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One Piece

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    One Piece
    Lunedì 9 Feb 2009, 22:02:48


    Forte del successo delle Perfect Edition di altri grandi successi nipponici come Dragon Ball e I Cavalieri dello Zodiaco la Star ci riprova, sfruttando anche la ripresa dell’anime su Italia Uno, puntando su un manga che a 12 anni dal suo esordio, concretizzati in 50 volumi da 491 capitoli, continua a meravigliare: One Piece di Eiichiro Oda.
    E sebbene i numerosi errori nella New Editon facciano dubitare seriamente dell’onestà intellettuale dell’operazione (ok, carta pregiata e copertine originali… ma gli svarioni sui testi a volte sono vomitevoli) e rivelino un certo dilettantismo insito nella natura della Star, l’appuntamento mensile con One Piece è davvero imperdibile.
    Nemmeno gli scivoloni nella traduzione riescono infatti a guastare un’opera complessa e variegata, che vede il suo principale motivo di successo nella genialità del suo autore. Oda infatti ha fatto propri gli stereotipi del genere shonen per calarli in un contesto completamente inedito, un mondo fatto di imprevedibili bizzarrie eppure coerente a sé stesso grazie alla ferrea logica interna che lo governa. Un mondo vastissimo e complesso, ricco di citazioni ad altre opere (film, fumetti, miti e leggende di tutto il globo), di inside-jokes e di riferimenti interni, spesso e volentieri nemmeno espliciti ma evidenti per chi sa leggere tra le righe. Un mondo in cui si svolge un Avventura spensierata che all’occasione si trasforma in epos, sempre senza rinunciare alla commedia, che si alterna senza forzature ai momenti seriosi e ricchi di pathos, resi possibili anche grazie alla grande introspezione dei vari personaggi, che risultano umani e credibili per quanto facciano riferimento a degli stereotipi tipici del genere (su tutti il protagonista mangione e stupido ma forte).
    Oda è un genio eclettico, assorbe da ogni campo e rielabora, presentandoci situazioni intriganti ed inedite che strizzano l’occhio a chi sa raccogliere i riferimenti, con diversi piani di lettura: incredibilmente molte cose in One Piece sono già viste e contemporaneamente del tutto originali.
    E anche non cogliendo i molteplici riferimenti e le finezze stilistiche rimane una trama appassionante che alterna spensierate gite per mare a complotti governativi, misteri e decenni di storia il cui ricordo è andato misteriosamente perduto.
    Tutto questo e molto altro ancora ha le sue origini in Romance Dawn, l’Alba di una Grande Avventura. Il titolo del primo volume (che è anche quello del primo capitolo… i volumi di One Piece prendono il titolo di uno dei capitoli che contengono) è lo stesso delle due versioni ante litteram della storia pubblicate in Italia negli speciali One Piece Red e One Piece Wanted. La versione più simile a quella “ufficiale” è la prima, nel quale è contenuto il flashback di Monkey D. Rufy, il protagonista, esteso poi nella storia definitiva a tutto il primo capitolo, subito dopo l’introduzione assai evocativa che ci presenta Gold Roger, Re dei Pirati (titolo a cui anche Rufy, ovviamente, aspira). Fin da subito One Piece si differenzia dai soliti shonen spacconi: le fasi di combattimento vengono ridotte al minimo e anzi lo stesso Shanks, grande pirata che donerà a Rufy il suo cappello di paglia, futuro simbolo distintivo del nostro gommoso protagonista, demonizza la violenza fine a sé stessa, in una bellissima scena, evidenziando come questa sia utile sono per difendere le persone a cui si tiene veramente.
    Le ultime pagine del capitolo si collocano dieci anni dopo: inizia la Grande Avventura del diciassettenne Rufy, che nel secondo capitolo, Rufy, il Ragazzo dal Cappello di Paglia, inizia ad essere un vero e proprio personaggio attivo. Il capitolo è piuttosto autoconclusivo, ma è appunto utile ad illustrare i progressi di Rufy ed introduce personaggi come Albida ed il ben più importante Kobi, oltre che a citare Roronoa Zoro (il cui cognome allude al pirata realmente esistito François L’Ollonais, mentre il nome è un chiaro riferimento a Zorro) che esordisce nel’episodio successivo. Come accadrà anche per Usop e Sanji Oda allestisce un’intera minisaga per presentare il primo membro della ciurma di Rufy, illustrandoci le sue pecularietà, le sue ambizioni e, in particolare, il suo passato. Elemento fondamentale in One Piece è infatti il background dei personaggi, che ci mostra grazie al frequente uso di flashback la causa per cui i vari personaggi agiscono; e se al passato di Rufy è stato dedicato un intero capitolo, in poche pagine Oda caratterizza marcatamente Zoro, con una storia semplice ma toccante da cui scaturisce il suo desiderio di diventare lo spadaccino più abile al mondo.
    In questa minisaga vediamo, inoltre, il processo di crescita di Kobi, poco marcato dalla traballante traduzione della Star (l’inconcludente Anche se muoio… in luogo di un ben più incisivo Non ho paura della morte!): il personaggio si congederà poi dai nostri, anche se lo rivedremo nelle Miniavventure prima e nella trama principale poi. Ma per un compagno che se ne va, ne arriva uno nuovo: Ecco Nami segna l’esordio della ragazza citata nel titolo, Navigatrice e protagonista della futura saga di Arlong Park.
    I disegni, assai tondeggianti, sono già a un buon livello: pochissime le ingenuità che ci si aspetterebbero da un autore così giovane, che sfoggia uno stile curato e coerente che avrà modo di raffinarsi in futuro.


