Recensione Disney Collection 8 - Minnie e il Segreto di Zia MirandaLa bellissima copertina del volume dà un piccolo assaggio dell’atmosfera di mistero e desolazione che permea il racconto.
L’ottavo numero della
Disney Collection vede il ritorno dell’artista svizzero
Bernard Cosey e del suo inconfondibile tratto.
L’eclettico disegnatore, già divertitosi a dissacrare le figure di Pippo e Topolino
nel 2016 con la misteriosa melodia, in questo suo ultimo lavoro si concentra sul personaggio di Minni, facendola uscire dal suo stereotipato ruolo di “fidanzatina” per inserirla in un’avventura misteriosa dai toni decisamente cupi.
Una lettera spedita da zia Miranda allontana Minni da Topolinia per ritrovare la zia e, con l’occasione, recuperare un fantomatico e misterioso taccuino nero dal preziosissimo contenuto. L’impavida roditrice, inaspettatamente accompagnata dalla fida amica Clarabella, a bordo di un’improbabile motocicletta, si avventura verso le innevate montagne ove ha trascorso la propria giovinezza, alla ricerca delle misteriose scoperte della zia.
Il viaggio di Minni inizia sotto un plumbeo cielo.
Pur essendo già abituati al particolarissimo stile dell’artista svizzero, la graphic novel di Cosey riesce a stupire. Il più grande pregio di questa graphic novel è quello di riuscire a trasmettere sensazioni profonde al lettore attraverso un magistrale uso del colore.
Come per tutte le precedenti opere dell’autore, la semplicità delle forme è la caratteristica predominante: personaggi e ambienti appaiono massimamente stereotipati, eppure il tratto volutamente infantile dell’autore ha da sempre la capacità di restituire un grande spessore in termini di sensazioni, grazie alla capacità di fondere alla perfezione le ambientazioni con i personaggi – raffigurati secondo le loro incarnazioni retrò – e la trama. Cosey predilige sempre un’immediatezza di stile che rende l’opera profondamente leggibile, nonostante una profondità più celata che si va a sviluppare piano piano.
Magistrale la scelta del colore:
le tinte non appaiono mai profonde o particolarmente sfumate ma, grazie ad un sapiente gioco di predominanza dei toni, l
‘artista riesce a trasmettere benissimo la freddezza emotiva (e climatica) delle situazioni, per poi mutare radicalmente contesto nel giro di una vignetta, adottando una palette completamente differente capace di trasmette sicurezza e calore.
Altro punto di forza di quest’opera è la dinamicità delle situazioni in cui Minni viene suo malgrado calata. Il contesto avventuroso permette a Cosey di gestire molto bene l’azione e il ritmo della trama. Anche su questo frangente l’artista si diverte a giocare con i contrasti laddove, a dinamici inseguimenti sulla neve, si alternano momenti di ricerca all’interno di anguste location, in cui fanno capolino i sinistri abitanti del luogo, tra i quali spicca anche qualche vecchia conoscenza.
Citazioni di un certo livello.
Cosey non fa mistero della sua passione per
i classici di animazione Disney, disseminando qua e là citazioni e riferimenti a episodi del passato dei protagonisti, oppure dando spazio a comprimari più o meno noti del panorama disneyano. Apparizioni improvvise e fugaci strappano un sorriso, portando il lettore ad interrogarsi se il riferimento preannunci altri sviluppi nella trama.
Questo insieme di contrasti è pura espressione del
divertissement messo in piedi dall’autore, che strappa via Minni dal solito contesto, scrivendo una trama che porta alla luce dettagli inediti della sua famiglia, tra cui lo spropositato numero di fratelli!
Un esempio della capacità di Cosey di avvolgere il lettore con il calore o la freddezza dei colori.
Rispetto a
Super Mickey, incentrato su un umoriso cinico ed immediato,
il segreto di zia Miranda è un racconto più riflessivo, che svela con calma i dettagli di una trama costruita in maniera ottimale, e che solo nell’ultima pagina rivela il più importante – ma anche il più semplice – mistero legato al rapporto tra la protagonista e sua zia.
E’ indubbia la qualità artistica dell’opera che, con un tratto essenziale,
riesce ad incutere un’inquietudine innaturale. La desolazione e il gelo traspaiono dalle inquadrature di Cosey che, sul finale, abbandona i colori freddi per dare spazio ad un epilogo di gioia e felicità che arriva in maniera quasi abbagliante.
La desolazione in una vignetta.
Purtroppo, lo stile così personale dell’artista e la trama differente dagli standard disneyani rendono l’opera decisamente
sui generis,
e il rischio è che non possa essere apprezzarta da chiunque.
Questo però è l’aspetto che contraddistingue più o meno tutte le opere che fanno parte di questa collana, e non può certo costituire una nota di demerito nella valutazione complessiva del volume. Ciò che invece mina inevitabilmente il voto e non permette di raggiungere il punteggio pieno è la completa assenza di contenuti extra. Un vero peccato, visto che, dinanzi ad un’opera così particolare, si sarebbe sicuramente apprezzato un minimo di arricchimento del volume con una semplice intervista o qualche bozzetto, che invece sono del tutto assenti. Una carenza che si percepisce anche in ragione del prezzo, non particolarmente economico, di un volume che, seppur interessante si compone di un numero di pagine ridotto.
Come tutte le uscite di questa collana,
Minni e il Segreto di Zia Miranda è una splendida prova d’autore, capace di mettere l’eterna fidanzata di Topolino sotto una luce inedita e regalare al lettore una storia cupa e dinamica, ma soprattutto decisamente insolita
Editore: Panini Comics –
Autori: Bernard Cosey –
Uscita: 15/12/2022 –
Pagine: 70 –
Formato: Cartonato 20,5×28 –
Prezzo: € 14,90 –
ISBN 9 772724 660006
Voto del recensore:
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