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Le tue sono le stesse sensazioni a caldo che avevo avuto in "Io sono Macchia Nera", che, dopo la prima esaltante puntata mi aveva in parte deluso nella seconda parte proprio per questo mancato scontro (ma ancora ero ignaro che quello sarebbe stato il primo tassello della "Saga di Macchia Nera" nucciana).
Qui invece devo ammettere che vedere il personaggio di Topolino così sofferente e messo alle strette, in galera, quindi immerso in una situazione mai provata in vita sua, immaginando il suo acerrimo nemico in intimità con la sua compagna - ignara di tutto -, tentando una fuga con possibilità di successo bassissime... Insomma, un vero incubo ad occhi aperti. Poi, così, dal nulla essere "risvegliato" da Macchia, unico giudice e sovrano, - al netto delle critiche legittime sulle cause soprannaturali che, a seconda delle sensibilità di ognuno di noi possono essere meglio o peggio digerite - fa di questa storia un vero unicum nella storia disneyana. Uno scontro finale qui, a mio parere, avrebbe aggiunto poco alla grandezza e unicità della vicenda, dove il focus è incentrato appunto sulla sofferenza arrecata a Topolino, una sofferenza che non dimenticherà mai e che non potrà, ovviamente, mai raccontare a nessuno.
L'aspetto che ho mal digerito del finale di questa storia sta proprio nel fatto che lo scontro tra Topolino e Macchia Nera è rimandato a chissà quando.
Se nel finale della seconda puntata mi si fa vedere un Topolino improntato ad andarlo finalmente ad acciuffare il suo nemico e poi i due neanche si vedono, è normale che rimango deluso da un qualcosa che prima mi viene quantomeno suggerito e che poi non accade nella sua terza ed ultima parte e poi non credo che questo confronto/scontro tra i due avrebbe aggiunto poco alla storia e soprattutto al suo finale.
Penso invece che il vederli l'uno di fronte all'altro, con Topolino pronto a fare i conti con il suo burattinaio, che lo ha subdolamente usato ai propri fini, avrebbe aumentato il
pathos della storia, anziché diminuirlo o sprecare la "grandezza" di una storia che a mio giudizio rimane più nelle premesse degli ottimi due capitoli iniziali piuttosto che in questo suo ultimo episodio che presenta solo la fuga del piccolo Topo dal carcere e un Macchia Nera di nuovo a piede libero.
Inoltre, non posso accogliere in maniera favorevole il fatto che una storia che aveva costruito un'ambientazione così suggestiva e conturbante nel mettere l'eroe nella posizione del criminale sia stata, a conti fatti, lasciata in sospeso con un finale che non è un finale visto che, invece di chiudere la storia, apre ad un capitolo successivo che non si sa ancora quando ci sarà.
Rimane una storia raccontata bene, che si segue con interesse perché il lettore lo riesce a coinvolgere ma non mi sento assolutamente soddisfatto di questa presenza fin troppo eterea e sfumata di un Macchia Nera che invece, per come la penso io, dovrebbe essere al
centro della storia e non di contorno.
Perché l'ho apprezzato molto, ribadisco, il carattere soggettivo della storia calato sul personaggio di Topolino (ed infatti la seconda puntata della storia mi aveva entusiasmato per questo suo
focus davvero ben riuscito) ma, al netto di questo, la presenza di Macchia nella storia la si vede col contagocce.
E da un ciclo che si propone di riportare in auge questo perfido personaggio io mi aspetto che nel suo evolversi, tale personaggio lo si veda sempre di più e che non sia solo quel "dannato fantasma" che sta dietro le quinte della storia come una presenza che aleggia nell'aria ma che concretamente appare pochissimo per tutta una storia di novanta tavole.