto bello, ma
Patlabor 2 è un capolavoro di eccelsa fattura tecnica che tocca temi etici, politici, filosofici.
5 -
Velluto blu di David Lynch. Tra i film di questo regista, probabilmente
Mulholland Drive e
The Inland Empire gli sono superiori sul piano strettamente artistico, ma
Velluto blu fu il primo che vidi, all'età di quattordici anni, quando iniziavo a rendermi conto che dietro una patina di "normalità" e "rispettabilità" tante persone, anche vicine a me, celavano vizi inconfessabili.
6 -
Amarcord di Federico Fellini. Uno di quei film che racchiudono una vita intera. Avrei potuto mettere anche
Forrest Gump di Zemeckis o
Big Fish di Burton, ma ho scelto
Amarcord perché di un regista italiano, anche se di qualche generazione precedente alla mia, quindi con un retroterra culturale più simile.
7 -
Il grande dittatore di Charlie Chaplin. La
summa dell'arte di Chaplin, in cui riprende per l'ultima volta il personaggio di Charlot, anche se rivisitato (non più un vagabondo, ma un umile barbiere ebreo). Riesce a rendere ridicola la follia nazista, anche se lo stesso regista e interprete, a guerra finita, dichiarò che non sarebbe stato in grado di fare lo stesso film dopo l'Olocausto.
8 -
Ritorno al futuro di Robert Zemeckis. Occuperà sempre un posto speciale per tutti coloro che sono cresciuti negli anni Ottanta.
9 -
Intrigo internazionale di Alfred Hitchcock. Una miscela perfetta di thriller, spionaggio e commedia, con un protagonista (Cary Grant) particolarmente ispirato. Per me il miglior film di Hitchcock.
10 -
Brazil di Terry Gilliam. Il genio visionario dell'ex Monty Python dà vita ad un mondo ispirato a
1984 di Orwell per il controllo capillare dello stato sui cittadini, in cui ogni cosa è sacrificata in nome del consumismo più sfrenato.