Molto gustose sia la prova di Vito e dei Rotas alle prese con lo Zio Paperone e le sue peculiarità che, di volta in volta, vengono analizzate ed approfondite con trame intriganti ed efficaci e la bella storia in chiusura di ambientazione viennese, con un Pippo in gran spolvero giustamente protagonista fin dal titolo.
Ma il racconto che più ho amato di questo numero è sicuramente quello di Nucci/Surroz:
La Signora della Scogliera è una storia stupenda per come i personaggi vengono tratteggiati con vividezza e umanità, per come i rapporti tra di essi sono gestiti in maniera tridimensionale e tutto fuorché piatta, per la capacità di Nucci di sapere approfondire un personaggio quale Vanessa nel suo orgoglio, nella sua fierezza, nel suo ostentare l'incapacità cronica di farsi aiutare ma che dimostra appieno quanto intensa sia la sua passione per la scrittura e quanto la mandi in crisi la mancanza di nuove idee narrative.
Anche la Signora del titolo (Agatha Woolf) è stata tratteggiata in maniera egregia nella sua umanità, di una scrittrice sì affermata, celebre e famosa ma che ha anche commesso degli errori cui vuole rimediare.
Molto coinvolgenti le varie lezioni di scrittura cui i paperotti prendono parte, presiedute dalla sopracitata Agatha, e semplicemente splendida la sequenza finale.
Quest'ultima la si può intuire, ce lo si può immaginare quale sia la rivelazione che fino a quel momento, nel corso del dipanarsi del racconto, era rimasta sottaciuta.
Ma tale chiusura è costruita in maniera talmente pregna di sentimento e con una ripresa cinematografica munita delle giuste pause (e vignette mute) tale da suggellare in maniera davvero deliziosa una storia Disney pregna di bellezza, vettore di una impeccabile lezione di scrittura e di rapporti intensi, sinceri e veri che si instaurano (oppure si ritrovano) tra i suoi protagonisti.
Meravigliosa!