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Will Eisner: The Spirit

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Bramo
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    Will Eisner: The Spirit
    Lunedì 22 Dic 2008, 15:01:33

    La genesi di un eroe come The Spirit è semplice da spiegare: creduto morto in uno scontro con un criminale, quello che era un semplice criminologo/investigatore privato di nome Danny Colt può mettersi una mascherina e combattere il crimine. Come? con poteri che gli derivano da un morso di un ragno radioattivo? Con superarmi acquistate grazie alla sua ricchezza?
    No, solo con la sua intelligenza, astuzia e forza muscolare.
    Questo è quello che si capisce dalle prime storie di Spirit. Un personaggio per molti versi atipico, quindi, che non può rientrare nella categoria di supereroi in senso stretto, ma che allo stesso tempo riprende stereotipi classici (nessuno riconosce Danny Colt dietro all’esile mascherina di Spirit) con un tocco inusitato e originale.

    Il bel volume della Rizzoli (BUR 24/7) che ho acquistato – uscito in concomitanza con il film di Frank Miller tratto dalla serie a fumetti – ci offre una panoramica di questo personaggio e nel contempo delle tecniche narrative dell’autore, Will Eisner, considerato uno dei Grandi del Fumetto ma troppo spesso poco conosciuto, almeno qui in Italia. Sono tutte storie di 7 tavole ciascuna.
    Si parte dalle origini, la prima storia spiega come Danny Colt assume l’identità di Spirit. In realtà non succede molto, in quanto ad azione, se non il fatto che si presentano due personaggi della serie, il protagonista e il commissario Dolan. Successivamente verranno introdotti il fido Ebony, aiutante di Spirit che vivrà con lui nel loro rifugio sotto il cimitero di Wildwood, e la figlia del commissario, Ellen, fidanzata di Spirit.
    A seguire, in ordine cronologico, una selezione delle storie considerate dai curatori del libro migliori della serie di Eisner, e io mi fido dal momento che non ho mai letto niente del personaggio.

    Quello che colpisce di queste storie sono tanti elementi: il primo è senza dubbio il riuscire a concentrare più che bene in sole 7 pagine un’avventura di ampio respiro, dove succede un delitto, Spirit indaga, scherza con Dolan, segue false piste, mena cazzotti, scopre il criminale e lo consegna alla polizia. Il tutto senza avvertire segni di compressione o di velocità eccessiva, non si sentiva il bisogno di dire nient’altro.
    Poi, l’umanità contenuta in quelle storie. Ho sentito dire che ci sono storie della serie in cui Spirit non compare nemmeno, per dare spazio a comparse; in questo volume non sono presenti, ma di certo l’importanza che è data ai criminali, ai doppiogiochisti, alle spie, e anche ad altri personaggi, alle loro motivazioni e alle loro storie è notevole, e si vede che Eisner punta molto su quello. Sulla psiche delle persone, di quello che spinge le persone comuni a compiere un delitto. Ecco allora la storia del pagliaccio assassino, di un chi uccide per vendicare il fratello, del militare che nella vita civile viene visto come un idiota, del socio in malaffare che uccide il complice…La psicologia regna sovrana per esempio in Ellen Dolan, assassina”.
    Altro elemento è la Seconda Guerra Mondiale. Le storie di The Spirit vanno dal 1940 al 1952, è chiaro che le storie dei primi anni hanno riferimento al nazismo, alla guerra e allo spionaggio. A questo proposito è da citare la storia de “L’uomo che aveva perso la faccia”, che si ricollega a un altro aspetto che ho notato in queste avventure. Vale a dire il soprannaturale, presente in questa storia e perlomeno anche in “Il caso della voce interiore” e in “Una leggenda” dove addirittura appare Manithu!  
    Un ultimo elemento non da trascurare è sicuramente la composizione della tavola. In particolare la tavola di apertura di ogni avventura è sempre un capolavoro che nella sua semplicità può far invidia ai D.U.C.K. nascosti da Don Rosa: qui non si cercano scritte nascoste, ma si resta ammirati ogni volta nell’apprezzare come Will Eisner abbia deciso di scrivere il logo della serie. Infatti una volta può essere realizzato con il profilo dei grattacieli, un’altra con delle tubature, come copertina di un libro, come piedistallo, come formato da lapidi, scolpito nella pietra, scritto nell’insegna di una taverna, su un lampione nella targhetta della via ecc…. Ed è sempre una delizia per gli occhi.
    La tecnica innovativa di Eisner non si fermava qui, però: cito solo come esempio “L’assassino”, ultima storia del volume, dove ad un certo punto vediamo la storia con gli occhi dell’assassino, infatti la vignetta è contornata a forma di due occhi e noi vediamo la scena come se fossimo il personaggio. E poi il metafumetto. A questo proposito lo può essere a pieno titolo “La fine del mondo”, e l’avventura in cui Dolan racconta in prima persona la nascita di Spirit, con inj realtà ben pohce differenze rispetto alla prima storia originale, ma si segnala perché Dolan la racconta sopra delle pietre che formano la parola “Spirit”.
    Un elemento da segnalare è la continuity, o per meglio dire la fideizzazione: un personaggi come Satin, donna criminale innamorata di Spirit che in qualche modo la ricambia, oltre che nella storia dove è l’antagonista appare in altre due/tre storie solo in questo volume, segno che l’autore era uso al ripescare vecchi personaggi incontrati dal protagonista.

