Certo che può averli. Ma semplicemente lo decide un autore specifico nello specifico caso che caratteri particolari devono avere (in questo caso) QQQ. E non che questo progetto sia denominato "progetto definitivo" per la caratterizzazione dei nipotini.
Ma nessuno lo ha chiamato "progetto definitivo", è semplicemente una (simpatica secondo molti) iniziativa dell'attuale redazione.
Non hai letto bene ciò che ho scritto, perché io non ho mai detto che si verrebbe a creare un problema con le storie in cui i nipotini sono caratterizzati. Anzi, ho detto che secondo me, tutta questa cosa dei progetti non funziona, perché se si vuole dare delle caratteristiche aggiuntive ai nipotini (e ci sta farlo) sarebbe l'ideale che decida ogni autore come gestire la propria storia di QQQ, senza alcuna limitazione. Poi ci può essere anche l'autore che scrive una storia dei nipotini in cui il carattere non è funzionale alla vicenda, ma questo è un altro discorso...
Infatti. Sono poche le storie in cui vengono caratterizzati di più: è anche questa una realtà oggettiva. E va bene a questo punto scrivere più storie con la caratterizzazione dei nipotini. Ma almeno, per me, l'ideale sarebbe lasciarli uniti, che vedono l'autorità come un eroe e che, soprattutto sia il determinato autore, di volta in volta, a decidere come caratterizzarli, senza il bisogno di seguire una continuity e senza che per forza il carattere di uno dev'essere sempre quello. Poi ci sta anche che ci siano anche storie in cui i caratteri non sono necessari alla trama della storia, come ho detto prima.
Forse sei tu che non ti esprimi bene, perché da ciò che hai scritto prima sembrerebbe che tu stia parlando della "caratterizzazione classica" di QQQ, senza distinzioni caratteriali. Adesso invece dici che ci sta di dare caratteristiche aggiuntive (ma aggiuntive a cosa, se non sono mai stati davvero caratterizzati? Le storie singole una volta ogni tanto in questi decenni non valgono, perché introducevano sfumature caratteriali non durature) purché ogni autore decida quali, senza alcuna limitazione. Bello, ma se si dà via libera a questa "caratterizzazione" è meglio, per non confondere il lettore, seguire una linea unica, perché altrimenti se in una storia Qui è interessato al calcio e in quella successiva è interessato alla musica, diventa privo di senso distinguerli perché ogni cambiamento è relativo, e allora tanto vale non introdurli affatto. Viceversa, introdurre caratteristiche fisse non disorienta il lettore, perché queste non si vanno a sostituire ad altre già presenti ma colmano un vuoto. Poi, potrà piacere o non piacere, ma se lo si vuole fare è questo il modo più proficuo per farlo.
Ma perché mi devi far passare per la bocca cose che non ho mai detto? Qui voglio definire tre cose.
1) PK non ha nulla a che vedere con Paperinik secondo me (nel senso che sono due identità ben distinte). Inoltre di Paperinik ce ne sono ben due. Più nello specifico Paperino ha 5 identità: Paperino, Qu-Qu-7, Doubleduck, PK, Paperinik. E quest'ultimo sono in realtà ben due "sotto-identità" diverse: Paperinik Vendicatore (quello di Martina e ora di Gervasio) e Paperinik Supereroe (quello semplice da città). Poi PK, che è proprio un'altra identità, è un supereroe intergalattico, fantascientifico. Sono più dettagliato in un topic creato da me poco tempo fa. Mi scuso, in questo caso, per l'off-topic, ma ci tengo molto a quest'argomento e non ci piace che ci sia confusione con le identità.
2) Per me PK NON è assolutamente una montagna di sciocchezze. Io vado matto per tutte le identità di Paperino. E su questo vorrei che nessuno avesse più dubbi.
3) Quando ho detto "è giusto", primo non va inteso come se io ritenessi che ho per forza ragione, secondo in quella frase ho detto una realtà oggettiva, qualcosa che sanno tutti. "È giusto, come è sempre stato, che in determinate storie le caratteristiche caratteriali non servano e in altre siano importanti". È proprio una realtà oggettiva, nel senso che da sempre vengono scritte storie di QQQ in entrambi i modi.
Ho fatto l'esempio di Paperinik ragionando per assurdo. Fai un po' di confusione tra i termini: che sia una realtà oggettiva quello che hai descritto non ci piove, ma da qui a dire che "è giusto" che sia così, per portare la "consuetudine" come argomentazione per giustificare che si debba continuare a fare così, manca il passaggio logico. Non è che siccome una cosa si fa da decenni, allora "è giusto" che si continui a farla; "è giusto" che si continui se ci sono le valide ragioni per farlo, ma se si riesce a costruire belle storie rompendo la consuetudine, allora è altro ciò che "è giusto". Del resto, quando si parla di un'opera di fantasia, è sempre molto difficile mettersi a definire ciò che è "giusto" o "sbagliato".
Ma io mica lo scrivo per offendere gli autori che fanno parte di questo progetto. Io mi sono espresso in questo modo, "melodrammatico" come dici tu (è la prima volta che sento dire una cosa del genere riguardo ai miei discorsi... boh), per far capire al meglio la mia opinione, non per sembrare poco educato o chissà che cosa. Si tratta però sempre di un'opinione, intendiamoci.
Ahaha vabbè tranquillo, tu non esagerare con le frasi che usi per far capire le tue opinioni... e continua a specificare che sono opinioni.
In tutto il quasi secolo di storie, in cui li vediamo con dei caratteri semplici e che, legatissimi, vogliono tanto bene anche allo Zio Paperino e allo Zio Paperone.
