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Topolino n°3525

Copertine di Francesco D'Ippolito

Sommario:
S T O R I E
Fast Track Mickey - Full Circle (episodio 1 di 4)
- storia, disegni e chine di Claudio Sciarrone
- colore di Manuel Giarolli

I denari del giovane Rockerduck (episodio 1 di 2)
- storia di Giorgio Fontana
- disegni di Giorgio Cavazzano
- chine di Alessandro Zemolin
- colore di Putra Shah Bin Bin Abd Jalil

I denari del giovane Rockerduck (episodio 2 di 2)
- storia di Giorgio Fontana
- disegni di Giorgio Cavazzano
- chine di Alessandro Zemolin
- colore di Putra Shah Bin Bin Abd Jalil

Topolino e il fattore Gamma: (episodio 3 di 3) La quadratura del quasar
- storia, disegni e chine di Alessandro Pastrovicchio
- colore di Chiara Bonacini

Time machine (mis)adventures - Missione vacanze
- storia di Silvia Martinoli
- disegni e chine di Giada Perissinotto
- colore di Edizioni BD

Lavori in casa - Un parere di getto
- storia, disegni e chine di Alessio Coppola
- colore di Valentina Mauri

R U B R I C H E
Di nuovo in pista!
Un "fumetto di formazione papera"
Agenda della settimana
Il potere del quasar!
Che risate!
Celebrando la natura
Viaggiano viaggiano
Giochi
L'angolo dei lettori
Estate all'insegna del mistero

L'albo esce in edicola il 14 giugno 2023 disponibile con due differenti cover (che insieme si completano) e costa 3,50€.

Comincia bene la seconda stagione di Fast Track Mickey ma il fattore Gamma non sono più riuscito a seguirlo, c'ho ricavato solo un gran mal di testa (però i disegni sono strepitosi!). La novella su Rockerduck non è riuscito a lasciarmi niente, mi sfugge il ritratto di come dovrebbe uscirne il prode John Davison; sulle avventure nel tempo taccio perché non mi va di infierire ancora.

Partiamo dagli applausi al Pastro jr. Sì, c'è qualche ingenuità, perché è un esordio di sceneggiatore. Ma si è ricordato la cosa più importante e che troppi ultimamente hanno dimenticato: Topolino non si fa ingannare facilmente! Muscoli esagerati, disegni "cattivi", potenza, bellezza, espressività. Una grande storia del ciclo di Atomino, con Topolino mattatore e non semplice raccoglitore di fatti: bella senza se e senza ma!

Fast Track MIckey 2 promette bene: inizio un po' lento, ma ci sta perfettamente per inquadrare la situazione. Ovviamente, i voti sono rinviati ma i disegni sono già così da triplo sbavo! Grande Claudio per averci dato una colorazione rossa e nera dell'auto, almeno nelle intenzioni di MInni: perfetto abbinamento cromatico, semplice, essenziale, elegantissimo...

Gradevole la nuova introspezione nell'animo di Rockerduck, nel quale si scava sulla scia della "Ballata" di qualche tempo fa. In fondo il nostro John si meritava un po' più di protagonismo, perché essere il numero due dopo Paperone non è certo cosa da poco, effettivamente. Buona storia, ma proprio non capisco né il nuovo look di Howard Rockerduck, né perché dalla diligenza si sia passati ad un'automobile... Mah, ho tante perplessità in merito eh!

Sulle Time Machine misadventures... vabbé, non spariamo sulla croce rossa. Prese in sé e per sé, non sarebbero neanche gramissime, sia chiaro: abbiamo letto di peggio. Ma la macchina del tempo originale e PK ci hanno abituati a ben altro, tanto che queste storie ci sembrano sempre e solo banalità riciclate continuamente... Diciamo che di questo ciclo possiamo fare a meno tranquillamente, anche se non è a livello Q-Galaxy o sanremese 2014...

