Buongiorno e ancora una volta grazie,
Sono felice che la storia non vi sia dispiaciuta, perché - lo sapete - considero la vostra approvazione d'intenditori la migliore giustificazione per il mio mestiere, ma anche poiché il colonnello e il suo sergente mi sono particolarmente cari. Dunque anche a nome loro vi ringrazio per il caloroso bentornati e mi sento incoraggiato a dire la mia riguardo a un po' di domande e commenti.
Che gli An'Tronak (delizioso il paragone con Mignolo e Prof, ho riso un sacco) e di conseguenza i loro En'Tomek non siano poi così pacifici è palese. L'idea era giusto quella, sono dei secchioni terrorizzati dalla prospettiva che qualcuno li possa bullizzare (ancor prima che succeda) e che di conseguenza agiscono preventivamente, magari un tantino all'ingrosso. In CDUR gli En'Tomek avevano seri problemi energetici, per cui a mio avviso hanno dato un'occhiata a chi viveva attorno a quel sole che intendevano prosciugare e concluso che i terrestri non sono poi tipi così tranquilli, ne hanno catalogato l'estinzione come danno collaterale... se non come vantaggio secondario. Solo in seconda battuta il Nido delle Decisioni ci ha accordato il beneficio del dubbio, decidendo tuttavia di tenerci sotto controllo. Se mai Pikappa li incontrerà di nuovo potranno rivelarsi utili alleati, ma con una filosofia simile (il mio papà la definiva "prima spara e poi chiedi chi va là") potrebbero costituire un problema. E sì, questa (provvisoria?) conclusione è quella che avevo in mente dall'inizio.
Perché il Nostro indossa il passamontagna anziché la mascherina? Temo di non saperlo, è un dettaglio che lascio ai colleghi artisti, ma suppongo che possa essere in parte ispirato dall'intenzione di differenziare PK da Paperinik. Per me sono da sempre il medesimo personaggio in situazioni diverse, tuttavia pensarla così non è un dogma. Mia è invece la scelta di non mettere in campo la nanotuta, in quanto - come m'è già capitato di dire - troppo potente e dunque portatrice di soluzioni "facili". Dal punto di vista narrativo, secondo me anche Uno è dello stesso parere. Consideriamo di quali e quante armi inimmaginabili potrebbe dotare il suo socio biologico già alla prima avvisaglia d'allarme! Invece preferisce partire con lo stretto indispensabile, per l'escalation c'è sempre tempo.
Il sergente Q'Wynkennon parla effettivamente bronese, linguaggio - anzi, dialetto - di programmazione utilizzato nella Darkstep Valley, ossia la valle dello Scuropasso, dove sono stato programmato anch'io. Il suo nome deriva da quello del sergente maggiore Timothy Quincannon, impareggiabile sottufficiale di John Wayne interpretato prima da Dick Foran ne "Il Massacro di Fort Apache" e in seguito da Victor McLaglen in "Rio Bravo" e ne "I Cavalieri del Nordovest" di John Ford. Soprattutto McLaglen è il mio Q'Wynkennon e se vi capita di rivedere questi film, potete immaginare che il sergente di latta reciti così. A questo punto però mi sorge un interrogativo: cosa c'è sullo scaffale dell'esimio Photomas2, che reputa mi abbia suggerito il personaggio?
Resta una piccola infinità d'altre faccende in sospeso. Di Mekkano, Gorthan, Kravenn, Zargon e Xarion, come di Lyo, Anymore Boring e Birgit Q ho paura d'aver perso le tracce. Magari prima o poi qualcuno racconterà che ne è stato. Riguardo a ciò che avviene su Corona a Everett e alle sue figlie avrei una mezza idea, però difficilmente - per quanto posso prevedere oggi - toccherà a me scriverne.
Dei Rettificatori, di quei figli d'un fulmine degli Xerbiani (concordo), di Porphioolon e della sorte dell'amata e amara Xadhoom invece so tutto, ma anche in questo caso ignoro se e quando potrò rendervene edotti, poiché, come giustamente suppone Paolo, la stagione del papero mascherato sul Fuoriserie s'avvia a conclusione. Nelle prossime due uscite tirerò le somme di quanti più filoni narrativi possibile e posso già promettervi che rivedremo la Soave Signora con i suoi allegri ballerini, nonché il Priore e i suoi monaci e anche qualcun altro, oltre a scoprire l'effetto che ha fatto a Dunia vedere il cielo di Paperopoli pieno di mondi fuori programma.
Come direbbe il buon sergente "lehoorad trasol akler", ovvero "è tempo di chiudere bottega".
Resteranno ancora molte cose da raccontare ed è inevitabile, perché nel mondo di Pikappa come l'abbiamo costruito insieme continuano a succederne. Per contro so che almeno un altro collega sta cucinando qualcosa di pikappico e nel frattempo attendo di ritrovarvi per parlare de "Il Nemico del Ragno" e della storia che lo seguirà.
Di nuovo grazie di cuore e a presto.