Ho letto solo Topolinia Contro e il risultato è buono, anche se Paperinik nel momento dell'azione è piuttosto marginale.
Però era proprio neccessario far sfuggire l'antagonista anzichè acciuffarlo? Stiamo parlando di un tizio piuttosto anonimo, tirato fuori da una storia one shot di quasi 50 anni fa
Penso che l'intento della direzione sia quello di proporre "nuovi" nemici che vadano a rinfoltire la platea degli antagonisti di Topolino (oltre ai classici Macchia Nera e Gambadilegno) e che non siano solo e soltanto personaggi
one-shot, tali da fare una fugace apparizione e basta.
Prima c'è stato il progetto Vertigo, ora credo sia evidente che si voglia riproporre in futuro, in nuove storie, lo stesso cattivo di
Topolinia Contro.
Riguardo alla storia, posso dire che mi è piaciuta ed anche il finale l'ho accolto con curiosità.
D'altra parte ci sono due elementi che non mi hanno tanto convinto: il condizionamento di Pluto (considerando il metodo usato dal responsabile della faccenda, avrei preferito fosse rimasto scevro da qualsiasi condizionamento indotto) e il comportamento fin troppo astioso di Topolino.
E non mi riferisco al battibecco con Paperinik, quanto piuttosto ad un rancore nei confronti di Basettoni che mi è parso eccessivo.
Che Topolino sia scosso dalla faccenda architettata ad arte contro di lui è comprensibile, però il fatto che già subito dopo aver avuto uno scatto di rabbia verso Paperinik (con conseguente presa di coscienza del fatto di avere sbagliato ad essere troppo invettivo) ne abbia un altro nei confronti del Commissario, il cui comportamento non era diretto dalla sua volontà, non mi convince fino in fondo.
Tra i due c'è un rapporto di intesa e reciproco sostegno da sempre e... insomma, la reazione di un Topolino che sbrocca così proprio contro di lui mi è parsa un po' eccessiva!
Per il resto, invece, il racconto lo reputo valido e mi ha saputo coinvolgere nelle sue atmosfere stranianti ed intriganti.
Il finale mi lascia con la curiosità di saperne di più di che cosa sarà ora in grado di fare il "ritrovato" antagonista della vicenda e della storia ho gradito molto anche la composizione particolare della singola tavola, diversa dagli standard, fuori dagli schemi della gabbia classica e la cui impostazione ha dato al racconto un ritmo ancora più serrato e coinvolgente.
Mi è piaciuta tanto, poi, la storia di
Topolino e il segreto dei Sassi.
La premiata ditta Francesco Artibani/Giampaolo Soldati - dopo aver collaborato brillantemente nella realizzazione della bellissima "Topolino e lo zio d'America" - firmano un'altra storia topolinesca molto ben riuscita e che per me è stata un vero piacere da leggere.
Ventisei tavole che scorrono via con naturalezza e gusto, dove l'intento divulgativo è sapientemente incastrato all'interno di una trama valida, riuscita e davvero intrigante, che ruota attorno ad un mistero...il segreto della famiglia di Rock Sassi.
La sparizione di uno zio del poliziotto di origini texane si intreccia con il passato della famiglia, le vicissitudini del bisnonno Pietro Sassi (anziano sì ma ancora capacissimo di badare a sé stesso con una grinta ammirabile) e con la presa di posizione di Topolino che giunge fino in Italia per aiutare Rock nelle indagini, dimostrando il solito, forte, carattere non appena "respira" aria di ingiustizia.
Insieme a "Zio Paperone e la P.A.I", questa è senza dubbio l'altra mia storia preferita del numero.