    In tutto ciò, leggendo il volume ci si innamora del personaggio, che oltre ad essere forte e intelligente sa anche essere spesso e volentieri divertente e spiritoso, specie nelle frecciatine all’amico Dolan. Quest’ultimo è poi secondo me il comprimario meglio riuscito dei 4 personaggi fissi della serie, che sa essere commissario/spalla/aiuto/amico del protagonista come Gordon per Barman, ma con un carattere più sciocco e leggermente più in balia delle circostanze; avrà comunque momenti di umanità in alcune occasioni, come quando la figlia rischierà la sedia elettrica.
    Nelle storie ci sono scene d’azione e di scontro, battute e scene divertenti (anche di metafumetto: delle donne lo vedono sull’autobus ed esclamano: “E’ proprio come nel fumetto!”), ma anche quasi sempre spunti sulla natura umana degni di filosofia e antropologia, con però una partecipazione solidale che più dello studioso è parte di chi si sente parte di quell’umanità così dannata e cerca di capirne i perché e le dinamiche per amore verso i propri simili. Per questo ogni storia è molto di più di pugni e battute, ma un microcosmo reale.

    Parlando del volume in sé e per sè, direi che è una manna per chi non conosce il personaggio. Ricordo qui infatti che in Italia i diritti per le opere di Eisner mi risultano essere spezzettati in varie mani, quelli per le avventure di Spirit li ha la Kappa Edizioni, che da tempo sta stampando tutte le avventure in una serie prestigiosa da fumetteria e libreria, “Gli archivi di Spirit”, a 48 euro ciascuno. Un prezzo che può risultare proibitivo, ed è per questo che un’antologia come questa è un bel regalo. Ne doveva uscire una proprio per la Kappa, in bianco e nero e con introduzione di Neil Gaiman, ma non ne ho saputo più nulla…comunque avrebbe dovuto avere meno pagine al costo di soli due euro in meno di questo volume (che di pagine ne ha 224 a 18 euro). Bella la copertina, una delle stupende prime tavole di Einser, rovinata però dallo strillo – che io pensavo adesivo e invece è proprio stampato – che ricorda che da quelle storie è tratto il film di Miller. A parte che lo definiscono capolavoro prima che sia uscito, la cosa non saprei dire quanto possa essere vera: mi sembra che l’interpretazione di Samuel L. Jackson nei panni del Dottor Octopus sia abbastanza predominante, mentre qui solo una storia lo vede come antagonista (dove non gli si vede mai il volto, alla Boss Artiglio dell’Ispettore Gadget), “Il francobollo” (dove tra l’altro alcune vignette col bordo seghettato proprio come un francobollo sono una delle finezze tecniche di cui sopra). Mah.
    « Ultima modifica: Lunedì 22 Dic 2008, 15:40:02 da Everett_Ducklair »

