Attenzione: spoiler!
Anch'io ho letto questo nuovo Classico e, dopo le osservazioni di Geronimo sulla psicologia di Doppioscherzo, l'ho riletto una seconda volta per cogliere quegli aspetti di personalità dissociativa che alla prima lettura non mi erano evidenti. A conclusione della seconda lettura, la chiave interpretativa di Geronimo mi convince solo in parte: secondo me Doppioscherzo rimane fondamentalmente un subdolo manipolatore, che simula una componente d'animo buona ed innocente per trarre in inganno il suo prossimo. Ci sta che nell'infanzia l'espulsione dalla scuola sia stata per lui un trauma, così come possa considerarsi traumatica la delusione di scoprire di non essere l'eroe che credeva ma, nel momento in cui viene messo di fronte alla cruda realtà che lui non è "Il magnifico", secondo me torna ad essere il furbo manipolatore e dissimulatore che ben conosciamo, che finge magistralmente sia ad Altacraz (terza parte della frame) sia dinanzi alla commissione medica, nella quarta ed ultima parte della frame.
Trovo inoltre che la frame che precede la terza storia e la terza storia stessa, "Topolino e gli scherzodollari", non siano perfettamente coordinate: l'ultima vignetta di questa porzione di frame si chiude con Doppioscherzo in carcere, mentre fin dalle prime battute di "Topolino e gli scherzodollari", che segue immediatamente, Doppioscherzo è già libero e con una invenzione pronta. Dobbiamo presumere un lasso di tempo implicito in cui Doppio abbia già scontato la pena ed abbia avuto il tempo di prepararsi all'assemblea cittadina, ma si tratta appunto di uno spazio temporale che va ricostruito mentalmente dal lettore, e non desumibile in modo chiaro dalla lettura dell'albo.
Allo stesso modo, nella stessa storia, il mantenimento a pagina 89 della dida di rimando a "Topolino e il magnifico Doppioscherzo" è inutile e un po' incoerente con la scaletta con cui vengono presentate le storie nel Classico: se dobbiamo considerare la silloge delle storie contenuta nel volumetto come un racconto unitario, che procede secondo l'ordine in cui le varie storie vengono presentate, allora in questo contesto il riferimento del presentatore, che a pagina 89 ricorda ai Topolinesi che Doppioscherzo tempo prima giocò un brutto tiro alla cittadinanza, dovrebbe riguardare la storia della scherzelletta, che nell'albo è immediatamente precedente, e non la storia pubblicata in Topolino n. 2535, non inserita in questo Classico e quindi fuori contesto.