Condivido il tutto e per tutto il commento di Photomas sul Topo di questo settimana. Aggiungo solo un leggero appunto sul terzo episodio del Fattore Gamma: ho trovato i riferimenti all'astrofisica un po' più complessi rispetto a quelli delle puntate precedenti, con qualche conseguente difficoltà in più nella scorrevolezza della lettura. Ciò non toglie, comunque, che la storia nel suo complesso sia da promuovere a pieni voti.

Fast Track Mickey - Full Circle   (prima puntata)
Interessanti i collegamenti con la precedente serie, con l'eterno secondo Thunder adesso in combutta con Gambadilegno, i rimandi alla 24h di Paperopoli, la caratterizzazione di Orazio come appassionato di motori nonché fan entusiasta del pilota Kolin McCreack. Certo, la sua ferramenta è diventata una vera e propria officina meccanica ma non ci siamo spostati poi di tanto. La sua passione e la sua grinta in merito sono coerenti con il suo aspetto fisico, sempre variabile invero, ma in questo caso nella variante 'giusta' di stampo scarpiano, con una dentatura 'regolare' oltre che possente (al posto dell'unico dentone centrale che ancora alcuni disegnatori fanno) e uno sguardo sveglio e grintoso (piuttosto che sonnolento e bonario, collegato al dentone di prima). Al contrario, Sciarrone non mi convince sempre con Topolino e i suoi nipotini: il primo alterna atteggiamenti e fisionomie troppo adolescenziali, confondendolo con Tip e Tap, anche  loro con una testa e degli occhi troppo grandi, simili a quelli dello zio. Per riconoscerli ho dovuto guardare le orecchie, di solito più piccole (almeno un tempo avevano le coroncine in testa). Anche i soliti colori rosso e blu delle felpe andrebbero cambiati, gli stessi che caratterizzano Mickey. Nella tavola grande di pagina 24 nei confronti di Orazio Topolino è più piccolo di un nipotino. Non so se queste errate proporzioni, molto frequenti, possano dipendere dall'uso oramai storico della grafica digitale da parte di Sciarrone.
I denari del giovane Rockerduck
Fontana e Cavazzano approfondiscono la figura di John D. aprendoci una finestra sulla sua adolescenza che non immaginavamo. Interessante la continuity con alcuni episodi della Saga donrosiana: peccato che questa non sia allargata alle fattezze fisiche dei genitori di RK. Ormai Cavazzano ha in testa il 'suo' Howard (banalmente simile a Paperone, fra l'altro), completamente diverso dall'originale di Don Rosa. Considerando che sta diventando un character sempre più coinvolto (per certi versi è 'fondamentale' nella storica rivalità fra Paperone e Rockerduck, essendo stato amico ed estimatore del primo oltre che padre del secondo, ovviamente) direi che una certa omogeneità estetica andrebbe rispettata. Conoscendo bene gli episodi della Saga, immagino che lo stesso Cavazzano avrà visto con i suoi occhi come è 'davvero' Howard Rockerduck. Ma niente: la sua voglia di 'reinterpretarlo' (è già la seconda volta) è più forte della coerenza e del rispetto verso il personaggio donrosiano. Anche la madre di John D, con un volto severo e dei capelli scuri in origine, è qui visualizzata con soavità e biondezza, tipica del disegno disneyano italiano che 'ingiallisce' e ha ingiallito tutto e tutte (dalle grigie Nonna Papera e Zia Topolinda alla lilla Maga Magò, passando per la bruna Zenobia)
Topolino e il fattore Gamma   (terza puntata)   La quadratura del Quasar
Finale molto 'tecnico' ma la presenza di Enigm impone una certa professionalità nella spiegazione di eventi altrimenti facilmente banalizzabili. Tavole davvero belle e diverse da tutte le altre queste della prima opera completa di Alessandro Pastrovicchio, anche grazie ai colori forti e decisi di Chiara Bonacini. Gamma minaccia di tornare visto che non pare essere convinto dalla sicurezza 'massima' del carcere dove andrà destinato. Probabile che rivedremo il fantastico trio Atomino-Enigm-Topolino, coadiuvato dal duo Basettoni-Manetta, contro questo nuovo giovane pericoloso nemico.