    One Piece #2 – Versus! La Banda del Pirata Bagy



    Ed ecco l’Antagonista, con la maiuscola! Bagy il Clown è il nemico per antonomasia di Rufy, per quanto non sia nemmeno lontanamente malvagio (o forte) dei futuri villain. Una figura deliziosamente patetica e meschina, assai più pratica e meno sognatrice di Rufy, con cui si pone in netto contrasto, incarnando il “classico” pirata che assalta&depreda che nulla ha a che vedere con i pirati-avventurieri come Cappello di Paglia e compagnia. E’ un po’ quella differenza semplificata nel contrasto tra i Morgania (i primi) e i Piece Main (i secondi) nei due Romance Dawn prototipi.
    Anche in questo volume One Piece dimostra la sua pecularietà: gli scontri ci sono, sì (in particolare il primo e proprio combattimento di Zoro, contro l’acrobata Kabaji), ma sono posti in secondo piano rispetto alle figure portanti del Sindaco Barboncino e dell’ingenua vicenda di Shushu.
    Da notare poi il patto tra Rufy e Nami, che non segna l’entrata di quest’ultima in ciurma: per quanto il Capitano non abbia riserve, il lettore non può fare a meno di sospettare (a ragione, come si vedrà) della buona fede della navigatrice.


    One Piece #3 – Un Tipino a Modo



    A sorpresa rispunta il nome di Shanks: questi, che sembrava destinato a riapparire solo verso le battute finali del manga, sarà invece il protagonista di un paio di interessanti intermezzi, mentre in questo volume se ne scopre uno scorcio di passato, collegato a quello di Bagy. Sapremo solo in seguito che l’equipaggio mostratoci e di cui i due facevano parte è quello di Gold Roger, prima che si conquistasse il titolo di Re dei Pirati giungendo all’ultima isola della fantomatica Rotta Maggiore.
    Il capitolo del flashback di Bagy, Il Frutto del Diavolo, inoltre, inizia solo a grattare la superficie del mistero di questi bizzarri frutti, che conferiscono a chi li mangia poteri inusitati: informazioni a riguardo ci verranno date con il contagocce nel corso della storia ed ancora non si è fatta piena chiarezza sull’argomento.
    Conclusa la minisaga di Bagy con In Città si passa ad uno degli archi narrativi meno incisivi (in termini di ripercussioni sulla trama): in un solo capitolo, Tu Sei uno Strano Mostro, si consuma la vicenda del buffo Gaimon, un po’ pretestuosa nelle sue premesse ma ben sviluppata. Un episodio autoconclusivo piacevole, soprattutto se si considera che con il procedere della storia i ritmi si faranno più serrati e non concederanno spazio alcuno per piacevoli capitoli interlocutori come questo, che tra l’altro ha il pregio di iniziare a svelare la geografia del globo terracqueo di One Piece.
    Arriva Capitan Usop ci presenta invece quello che sarà il quarto membro dell’equipaggio, il Cecchino Usop, bugiardo rinomato come ci indica il nome (uso in giapponese vuol dire “bugia”), il lungo naso alla Pinocchio (ancora non ben definito graficamente in questi primi episodi) e la scena della sua comparsa, che cita quella favola russa universalmente nota come “Al lupo, al lupo”.
    La figura di Usop richiama per la seconda volta nel volume il nome di Shanks, dato che Yasop, padre del Cecchino, milita nella ciurma del Rosso: insomma, una garanzia sulle doti e sulla morale del pirata che smentiscono le illazioni del meschino Krahador. Fa poi la sua comparsa Jango, personaggio ispirato a Michael Jackson e che andrà a finire nelle Miniavventure una volta esaurito il suo ruolo e farà anche un paio di comparse nella storia principale.
    In chiusura, da notare come alcune delle fatasiose bugie narrate da Usop a Kaya si concretizzeranno nel corso nella storia (geniale!): il cecchino vedrà veramente un pesce rosso gigante (a Little Garden) e si batterà con la “talpa enorme” da lui citata  (la fruttata Miss Merry Christamas, ad Alabasta).



