Proprio in virtù della scomparsa di questa netta demarcazione il personaggio di Galateo potrebbe risultare più ambiguo e difficile da interpretare (per quanto ormai sia i lettori che i personaggi che interagiscono con lui lo conoscono e sanno di cosa sia capace). Questa sua gentilezza di facciata (con una sorta di buonismo comunque relativo) dovrebbe resistere fino a che gli altri si piegano docilmente ai suoi voleri (ipnotizzati da qualche suo trucco o potere personale: non credo ci sia bisogno di particolari spiegazioni al riguardo); nel momento in cui qualcuno dovesse 'disubbidire', mi immagino reazioni del tutto diverse da quelle appena viste e lette (della serie: sono sempre buono e caro ma quando mi arrabbio...).
Ciò lo rende(rebbe) potenzialmente più pericoloso di altri 'colleghi' più 'cristallini' circa la loro 'cattiveria'.
A parte questo, non voglio credere che Galateo (qualora riappaia) sia destinato a 'sostituire' Macchia Nera, come scritto da doppio segreto: è vero che nel suo 80° non ha avuto particolari festeggiamenti ma sempre negli ultimi anni è apparso diverse volte in tutta la sua perfida intelligenza criminale, marcando ancor di più le differenze con il più rude Pietro Gambadilegno. L'apparizione di Galateo, al momento, dovrebbe essere vista come una simpatica 'deviazione' nei plot polizieschi, solo in parte paragonabile alla Spia Poeta, anche lui molto educato e freddo nel parlare diversamente dagli altri 'colleghi' (in rima, nel caso specifico).
Riguardo la censura sulle armi, visto che l'America non è ancora pronta a farlo nella realtà, potrebbe riuscirle più facile farlo nei comix disneyani: però guarderei anche alla censura nostrana, sicuramente più alta rispetto ai paesi egmontiani riguardo altre situazioni (se non proprio sulle armi) e, forse, anche rispetto a quella americana. Non è detto che tutti i paletti arrivino da Burbank: penso che in questo Modena non sia da meno.
Il mio intervento precedente, va letto esclusivamente in chiave assolutamente ironica e sarcastica.
Ironia e sarcasmo sono, in definitiva, le uniche due armi che mi rimangono per affermare il mio pensiero di fronte, da un lato, a contenuti che sono assolutamente inaccettabili per uno come me che ha conosciuto ed è cresciuto coi racconti, prima della scuola italiana Disney della prima generazione e poi con quelli di Gottfredson e Barks e, dall'altra, nel dover prendere atto che i commenti che qui leggo, sempre più impoveriti da uno spopolamento del forum dovuto a varie motivazioni, sono nella stragrande maggioranza positivi e anche gli stessi critici che scrivono per il Papersera - a parte Gianni - sono troppo generosi nei confronti di quello che per me è uno sfacelo senza precedenti. Le stelline volano a dismisura e vedere troppi settimanali con quattro stelle e tre, mi lascia molto ma molto, amaro in bocca.
Dunque caro Cornelius, tu, come qualsiasi altro che ha voglia di leggermi, non devi prendere assolutamente alla lettera quello che scrivo ma leggerlo con una lente fatta di disperata ironia e sarcasmo: cosa che può riuscirmi bene o male -non sta certamente a me il giudicarmi - ma così è.
Per precisare e andando in ordine, in realtà, nel mio affermare che GalaTeo sostituirà Macchia Nera, non sto preveggendo assolutamente nulla - a differenza di te, io non oso nemmeno pensare quello che potrebbe diventare o non diventare un personaggio nel futuro - sto semplicemente affermando che GalaTeo è un "
cattivo" figlio perfetto di questo tempo fatto di buonissimi, buoni, e ... birichini che, se proprio devono fare delle marachelle, le fanno col sorriso sulle labbra e senza fare alcun male a nessuno.
In realà, Gottfredson fu il primo a inventare un ladro buono: Giuseppe Tubi. Ma lo spessore di quel personaggio se paragonato a GalaTeo è incommensurabilmente superiore, al punto che, già mi vergogno nel paragonarli.
La cattiveria sembra essere stata completamente bandita nel settimanale Disney e, per l'appunto, se così veramente dovrà continuare ad essere, un personaggio come Macchia Nera diventa inappropriato ed inusabile; a meno che, non si voglia far di lui una macchietta della macchietta e, come già dissi tempo fa, preferisco milioni di volte non leggere più nuove storie con Macchia Nera piuttosto che vederlo ridotto e annichilito come spesso è stato fatto.
Anche il discorso sulla censura va letto in maniera assolutamente ironica. In altre parole, io non ho alcun dubbio che fatto 100, l'80% della censura sia frutto di casa nostra e non della Disney americana come qualcuno in passato,nel forum, ha supposto.
La piaga della censura iniziò fin dal tempo arcaico di Gentilini e si è ampliata, passo dopo passo, nel corso di questi decenni, con le varie direzioni che si sono succedute, fino ad arrivare a questo punto veramente inaccettabile per me e, a tal proposito e sempre ironicamente, prevedo che il prossimo passo non possa che essere la pimpizzazione di Topolino.
Precisato tutto ciò - poi se c'è ancora altro da precisare lo faccio volentieri - nel pienissimo rispetto di quello che per me rimane un totem sacro: i gusti personali, mi viene spontanea una domanda a tutti voi che scrivete elogi per queste ed altre storie delle settimane precedenti:
mi sembra di poter affermare con sicurezza che tutti siamo d'accordo che le più belle storie Disney siano quelle di Gottfredson, Barks, Scarpa e ... Castellan. Se veramente è così, come fate, nell'ambito naturalmente dei vostri gusti personali, a farvi piacere quello che da molto tempo il convento passa, visto che, almeno dal mio punto di vista, è come voler paragonare e mettere sullo stesso piano cose che, sono su livelli infinitamente distanti?
Nel fare questa domanda voglio però che si tenga ben presente che io non penso assolutamente che gli autori di oggi siano così inferiori a quelli del passato. Penso invece che le loro potenzialità siano completamente tarpate, svilite, ammutolite, dalla censura e che loro, in fin dei conti, ne abbiano comunque ben poca colpa per come vanno le cose.
La dimostrazione più lampante l'ho proprio con Castellan che, pur rimanendo nelle storie dedicate a Topolino, il migliore, rispetto al suo passato non riesce più - perché non può più, non perché si sia esaurita la sua preziosissima vena - a
volare e a farci volare.