Ho finalmente avuto modo di leggere le due storie principali del numero: quella dedicata a Qui, Quo, Qua e la loro crisi adolescenziale e quella con la zia di Reginella.
Dunque, la prima, sorprendentemente, mi è piaciuta. Il linguaggio di Qua, che nei meme sembrava imbarazzante, si rivela invece abbastanza integrato nell'ottica della vicenda. Certo, dubito fortemente che un giovane parli davvero così, ma sinceramente non me ne frega niente, dal mio punto di vista devo constatare, oggettivamente, che la parlata pseudo-sleng di Qua non mi ha dato alcun fastidio durante la lettura.
Le gag con Paperoga sono semplici ma divertenti, il pallone da rugby era talmente demenziale che mi ha strappato più di un sorriso, ed è molto interessante vedere non solo il distacco categorico di Qua dai fratelli, ma anche Qui e Quo sulle sponde opposte della stessa passione, in due squadre diverse e rivali. Insomma, una storia dalla struttura atipica, che riesce a emergere per alcune idee che, se ben sviluppate, potrebbero davvero regalarci un ciclo di storie molto interessanti. Nel Topolino attuale manca sempre più il conflitto tra i personaggi, sono felice che sia Gervasio che Enna, in modi diversi, stiano riportando sulle pagine del topo una sana (e più realistica) conflittualità tra Paperino e il parentado.
Quindi, malgrado una prima impressione negativa, mi ritrovo a promuovere pienamente la storia e a dare il mio pieno supporto al progetto. Temo solo che il finale potrebbe risultare deludente, e finire con una riconciliazione forzata dei fratelli. Spero invece che uno dei due nipotini vinca la partita, in modo che si mantenga questa rottura di simmetria e una certa conflittualità agonista (come accadrebbe nella realtà). Non solo, spero che Qua trovi molte difficoltà nell'intraprendere la sua passione musicale, anche per la mancanza del supporto e dell'aiuto dei fratelli, da sempre il vero asso nella manica dei tre gemelli.
Insomma, il Topolino ha bisogno di situazioni più reali e complesse, se vuole tornare a far sentire il giovane lettore partecipe delle (dis)avventure dei suoi personaggi. Il potenziale c'è, stiamo a vedere
Poco da dire sulla storia di Reginella invece. A un certo punto ho iniziato a leggere una pagina si e una no, tanto mi stava tediando. Reginella è un personaggio drammatico, storie del genere sviliscono e banalizzano la sua figura, così com'è stato con Macchia Nera. Sono quei personaggi che sono nati per avventure di ampio respiro, e per quelle devono essere tenuti da parte. Con storie così, per quanto ancora ci si potrà emozionare nel sapere che Reginella sarà nel prossimo numero? Poco, molto poco.
Non solo: l'arrivo di Elvira e di quanto più forzato possibile. Capisco la sospensione dell'incredulità, ma l'arrivo di Elvira è un vero e proprio deus ex machina. Arriva perché si, perché l'autore ha deciso così, senza uno straccio di spiegazione o di tentativo di dare un senso alla cosa da parte dello sceneggiatore.
E sto Crapulone che si lagna... davvero? Davvero un popolo in crisi per una sorta di Orso col mal di pancia? Buon Dio, ditemi che non sono l'unico che sperava che gli abitanti di Pacificus decidessero di sopprimerlo. Poi mi sono ricordato che gli abitanti di Pacificus sono intrinsecamente contrari a ogni forma di violenza e incapaci anche solo di esercitarla, tanto da dover richiedere l'aiuto di Paperino per respingere l'invasione del perfido Bingo.
E allora come mai la zia di Reginella arriva a usare una mazza contro la nipote ed Elvira?! Ma stiamo scherzando?! Su Pacificus non dovrebbero neppure esistere delle mazze, figurarsi se un abitante sarebbe in grado di usarla per colpire qualcun'altro!
Per carità, anche Reginella arrivò a dare uno schiaffo in una storia di Cimino... però boh, la cosa mi ha stonato assai. Tra l'altro zia identica a Reginella... mah, pure scialba dal punto di vista grafico.
Bocciata su tutta la linea.
YD invece l'ho balzato senza pensarci due volte. I disegni di questa settimana li trovavo proprio indigesti.
Che dire quindi? Numero che devo ancora leggere nella sua interezza, ma che per ora oscilla tra le due e le tre stelle grazie alla prima storia di Enna. Altrimenti sarebbe da una.