Eh tutta questione di gusti,io ad esempio avessi dovuto sceglierne una delle due avrei senz'altro preferito quella con i fantasmi
E ho anche trovato gradevolissima e originale la scrittura della storia, nonostante sia ripresa da un famosissimo corto..diciamo che leggendola più che leggere una nostra storia a fumetti mi sembrava di vedere trasportato su carta una puntata dei nuovi corti rilasciati da Disney, che devono piacere,mi pare non siano da tutti graditi.. a me ad esempio piacciono molto
Mi ritrovo in quanto scrive Anapisa sia nella preferenza al riguardo della copertina di Giovanni Rigano che nell'impressione di avere letto la trasposizione a fumetti di un cortometraggio Disney nella
cover-story del numero.
Ho apprezzato la natura più libera delle vignette visualizzate da Rigano rispetto alla classica gabbia del
Topolino e ho gradito il suo tratto al servizio della storia di Francesco Artibani, con delle matite scanzonate che ben rendono il piglio umoristico della storia.
È sempre un piacere poi, per me, ritrovare riunito il trio Topolino-Paperino-Pippo e devo dire che, dopo averle molto apprezzate nella storia dei "Bracciali di Maciste" dello scorso anno (sempre a firma di Artibani), le loro interazioni sono state piacevoli e simpatiche anche in questa nuova storia.
Mi ha suscitato ilarità la recita di Topolino ad inizio vicenda (a mio giudizio, molto ben resa graficamente da Rigano) che intavola una messinscena con il padrone di casa, cercando poi l'appoggio dei due coinquilini che non viene da loro minimamente ben accolta così come sono state divertenti le
gags fisiche di cui si fa promotore, nella stessa sequenza, il generoso eppur sfortunato Paperino.
Una storia piacevole questa di apertura dell'albo, sbarazzina, scorrevole, agile da leggere e simpatica da seguire nel suo sviluppo e con un finale che prevede una resa dei conti tra i nostri e il classico
villain ben orchestrata e d'effetto prima nella preparazione e poi nella conseguente riuscita del piano ideato da Topolino con il diretto coinvolgimento del papero in blusa da marinaio e dell'amico di una vita, Pippo.
Prosegue in modo piacevole e vivace la storia del
Destino di Paperone, della quale uno degli aspetti che sto più apprezzando (oltre al gusto per l'avventura e per il viaggio che funge da comune
fil-rouge nei tre episodi della saga fin qui pubblicati) è l'incontro dei paperi capeggiati dal vecchio cilindro con popolazioni bizzarre e peculiari, una caratteristica che mi rimanda immediatamente con il sorriso alle storie e allo stile narrativo del Maestro Cimino.