Topolino 'ridotto' a nipotino: la più clamorosa di una serie di imprecisioni proporzionali (Mickey dovrebbe essere alto almeno il doppio)

Molto bella la storia di Pastrovicchio, con una trama ben solida e robusta! Promosso a pieni voti!
Anche la storia su Rockerduck mi è piaciuta molto, solo ho trovato le ultime tavole un po' affrettate, ma nel complesso anche questa è una storia dalla scrittura solida.
La storia di Sciarrone parte bene, vedremo il prosieguo, ma come lavora lo sappiamo bene già tutti... Bravo Avvocato, rosso e nero bei colori! 

Recensione Topolino 3525


Le due copertine prodotte per il 3525, affiancate formano un’unica immagine

La sfortunata coincidenza con i recenti tragici fatti di cronaca, non rende di certo facile l’approccio a Fast Track Mickey: Full Circle, la nuova storia di Claudio Sciarrone ricca di velocità, videogiochi, auto modificate e corse sulla tangenziale.

 Storia che comunque introduce alle vicende che ci accompagneranno per quattro settimane in maniera divertente, ben organizzata nella distribuzione dei tempi (o del numero di tavole se preferite) tra l’approccio ludico, l’evento che dà il via alla catena degli eventi, l’introduzione degli antagonisti e la presentazione di un nuovo comprimario Kolin Mc Crick, ispirato al campione scozzese di rally Colin McRae tragicamente scomparso anni fa.

 I disegni, nonostante alcune vignette dove le proporzioni dei personaggi non mi sono risultate sempre chiare, specialmente nel confronto tra Topolino e i suoi nipoti, sono nel complesso molto interessanti, soprattutto l’utilizzo di espressioni facciali non sempre di facile realizzazione (menzione particolare per Orazio nella seconda vignetta di pagina 14), la scelta di punti di vista/prospettive non scontati e le gabbie della tavola utilizzate a supporto della narrazione grafica e non come semplice confine.

 L’impressione che ho avuto è di uno stile di disegno dinamico, vicino a quello di un cartoon, che favorisce lo scorrere “veloce” della lettura così come ci si aspetta da una storia incentrata sulla velocità.

 
Orazio infrange la “quarta parete” con il suo look-in-camera, alla ricerca di comprensione da parte del lettore[/size][/i]

 Velocità che scompare nella seconda storia del fascicolo, I denari del giovane Rockerduck, che lo sceneggiatore Giorgio Fontana basa sul ricordo e sui ritmi più lenti che la narrazione di questo tipo esige, con tempi dilatati senza – fortunatamente – scendere nella puntigliosa analisi dei dettagli, il che consente di leggere con soddisfazione entrambe le parti che la compongono.

 Certo, la necessità di continue (vista anche la storia Detective Donald: Cercansi guai disperatamente della settimana scorsa) retcon con la Saga di Don Rosa e con l’immaginario creato da Carl Barks un po’ limitano la freschezza delle trame, instradando il fumetto Disney verso una perdita delle trovate umoristiche da sempre preminenti nella sua storia e imboccando una china simile a quella della Secret Origins, mutuata dall’universo DC.

 
L’incontro tra Paperone e il padre di Rockerduck non è l’unica citazione della Saga…

I disegni di Cavazzano seppur ottimi nelle inquadrature, nella postura e nella recitazione dei personaggi non sono al meglio, chissà non sia dovuto all’inchiostrazione, viste invece le belle matite di alcune vignette pubblicate a corredo dell’intervista ai due autori.

