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Disney Princess Le Magiche Fiabe - Insegui i Tuoi

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Grrodon
Flagello dei mari
PolliceSu

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PolliceSu

    Il marchio Disney Princess vide in passato la produzione di dvd di ogni tipo, che avevano il buon pessimo gusto di riciclare animazione tratta dalle serie tv di Aladdin o della Sirenetta o magari di esser costituite di soli giochetti interattivi. Stavolta il discorso è ben diverso, visto che il contenuto di questo stranissimo prodotto è un vero e proprio lungometraggio ad episodi,  costituito da due segmenti di 25 minuti l'uno, dedicati a due delle canoniche sei principesse che costituiscono il brand.
    Inizialmente questo direct to video avrebbe dovuto essere il primo di una serie molto ma molto più vasta, con episodi dedicati alle eroine Disney più svariate, anche tratte da live action, come Giselle, Mary Poppins o alla protagonista di Pretty Princess. Poi giunse il Lasseter che cercò di arginare lo strapotere dei sequel cancellandoli tutti. Il cavillo che gli impedì di cancellare anche questa linea è il suo rientrare a far parte di un ben preciso brand. Niente più seguiti dichiarati tali, dunque: il brand Toon Studios si dovrà occupare di lungometraggi facenti parte di serie ben precise come questa qui, che si pensa durerà ancora per qualche volume (fino ad esaurimento principesse) o quella di Trilli, che si comporrà di quattro uscite. Quel che è certo che non potendo sopprimere questa produzione, Lasseter ha pensato bene di provare a nobilitarla, arricchendone lo stile e - si presume - aumentando nettamente il budget. Ed è così che adesso le un tempo scadentissime animazioni dell'episodio di Aurora possono benissimo confondersi con quelle di dtv di livello medioalto come Le Follie di Kronk, mentre l'episodio di Belle, di cui si erano viste alcune terrificanti immagini in anteprima è stato bellamente rimosso e rifatto da capo per essere inserito in un secondo volume, ed è stato qui sostituito con quello di Jasmine, creato ad hoc nella fase lasseteriana.

    Aurora - Le Chiavi del Regno


    La prima uscita pubblica di Aurora dal '59. La Bella Addormentata era infatti l'unica a non aver mai conosciuto una carriera post-classico, laddove tra serie tv, lungometraggi e addirittura ingenti produzioni fumettistiche italiche, tutte le altre avevano avuto modo di riapparire. Non che il suo personale cheapquel non fosse in produzione, ma a conti fatti il sequel non è stato fatto, e per risarcire Aurora si è ben pensato di darle la precedenza nell'ambito di questo serial. Quanto questo privilegio sia positivo è una cosa che andrebbe discussa: se il senso del taglio ai sequel è quello di lasciare in pace personaggi che dopo il loro the end non hanno più nulla da dire, non vedo perchè un prodotto come questo non vada respinto. Sarà anche una storia breve, a minor respiro, sarà anche un prodotto dal target infantile e per niente pretenzioso che non ambisce ad esibire un due accanto al titolo ma a conti fatti il feeling che dà è il medesimo che davano i "cari" (?) vecchi cheapquel. Tantopiù dopo il rimpolpamento qualitativo voluto da Lasseter. Ora come ora per fortuna le animazioni scattose, i volti che in movimento si putrefacevano e le colorazioni da torcibudella sono visibilmente diminuite, ma il risultato è come al solito mediocre. Qualche animazione sottotono mischiata a qualche isolato virtuosismo grafico, la canzoncina Keys to the Kingdom orecchiabile ma svilente, qualche battuta vagamente riuscita mista ad un mare di banalume infantile, molti vecchi personaggi riesumati per essere infantilissimamente appiattiti e soprattutto una trama in cui Aurora, lasciata sola per un giorno a governare, combina tanti pasticci degni di Paperoga. Trovate imbarazzanti giustificate da scarsi mezzi, da target differenti e simili, poi ogni tanto qualcosa di buono che faticosamente affiora, ma che francamente non viene neanche troppa voglia di individuare. Un elemento più curato di un altro, e le solite sensazioni contrastanti e contraddittorie tipiche dell'epoca dei cheapquel. Che è esattamente ciò che presumo Lasseter volesse abolire.