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    Bramo
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      Re: Will Eisner: The Spirit
      Risposta #1: Lunedì 22 Dic 2008, 15:03:51
      A parte questo, l’apparizione di Ebony già nella seconda storia senza spiegare come Spirit l’abbia “assunto” mi ha stonato, e solo in parte nella storia in cui Dolan ri-racconta la vicenda si capisce qualcosa in più. A parte questo, le traduzioni di Andrea Plazzi (sì, proprio l’editorialista di Rat-Man, che ha curato anche altro di Eisner in Italia) mi sembrano buone, e gli articoli a fine volume – uno di un tal Adam McGovern sull’importanza della serie di Spirit e uno del Plazzi sulla vita di Eisner – sono molto illuminanti e interessanti.

      In conclusione, un ottimo volume e soprattutto un’ottima serie a fumetti, con un bel personaggio molto funzionale e un microcosmo di umanità che sarà un piacere andare a rileggere ogni tanto per divertirsi e commuoversi.
      Eisner dopo molti anni dalla fine di The Spirit diverrà il padre della Graphic Novel con “Contratto con Dio” e molti altri romanzi a fumetti, di cui l’ultimo finito di realizzare un mese prima della morte nel 2005 è Il Complotto – La storia segreta dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion, prima opera di Eisner che lessi.

      « Ultima modifica: Lunedì 22 Dic 2008, 15:40:39 da Everett_Ducklair »

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        Re: Will Eisner: The Spirit
        Risposta #2: Lunedì 22 Dic 2008, 20:45:44
        Se devo essere sincero, non è la prima volta che sento parlare bene di Spirit, sia nella sua versione originale, sia nei recenti seguiti firmati dai nomi più autorevoli del fumetto moderno, Alan Moore in testa.

        Eppure, non ho acquistato mai nulla di Eisner, perché fatico a leggere oggi fumetti che nello stile sono palesemente "antichi". Cioè, lungi da me dire che Eisner disegna male, o è illeggibile, o altre eresie del genere, ben consapevole dell'apporto che ha dato al mondo del fumetto in generale; tuttavia la sensazione che ho personalmente è che oggi un fumetto datato come questo non riuscirebbe a far presa, almeno su di me.

        E' stata la stessa cosa con l'Uomo Ragno di Stan Lee e la sua versione Ultimate. Se la seconda, attualizzata sia nei disegni che nelle tematiche, mi è risultata da subito gradevole; la prima, di contro, con la genesi del supereroe che, da abitudine, si esaurisce in poche vignette, non è riuscita a convincermi.

        So che si tratta di autentiche pietre miliari, opere d'arte del mondo del balloon, tuttavia non riesco ad avvicinarmi ad esse.

        Altra cosa sarà per il film. Miller è un Genio, Sin City, sia nella versione cartacea che filmica è un autentico capolavoro, quindi non mancherò di certo di vedere questa pellicola. Certo è che, senza una cultura di Spirit adeguata alle spalle, la apprezzerò meno. Pazienza.
        "Sarò tanto di quel che sono, sono tanto di quel che ero" (Nostal Gino)

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        Andrea87
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          Re: Will Eisner: The Spirit
          Risposta #3: Martedì 23 Dic 2008, 07:53:39
          guarderò il film solo perchè c'è Scarlett... in caso di fronte al cinema c'è l'edicola ;)
          Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario (G. Orwell)

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          MarKeno
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            Re: Will Eisner: The Spirit
            Risposta #4: Martedì 23 Dic 2008, 10:36:19
            Scarlett chi, la Johansson? Uff, sembra oramai impossibile che un film di supereroi possa esimersi dall'esibire una faccina di donna carina e famosa.
            Cioè, persino quello scempio di Nicholas Cage in Ghost Rider si beccava la Mendes... E la Jolie per Wanted? Assolutamente inadatta alla trasposizione filmica del fumetto (già totalmente sconclusionata di per sè), ma cosa vuoi protestare, di fronte a una così?
            Vabbè, io non sono affatto un patito della nuova musa di Woody Allen. Ma soprattutto, mi aspetto tanto dal regista, piuttosto che dalla controparte femminile dell'eroe. Staremo a vedere...