 Quello che mi chiedo leggendo la storia è l’effettiva differenza di età tra i due magnati: tralasciando la bizzarra soluzione di Guido Martina di renderli coetanei nella Storia e Gloria della dinastia dei Paperi, al momento del loro primo incontro-scontro non sembrano esserci più di 7-8 anni: Paperone ha solamente 16 anni quando cede la sua miniera di rame a Rockerduck senior sotto gli occhi di un Rockerduck junior che potrebbe essere un bambino di poco meno di 10 anni.

 In età adulta però tra i due sembrerebbero esserci molti più anni di differenza… liberà narrative che per fortuna fanno parte di un fumetto che ha il privilegio di poter lasciare all’immaginazione del lettore le vicende che riempiono i buchi e lo spazio bianco tra le vignette, per questo un’eccessiva volontà di aderenza al modello Barks/Rosa non sempre è da considerarsi un bene.

 Si chiude la storia da autore completo di Alessandro Pastrovicchio, Topolino e il fattore Gamma, tre puntate che non mi hanno convinto del tutto, con un distacco grafico e stilistico tra i personaggi e gli sfondi digitali che non ha giovato alla resa complessiva, ancor più sottolineato dall’utilizzo di una palette di colori estremamente scura.

 Inoltre la “disinvoltura” nell’utilizzo di terminologie proprie dell’astrofisica hanno minato la permanenza della storia sulla sottilissima linea dell’equilibrio tra “troppo tecnico” e “troppo semplificato”, lanciandosi in affermazioni che potrebbero causare qualche alzata di sopracciglio a chi è più addentrato nella materia (no, non quella topica) o confondere i più giovani.

 Curiosità alla quale potrebbe rispondere solo l’autore: il personaggio di Ghimel, l’intelligenza artificiale che si esprime tramite emoticon, mi ha ricordato un episodio di Doctor Who, popolato di robot la cui interfaccia verso l’esterno era appunto uno schermo dove trasmetteva le sue “faccine”.

 
La somiglianza tra i robot dell’episodio Smile! di Doctor Who e Ghimel[/size][/i]

 Tralasciando – per amor di… testata – il commento all’ennesimo episodio della serie Time Machine (Mis)Adventures, nonostante i divertenti disegni di Giada Perissinotto, volevo approfondire un po’ una considerazione che tipicamente mi trovo a fare all’inizio dell’estate, o meglio alla chiusura delle scuole, quando il tempo libero del “target principale” del settimanale aumenta notevolmente rendendo potenzialmente il settimanale una delle scelte per riempire le giornate.

 Dovrebbero quindi essere queste le settimane di maggior diffusione di Topolino, e dovrebbero essere viste come una ghiotta opportunità di investimento per l’acquisizione fedele del maggior numero possibile di lettori casuali o meglio ancora esordienti. Però – da profano – la possibilità di acquisire nuovi lettori secondo me mal si sposa con l’esporli a storie legate ad episodi di continuity, a storie basate sulla retcon, ad una confusione dovuta alla presenza contemporanea in edicola di due copertine per lo stesso fascicolo…

 Insomma, se avessi iniziato a leggere Topolino con il numero 3525, dubito che avrei atteso con entusiasmo il 3526… peggio ancora se avessi iniziato con il 3524 dovendo subire anche un aumento di prezzo di quasi il 10%, anticipando di qualche settimana quello “tradizionale” di luglio, mese in cui nell’epoca dell’Euro si sono verificati il 60% dei ritocchi al rialzo.

 Una nota che non ha strettamente a che fare con il fascicolo: a pagina 8 c’è la pubblicità per l’uscita di Caffè “Zombo”, di Régis Loisel: un omaggio al Mickey Mouse di Floyd Gottfredson assolutamente imperdibile per gli amanti del Topolino classico!



Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/06/18/topolino-3525/

Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!

non esistono le coincidenze, tantomeno quelle sfortunate... mi autocensuro perché il Topolino non lo farà, e non esprimerò il mio giudizio sulla storia e soprattutto sui disegni, tanto peggio essendo la seconda serie e avendo comprato due copie, ma se per strizzare l'occhio a certi lettori il risultato è questo, ben venga la chiusura del libretto (e secondo motivo dopo licari che alla scadenza non rinnoverò l'abbonamento) 

non esistono le coincidenze, tantomeno quelle sfortunate... mi autocensuro perché il Topolino non lo farà, e non esprimerò il mio giudizio sulla storia e soprattutto sui disegni, tanto peggio essendo la seconda serie e avendo comprato due copie, ma se per strizzare l'occhio a certi lettori il risultato è questo, ben venga la chiusura del libretto (e secondo motivo dopo licari che alla scadenza non rinnoverò l'abbonamento)

Scusa, di che parli?

Ciao!

Il Grande Tiranno

Pastrovicchio non ha deluso nel finale ed è stato ciò che ha reso l acquisto di questi tre albi sensato (pur in abbonamento). Quella di sciarrone non mi entusiasma dal inizio come per la pastrovicchio, apprezzo i suoi disegni e vediamo come avanza.

Per la serie 'echissene'... Ennesimo topolino non arrivato fisicamente, da due mesi a questa parte quando va bene, ma proprio bene arriva mercoledì. Mi sa che stanno cercando di farmi testare il passaggio in digitale senza avermelo chiesto.

credo che paolobar volesse dire la storia fast doveva essere censurata. il discorso coincidenze è riferito al inizio della recensione

credo che paolobar volesse dire la storia fast doveva essere censurata. il discorso coincidenze è riferito al inizio della recensione

Vabbè, fin lì c'ero, ma che significa "Non esistono le coincidenze, neanche quelle sfortunate"? Oppure "Per strizzare l'occhio a certi lettori"? Che l'incidente era un complottone ordito da Bertani? Immagino che il numero fosse già andato in stampa e non ci si potesse fare nulla, d'altra parte non ci vedo proprio nulla di male a pubblicare questa storia in concomitanza con i recenti fatti di cronaca, alla fine l'unica cosa in comune è che si parla di macchine.
La censura non va e non deve andare mai bene, altrimenti non abbiamo il diritto di lamentarcene.

Ciao!

Il Grande Tiranno

Rientro dopo tanto tempo per commentare soprattutto la deludente storia "I denari del giovane Rockerduck", che prende ispirazione
dal racconto di Don Rosa "Il re di Copper Hill", soprattutto l'incontro di Howard Rockerduck e il nostro giovane di belle speranze
Paperone.
L'incipit sarebbe anche stato interessante e divertente, soprattutto sul fatto che Rockerduck abbia indossato sempre le scarpe a
differenza della maggior parte dei paperi.
Purtroppo la storia si disperde e finisce nella solita stucchevole melassa puccipucciosa italodisneyana.
Innanzitutto la mancata caratterizzazione dei vari personaggi, soprattutto la madre di Rockerduck che qui appare una vuota bonacciona
mentre nella storia originale è una insipida snob inglese che ha palesemente sposato il più anziano Howard unicamente per soldi;
parimenti il moccioso straviziato dalla sopracitata madre e soprattutto irrispettoso nei confronti del padre. Avrebbe potuto essere un
proseguimento decisamente più robusto e incisivo ma si limita alla superficie, come se si avesse avuto paura di osare.
Deludente anche Cavazzano che tanto mi aveva rallegrato negli anni '70 e che avrebbe potuto approfittare del suo tratto di allora per
offrirci un magnifico affresco del West come solo lui sapeva fare; e invece vedo una serie di strafalcioni che non mi sarei mai aspettato
da un maestro della sua caratura: a parte i vari personaggi totalmente stravolti rispetto alla storia di Don Rosa (quando questi ha sempre
rispettato la sua fonte ovvero Carl Barks), la storia è ambientata nel 1883 e non mi risulta esistessero le automobili, nemmeno una simil
Renault del 1912 (e infatti erano giustamente in una carrozza a cavalli); e nemmeno mi risulta che nel 1890-1900 esistessero già i telefoni
con cornetta (!) nè berretti simil college anni '50.   

