Occhio però, mi pare si continui a non cogliere un punto fondamentale.
Questa non è una storia nata per essere pubblicata su Topolino, né tanto meno (a meno di smentite) l'idea di fondo è di Artibani. Va bene portare avanti il discorso del "non siamo secondi a nessuno", ma se la stessa divisione americana commissiona una storia da destinare ad un determinato mercato avrà anche il sacrosanto diritto di esigere che risponda ad alcuni requisiti, che poi ovviamente possono piacere o no, ma che non sono scaldalosi come li vedo dipinti qui.
Questa è una storia che è stata pubblicata anche su Topolino, ma non è nata per questo target.
Facciamocene una ragione e, se non piace, passiamo oltre, senza demonizzarla inutilmente.
Qui non si sta demonizzando nessuno (o... almeno parlo per me).
Io ho chiarito che seguo la serie con curiosità ma senza preconcetti o altri sentimenti forzatamente negativi.
Vedo come si sta evolvendo e poi magari, alla fine degli 8 episodi, tirerò le mie personali somme. Di solito non sono abituato a parlare in precedenza. Anche per paura di sonore smentite....
Ma approfitto del post di Paperinika per rispondere anche a Paperinik il templare qualche post addietro.
Il mio invito a non essere "servili" nei confronti degli Americani non era rivolto né alla redazione, né agli autori ma bensì proprio a noi lettori.
Dico questo perché ogni qual volta si muovono delle critiche c'è sempre chi se ne esce con il fatto che è un prodotto rivolto al mercato estero. Ma questa non può essere una ragione valida per spiegare il fatto che ci possano essere dei "buchi di trama".
Il mio era un ragionamento secondo il quale ogni lettore, di qualunque parte del mondo, non si può accostare alla lettura solo se questa ricalca la sua "comfort zone". Un lettore ha l'obbligo morale di capire come si sia arrivati a quel punto di trama, cosa ci sia nel profondo di quella storia, cosa muova i personaggi che agiscono all'interno dell'episodio.
Altrimenti la lettura diventa passiva e limitativa.
Per il lettore in primis, ma di conseguenza anche per l'autore che si trova a dover praticare dei dolorosi tagli di trama e così anche per tutti i restanti lettori che seguiranno quella serie.
Non tanto per un semplice ed insulso discorso patriottico
Infatti qui avevo chiarito che il mio non era un intervento per gonfiare il petto o per farsi affiggere medaglie. Penso che siamo consapevoli tutti di cosa l'Italia abbia fatto per il fumetto Disney. Non credo ci sia bisogno di sottolinearlo...
Se poi la divisione americana richiede storie con fetori corporali che ben venga.
Contenti loro che sono passati da Gottfredson, Barks, Murry alle nuvole verdi......