            Solo, mi chiedo, Andrea, l'edicola post cinema è per rintracciare Spirit in fumetto, o la Scarlett in teletutto??? ;D ;D

            « Ultima modifica: Martedì 23 Dic 2008, 10:39:38 da Marco.313 »
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              Re: Will Eisner: The Spirit
              Risposta #5: Martedì 23 Dic 2008, 10:58:24
              Scarlett chi, la Johansson? Uff, sembra oramai impossibile che un film di supereroi possa esimersi dall'esibire una faccina di donna carina e famosa.
              Qua ce ne sono addirittura quattro :P

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                Re: Will Eisner: The Spirit
                Risposta #6: Martedì 23 Dic 2008, 11:58:56
                Tutte per Spirit? Azz, altro che superforza allora...
                "Sarò tanto di quel che sono, sono tanto di quel che ero" (Nostal Gino)

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                  Re: Will Eisner: The Spirit
                  Risposta #7: Martedì 23 Dic 2008, 18:04:08
                  Vabbè, io non sono affatto un patito della nuova musa di Woody Allen.
                  nemmeno io sono patito... LA ADORO! Pensa che su msn come nick ho messo Andrea LOST IN TRANSLATION

                  poi vabbè, mi piace molto come attrice e come donna soprattutto, ma se entro in libreria è per qualche antologica su the spirit (se la trovo!)
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                    Re: Will Eisner: The Spirit
                    Risposta #8: Mercoledì 24 Dic 2008, 16:06:36
                    Ma soprattutto, mi aspetto tanto dal regista, piuttosto che dalla controparte femminile dell'eroe. Staremo a vedere...

                    Solo, mi chiedo, Andrea, l'edicola post cinema è per rintracciare Spirit in fumetto, o la Scarlett in teletutto??? ;D ;D
                    Tenete conto che dai rumors che circolano sembra che Frank Miller abbia stravolto completamente il personaggio di Spirit così com'era concepito da Eisner nel fumetto. Ovvero pare che l'abbia eccessivamente "darkizzato" e "millerizzato"...ovvio che se piace lo stile fumettistico e filmico di Miller è tutto ok, ma è bene tenere conto che probabilmente lo Spirit del film sarà diverso da quello del film (già del colore del vestito, per dire...)
                    Per il resto...prenditi l'antologica di Spirit, se la trovi, che è uno dei pochi modi di leggerlo spendendo (relativamente) poco...per le foto della Scarlett puoi usare Google Immagini...  ::)

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                      Re: Will Eisner: The Spirit
                      Risposta #9: Giovedì 25 Dic 2008, 11:43:09
                      Beh, non è una novità che i personaggi dei fumetti vengano stravolti dalla messa in scena filmica. Tuttavia, solitamente io grido allo scandalo, conoscendo la versione originale. Mentre per Spirit, di cui, come già detto non conosco proprio nulla, avrò la possibiliità di godermi semplicemente il film, sapendo che porta la firma di uno degli autori più tosti che ci siano in giro, che mi ha già fatto gridare al miracolo con Sin City, in tandem con l'altro mito Rodriguez. Vedremo che ne scapperà fuori..
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                        Re: Will Eisner: The Spirit
                        Risposta #10: Domenica 28 Dic 2008, 21:00:12
                        visto il film ieri... certamente se al Miller fumettista non si può dire niente, al Miller regista qualche appunto lo si potrebbe fare

                        la critica specializzata l'ha massacrato, a mio parere in modo eccessivo: il film non è un capolavoro, ma cose buone ed apprezzabili ce ne sono

                        e gli appassionati sguazzeranno nel mare di citazioni  :)
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                          Risposta #11: Lunedì 29 Dic 2008, 12:15:52
                          visto il film ieri... certamente se al Miller fumettista non si può dire niente, al Miller regista qualche appunto lo si potrebbe fare

                          la critica specializzata l'ha massacrato, a mio parere in modo eccessivo: il film non è un capolavoro, ma cose buone ed apprezzabili ce ne sono

                          e gli appassionati sguazzeranno nel mare di citazioni  :)