    Jasmine - Più Che una Principessa Esibizionista


    Quello di Jasmine va a sostituire quanto di orrido era già stato prodotto con Belle, e lo fa con una qualità globale leggermente migliore di quello di Aurora. I personaggi di Aladdin (tra cui mancano inspiegabilmente proprio Aladdin e il Genio) erano già stati ampiamente utilizzati al di fuori del Classico visto che avevano figurato in ben due sequel e in una serie tv, quindi il senso di spaesamento è minore. Anche grazie ai doppiatori che per forza di cose sono i soliti conosciuti. Pure la storiellina ha  qua e là qualche momento interessante, anche se ovviamente non riesce a reggere per mezz'ora senza far sbadigliare almeno una volta. La trama è ridicola, con Jasmine che in preda ad un attacco di emancipazione vuole dimostrare chissà cosa, ma perlomeno si conclude in maniera decente con il salvataggio di un cavallo che grazie alla perseveranza (tema comune ai due episodi) Jasmine riesce a domare con un rodeo lungo una giornata. Ci sono anche due canzoni, l'orientaleggiante ma scioccherella More than a Peacock Princess, controparte di quella di Aurora nel dare il titolo all'episodio e I've Got My Eyes on You che Jasmine canta per domare il cavallo. L'aderenza ai modelli dei personaggi è rispettata molto di più che nell'episodio di Aurora (ma lo stile ricercato de La Bella Addormentata nel Bosco è ben difficilmente riproducibile), ma si possono notare qua e là alcuni tocchi di CGI decisamente poco riusciti che massacrano le animazioni di un personaggio come il tappeto. Singolare inoltre che compaia Iago, elemento che farebbe suggerire una collocazione dell'episodio tra Il Ritorno di Jafar, dove si redimeva, e Aladdin e il Re dei Ladri in cui decideva di andarsene con Cassim, il padre di Aladdin.

    I due episodi sono collegati da interstitials che mostrano lo scorrere delle pagine del libro di fiabe, e vengono conclusi da dei credits unici, come ogni lungometraggio a episodi che si rispetti. Credits da cui si evince, tralaltro, che l'animazione pur portando il marchio Toon Studios è stata fatta a Toon City, studi adibiti per questo tipo di produzioni domestiche di medio livello, già responsabili de Le Follie di Kronk e Red & Toby 2. Il problema è che manca un inizio vero e proprio, con un marchio e un titolo: il filmato introduttivo con Aurora-narratrice parte automaticamente non appena si schiaccia Inizio dal menu, e sembra suggerire che l'inizio del film - cosa piuttosto atipica - altro non sia che la carrellata sul libro di fiabe con cui si apriva il menu del dvd. Il filo conduttore dei due episodi, la moraletta "insegui i tuoi sogni" sembra inoltre rappezzata alla meno peggio dopo il cambio di principessa avvenuto all'ultimo momento, e parecchio tirata per i capelli, tanto per dare al film un titolo commerciale, quando invece le moralette dei due episodi dovrebbero essere rispettivamente il non utilizzare scorciatoie e il perseverare.
    Nei contenuti speciali c'è una preview del prossimo volume con la canzone di Belle, che sarà una delle due protagoniste (l'altra potrebbe essere Cenerentola o Biancaneve), preview che - tanto per proseguire il trend - suscita reazioni contrastanti: positive se si guarda alla realizzazione tecnica, lontana anni luce da quell'obbrobrio che Lasseter aveva cassato al suo arrivo, negative se si pensa che questo tipo di produzione svilente potrebbe proseguire ancora nei prossimi anni. Queste Magiche Fiabe in definitiva non sono la porcheria che si pensava, solo una mezza porcheriola, accettabilissima se inserita nel trend produttivo, dei primi anni 2000, ma assolutamente inconciliabile con le nuove politiche di Lasseter.

     

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