Tra tante proposte fantasy leggere una storia 'reale' di oltre due secoli fa non è male. Ci da oltremodo la possibilità di vivere scorci d'America altrimenti legati solo al Klondike e al Calisota. E' raro che storie del presente si svolgano in altri stati Usa: più facile raggiungere l'Italia (tra Amelia, Topalbano, Adalbecco, i Sassi...), l'Europa o il Sud America che oltrepassare di poco i confini calisotiani.
Nel caso della
"Fattoria dei Bambini" Cornelius e il suo amico Marmotta (ispiratore delle future 'Giovani'?) sono tra la Pensylvania e l'Ohio (cartina in basso) e dunque hanno appena iniziato quella lunga traversata dalla East alla West Coast che è partita dalla loro città natale, New York. In teoria saremmo ad un quinto del percorso, in un paese che nel 1804 (anno in cui la storia si svolge, cartina in alto) vede tutta la sua parte sudorientale ancora sotto il dominio spagnolo (poi passata al Messico e in seguito agli Usa).
Solo l'anno prima tutto il MidWest (la 'grande' Louisiana) era passato dalla Francia agli States. Nella cartina in basso si può individuare anche la zona della futura Duckburg vicino alla città di Sacramento, capitale della California. Il golfo o baia che le è accanto sembra proprio quella di Paperopoli sebbene in realtà sia di San Francisco. E il Calisota, 51° stato dell'Unione, è la parte settentrionale della California, tra l'angolatura di confine col Nevada e la stessa baia.
Alessandro Sisti ci racconta uno spaccato pionieristico abbastanza aderente alla realtà dell'epoca, con un ex tamburino che da giovane aveva combattuto nella Guerra d'Indipendenza contro gli inglesi (raccontata più volte da Guido Martina e GB Carpi negli anni '70) e che adesso è un sospettoso e burbero proprietario di una fattoria bramata da loschi individui.
Da contraltare ci sono una moglie sicuramente più accondiscendente e soprattutto una ragazza e dei bambini entusiasti dei nuovi arrivati.
Il procedere verso Ovest di vecchi e giovani americani, nuovi coloni e malfattori di ogni genere è caratterizzato anche dal repentino spopolamento di zone rurali dalle quali molte persone hanno preferito trasferirsi nei centri urbani più vicini.
E' questo il caso della fattoria in questione, rimasta unica abitata in un 'lotto' di altre abbandonate. E dunque preda più facile di malviventi. Un fenomeno che caratterizzerà anche i centri più abitati del Far West che diventeranno in seguito delle 'ghost town', immortalate fra gli altri anche da Carl Barks.
Sisti approfondisce la grande amicizia fra i due ragazzi newyorkesi, messa alla prova dagli eventi che caratterizzano il loro cammino e che, per quanto forte, non impedirà una inevitabile biforcazione dovuta a sogni e ideali comunque diversi. Simona Capovilla illustra bene queste vicende sebbene insista a far indossare al protagonista il caratteristico copricapo anche in situazioni nelle quali potrebbe farne a meno (tipo quelle in ambienti interni). Neanche un fortissimo vento lo fa volar via. D'altronde è una caratteristica del fumetto Disney avere (quasi) sempre un cappello in testa, per caratterizzare ulteriormente i personaggi.