                          Ci andrò questa settimana, con tutta probabilità. Temo tantissimo di rimanere deluso, ma un film del genere bisogna assolutamente che lo veda al cinema.
                          Quanto alle citazioni di cui parli, sono esclusivamente riferite al mondo di Spirit, o a quello del fumetto in generale, o magari milleriano nello specifico?
                          "Sarò tanto di quel che sono, sono tanto di quel che ero" (Nostal Gino)

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                            Re: Will Eisner: The Spirit
                            Risposta #12: Lunedì 29 Dic 2008, 21:42:43
                            Peccato che Ricordi ha chiuso per mesi e mi sono saltato 2 volumi di THE COMPLETE PEANUTS..... :P

                            Ce la farò a recuperarli? :-X
                            GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

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                            PolliceSu
                              Re: Will Eisner: The Spirit
                              Risposta #13: Lunedì 29 Dic 2008, 22:41:29

                              Ci andrò questa settimana, con tutta probabilità. Temo tantissimo di rimanere deluso, ma un film del genere bisogna assolutamente che lo veda al cinema.
                              Quanto alle citazioni di cui parli, sono esclusivamente riferite al mondo di Spirit, o a quello del fumetto in generale, o magari milleriano nello specifico?

                              le citazioni sono a 360° nel mondo del fumetto... certo, ovviamente ce ne sono tantissime su Spirit  ;)

                              "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                                Re: Will Eisner: The Spirit
                                Risposta #14: Venerdì 9 Gen 2009, 13:03:21
                                Visto ieri, nell'ultima serata in cui lo programmavano (balla lì, lo sconto!).
                                Che dire, di certo un film da vedere, almeno per me. Il continuo giocare sulla tensione tra fumetto e cinema, con i personaggi che ripropongono sullo schermo alcuni stilemi tipici del mondo dei balloon (vedi il riflettere parlando a voce alta da soli, le movenze altisonanti, le scazzottate al limite dell'assurdo,...) è una cosa pazzesca. Lì per lì ti spiazza. Poi cominci ad entrare nell'ordine di idee, ed ecco che il meccanismo ingrana, e ti conquista.
                                Si ride, e di gusto, merito soprattutto di un Samuel L. Jackson spettacolare, nel ruolo del cattivo più, giustamente, fumettaro che la cinematografia ricordi, dai tempi del Joker di Nicholson.
                                E poi il gusto per l'estetica di Miller trasuda da ogni inquadratura, da ogni dettaglio, da ogni goccia di fango sulla faccia di Spirit. Il risultato è un impatto visivo che colpisce, cattura, a volte stufa, ma nel complesso non sbaglia.

                                Ahimè, le note dolenti ci sono. Se a livello di esteta, a Miller non si possono fare troppe rimostranze, dal punto di vista della narrazione, il film non scivola via liscio come i suoi fumetti. Qualche intoppo c'è, qualche ritmo troppo veloce o troppo lento, che fa un po' a pugni con lo spettatore. (Chiaro che se uno si perde a guardare le controparti femminili dell'eroe, la cosa manco lo sfiora. Nel film NON c'è una sola donna brutta, tanto che, e non sono matto nel dirlo, colei che più sfigura tra le belle è proprio la bionda Scarlett, subissata da una Mendes che toglie il fiato, di cui tutti vorremmo una fotocopia come quella che esegue da brava monella, da una Morte che tutti vorremmo incontrare, e da una franco-spagnola Paz Vega, da cui tutti vorremmo farci squartare...)

                                Le citazioni trasudano, trasbordano, esondano! Da Samuel che ha sempre i guanti di Topolino (giuro!!!), ai chiamati in causa Robin e Elektra, personaggi guarda caso "trattati" dal buon Frank. Poi, essendo personalmente a digiuno di Eisner, non so quantificare quanto e quanto fedelmente si spinga il regista nel rappresentare l'eroe, che, dulcis in fundo, mai appare senza maschera, anche grazie a trucchetti, come i Bassotti nella saga di Don Rosa!

                                In definitiva, direi che questo film è come il gorgonzola. Facile che puzzi, e che il suo odore disgusti coloro che lo incontrano. Ma laddove piaccia, diventa una succosa delizia per il palato del cultore.
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