Mi tiro fuori anch'io limitandomi a dire che, almeno per come la vedo, quando si parla di vendite non si parla di portare acqua al proprio mulino ma si parla di numeri, inconfutabili! E questi numeri non si possono declassare come fatto da Dippy ad argomenti risibili!
I numeri sono inconfutabili, certo, ma il discorso era incentrato sulla qualità non sulla quantità, e penso si possa affermare che la quantità non corrisponde per forza alla quantità, altrimenti dovrei considerare certi film campioni d'incasso come quelli di Natale dei Vanzina dei capolavori del cinema e francamente dubito assai sia così.
Inoltre, i numeri sono incontrovertibili, certo, ma se dobbiamo analizzare le vendite di ogni epoca allora ritengo sia corretto anche analizzare il contesto sociale, economico e politico di ogni periodo e oggi c'è una concorrenza spietata tra cinema, internet e videogiochi che all'epoca non esisteva affatto, lo scontro era giocato ad armi pari tra i vari fumetti in edicola.
D'altronde, se la qualità dell'epoca pagasse ancora oggi, allora una testata come Uack, che ha pubblicato solo storie di un Maestro quale Barks, non sarebbe stata costretta a chiudere anzitempo e dopo aver provato a cambiare addirittura titolo per ben tre volte!
Si è cercato di dirottare l'obiettivo vendite calcando sul dato dei 4 mitici numeri del '93 evidenziando in questo modo (ho notato con somma goduria o sbaglio?) come lo Zenit non fosse stato raggiunto nei 50/60/70 ma nei 90, dimenticando però che quello era solamente il punto d'arrivo, o plateau come si usa dire oggi, di un percorso lungo e faticoso ma che allo stesso tempo, perdonatemi se ribadisco, aveva avuto la sua crescita poderosa proprio in quei 60/70 che vi ostinate a non voler guardare, quasi che vi irriti addirittura il sentirli nominare, chissa perchè poi!!! In quel '93 che tutti conosciamo in definitiva si raggiungeva D'INERZIA un traguardo a dir poco mostruoso ma costruito molto prima, non è possibile sottacerlo questo!
Credo che il senso di quell'intervento fosse volto soltanto a provare che la qualità del numero non c'entra affatto con la tiratura, infatti quei numeri sono i più venduti di sempre per via del gadget, ricordo che anch'io e mio fratello pigliammo due copie per avere ognuno il nostro e giocare insieme.
I numeri dicono tanto, ma non possono dire tutto, è proprio sbagliata l'equazione che un prodotto che vende di più è perchè sia più bello degli altri, come prima ho portato l'esempio dei film dei Vanzina potrei dire che ci sono tantissimi prodotti meritevoli, nel cinema come nell'editoria, che hanno poco appeal e vendono molto meno di prodotti più famosi.
E per concludere quando, sempre nel mio caso, parlavo di dati delle vendite, intendevo soprattutto sottolineare la contraddizione per cui la tiratura, e quindi scusate anche il profitto, son buoni quando si vuol sdoganare qualsivoglia bizzarria in una testata ma non lo diventano più in quel contesto storico (Gentilini/Capelli) così importante di cui parliamo??? Mah!
Il fatto è che il focus non era incentrato sulla quantità, ma sulla qualità. Anche un prodotto dozzinale, se ben pubblicizzato, può fare soldi e generare profitti, ma ciò non lo fa diventare in automatico un prodotto di qualità!