"Fast Track Mickey - Full Circle" non lo posso commentare in quanto episodio iniziale (che personalemte cominciano un po' a stancarmi,
preferirei storie autoconclusive) ma il cui incipit mi sembra l'ormai trita competizione fra uomo e donna.

"Topolino e il fattore Gamma" alla fine è secondo me l'unica che valga la pena in questo albo, sia per la trama che per i disegni e colori.
Bravo Pastrovicchio! 

Semplicemente incommentabile, invece, "Time machine".

Un vero peccato perché gli albi precedenti - che per motivi vari non ho avuto tempo di commentare - erano valsi la pena. Questo invece
un vero e proprio calo di qualità salvato solo dalla storia pastrovicchiana.

GioReb

Ciao, è la prima volta che scrivo anche se ogni tanto vi leggo.
Non provo neanche a commentare le storie: non ho le vostre competenze e non le leggo con attenzione critica, vorrei solo fare qualche osservazione sull'editoriale e le rubriche. Non so se è il topic giusto, ma mi sembra averlo visto fare in passato.

Partiamo sull'editoriale. Compito ingrato quello di dover comunicare un aumento di prezzo, tuttavia la motivazione mi ha lasciato con un po' perplesso: fa riferimento all'aumento dell'anno scorso dicendo che hanno fatto uno sforzo di fiducia, consci del fatto che non copriva il reale aumento dei costi. Ciò dovrebbe stare a significare che in un anno sono andati in perdita? Ricordo che già l'anno scorso un editoriale simile, legato anche al cambio di carta utilizzata, era stato criticato su questo forum. Parla di continuare con la qualità, tuttavia ho notato degli errori grossolani: nel gioco "pisolino ristoratore" hanno pubblicato due volte la stessa immagine, rendendo impossibile individuare le differenze (basta guardare la soluzione per rendersene conto); nell'anticipazione sui mini gialli hanno indicato il caso 2 in pubblicazione il 5 luglio e il caso il 28 giugno, quando chiaramente per logica dovrebbe essere l'inverso. Ora, mi rendo conto che per qualità si intende prevalentemente le storie, e magari sono io troppo pignolo, però credo che la qualità passi anche dai dettagli.
Caro Bertani, in passato hai detto di leggere questo forum, forse dovresti assumermi come correttore di bozze 

non esistono le coincidenze, tantomeno quelle sfortunate... mi autocensuro perché il Topolino non lo farà, e non esprimerò il mio giudizio sulla storia e soprattutto sui disegni, tanto peggio essendo la seconda serie e avendo comprato due copie, ma se per strizzare l'occhio a certi lettori il risultato è questo, ben venga la chiusura del libretto (e secondo motivo dopo licari che alla scadenza non rinnoverò l'abbonamento)

Le storie vengono pensate e programmate con largo anticipo e peraltro il numero è uscito in edicola il giorno stesso dell'incidente, quindi è impossibile che non sia una coincidenza.

Detto questo mi ritiro in buon ordine, scusate l'intromissione.

Voglio aggiungere alle meritatissime lodi già attribuite alla storia di Pastrovicchio, un plauso per la strepitosa tavola della partita a scacchi con Ghimel (nome quanto mai appropriato nel contesto): tutte le mosse che portano al Matto sono coerenti e assolutamente argute, il sacrificio della regina che costringe il cavallo nero in F6, permette all'alfiere di dare il Matto da E7, protetto dal cavallo in D5 che allo stesso tempo preclude la fuga in C7, mentre un rientro alla casella di re in E8 è impedito dall'altro cavallo in G7. Completamente assenti le condizioni per un arrocco corto o lungo.
Peccato solo per la svista in fase di colorazione che ritrae nella prima vignetta il pedone di regina in D7  e nella seconda vignetta il pedone in F7 come bianchi.