Discorso sulla consuetudine di cui sopra, ma comunque anche se li si caratterizza un po' di più non significa che smetteranno di volere bene agli zii o che perdano il legame che possiedono; anzi, mi sembra che potrebbe uscire davvero una bella rappresentazione a fumetti dello speciale rapporto che continua a legare dei gemelli, anche quando crescono e prendono strade diverse.
Tutti gli autori di questo quasi secolo (che mi sembrano un tantino di più delle persone della redazione di oggi, e anche lì probabilmente mica tutti sono d'accordo con questa esagerata differenziazione dei nipotini), persino Al Taliaferro che hai nominato più volte. Nelle sue strisce si nota come facciano tutto insieme, mai da soli, perché sono legati. E, è vero, che fanno i dispetti a Paperino, ma lo fanno perché sono dei bambini giocherelloni (e alla fine gli vogliono bene), non degli adolescenti che vedono lo Zio come l'autorità da non rispettare. Anche qui vorrei dire una cosa: è ovvio che questa cosa dell'autorità non viene marcata molto e che non si fumano i sigari. Ma questo perché? Perché su Topolino sarebbe inconcepibile vedere certe cose. Ma se noi paragonassimo questi "nuovi" nipotini adolescenti a degli adolescenti nella realtà, queste cose le farebbero. Anzi, nonostante siamo su Topolino, la mia paura è che un minimo di questo rifiuto dell'autorità potrebbe arrivare prima o poi, se si continua questo progetto per filo e per segno. E questa è un'altra verità oggettiva, non si può dire il contrario: il rifiuto dell'autorità è sbagliato. Le autorità, i genitori, la polizia, sono essenziali!
Perché li hanno resi troppo "adolescenti" come età. E questo ne potrebbe far derivare un rifiuto dell'autorità come Paperino, Zio Paperone, gli insegnanti a scuola, la polizia. Ciò per ora non c'è ben esplicito tranne in alcuni punti di Tre Paperi in gioco. Ma la mia paura è che potrebbe saltare fuori prima o poi. Tutto qui.
Ma non è che lo abbiano DECISO, non ci sono dei documenti ufficiali in cui è stabilito che per essere divertenti e simpatici debbano per forza essere uguali... e infatti non è dimostrabile che sia così. Certo che le autorità sono essenziali, ma non ci sono questi pericoli così imminenti nelle storie che hai descritto. Poi oh, non ho la sfera di cristallo, ma mi sembra alquanto improbabile che si realizzi lo scenario che descrivi, proprio perché siamo su Topolino.
Appunto. Se devono cambiare di tanto in tanto, mi piacerebbe che lo facciano ancora in base all'autore e non che bisogni seguire alla lettera la continuity di questo pesante e limitativo progetto incominciato nel 2019.
Ma tu sta' a vedere, che ci saranno ancora autori che li riproporranno uguali tra loro, come preferisci tu.
Invece mi piace eccome, se fatto bene, cioè ad esempio senza queste limitazioni, come ad esempio il fatto a Qui e Quo piaccia il calcio e a Qua piaccia la musica. Per me non bisogna seguire un progetto, ma ogni autore deve decidere per conto suo se in quella sua storia convenga che sia che a Qua piaccia il calcio. E neanche per forza. Un autore può anche decidere che siano altre le passioni dei nipotini, e magari condivise da tutti e 3. E questo mi aggraderebbe di più, perché così li posso comunque vedere fratelli legati. E si troverebbe meglio anche il lettore saltuario, che non deve stare a seguire una continuity senza senso.
Poi ripeto: quando dico "è giusto" o "è sbagliato" mi riferisco a realtà oggettive se leggi meglio. Invece quando parlo di soggettività la maggior parte delle volte metto un "per me" o un "secondo me" per identificare che si tratta di un'opinione. Per quanto riguarda le volte in cui ho scritto opinioni e non l'ho messo, mi scuso: si tratta di semplici pensieri. Se neanche più vengono rispettate le mie opinioni personali, per me va bene: non c'è nulla di cui arrabbiarsi. Però almeno ditemelo esplicitamente (invece di fare giri di parole su rigiri) così la prossima volta evito proprio di esprimermi.
Stesso discorso di cui sopra, comunque se pensi che sia troppo difficile per un lettore saltuario ricordarsi le peculiarità dei tre, allora questo discorso andrebbe fatto con tutta la banda disney... quando ho cominciato a leggere Topolino da bambino avevo difficoltà a ricordare le differenze caratteriali tra vari comprimari come Pippo, Paperoga, Bum Bum, Sgrizzo, o tra Nocciola, Amelia, Maga Magò, o tra Paperone, Rockerduck, Filo Sganga, Famedoro... eppure apprezziamo tutti la grande varietà di personaggi disney, perché ci permette di godere di storie sempre diverse e apprezzare punti di vista sempre diversi... e non ci sono limiti alla fantasia e all'ideazione di nuovi personaggi!
P.S. Anche qui, quando scrivi "continuity senza senso", dovresti motivare il "senza senso", perché in realtà abbiamo già detto che il senso ce l'ha eccome: quello di proporre dei nipotini
leggermente più grandi con passioni diverse e nei quali i lettori giovani possano più facilmente immedesimarsi, e coi quali confrontarsi soprattutto, considerando il contrasto caratteriale che ne emerge. E il confronto nella vita è sempre una bella cosa, costruttiva soprattutto.
P.P.S. Non c'è alcun limite alla libertà di esprimere le proprie opinioni, infatti ho scritto una cosa diversa.