    One Piece #4 – Falce di Luna



    Un volume ricco d’azione, che vede i Mugiwara contro i Kuroneko. Scopriamo che Rufy, come già altri personaggi di altri manga (su tutti Ryoga di Ranma 1/2), abbia un pessimo senso dell’orientamento (difetto proprio anche di Zoro, che in futuro saprà perdersi nelle situazione più semplici), cosa che permette ad Oda di ritardare l’arrivo del Capitano e dello Spadaccino dando modo ad Usop di dimostrare le sue capacità. Usop è (e sarà) di gran lunga più debole dei suoi compagni: fisicamente parlando è una persona comune, dotata però di molto ingegno e di una grande resistenza, caratteristiche che rendono i suoi combattimenti, sospesi tra il serio e il faceto, assai interessanti. Sempre parlando di scontri, vediamo brevemente anche Rufy e Nami, ma il più lo fa Zoro, con un combattimento di grande impatto scenico, ulteriore dimostrazione di forza da parte dello Spadaccino.
    La regia di Oda è in questo volume veramente impeccabile: con espedienti credibili e a volte comici riesce a gestire con grande maestria l’intera situazione, con colpi di scena e cliffahanger davvero efficaci. La storia si fa seguire con piacere e le vicende di Usop & Co. si concluderanno nel prossimo volume.
    Da notare come il nome Falce di Luna dell secondo capitolo, sia ripresa dal Romance Dawn di One Piece Red.
    Infine, iniziano in E adesso? le Miniavventure. Oda sfrutta la prima pagina di ogni capitolo (quella con il titolo, solitamente corredata da illustrazioni libere) per farci vedere cosa stanno combinando i personaggi che già abbiamo visto nella trama. Le Miniavventure sono prevalentemente illustrazioni mute, nelle quali emerge però, di capitolo in capitolo, una trama chiara ed evidente, che spesso andrà a confluire nella storia principale, introducendo anche personaggi poi fondamentali. Insomma, è genio.


    One Piece #5 – Per chi Suona la Campana



    Oda cita Hemingway! E come poteva la Star rovinare il bellissimo riferimento? Semplice, cambiando il nome della tecnica Gomu Gomu no Kane (letteralmente: Gom Gom Campana) in Gom Gom Gong, rendendo così il riferimento del tutto insensato. Tra l’altro a ben vedere ci sarebbe un riscontro tra la vicenda di Kuro e uno dei messaggi del libro: Kuro si è tirato indietro, rifuggendo la sua stessa vita per timore della morte (che sarebbe stata la più ovvia conseguenza della sua fama di pirata) dimentico che “nessun uomo è un’isola”.
    Stupendo il flashback del malvagio Kuro, per un motivo apparentemente secondario: il marine cui viene attribuito il merito della cattura di Kuro, è il Morgan Mano D’Ascia del primo volume, anche se non viene esplicitato (lo confermerà solo poi Oda, nella rubrica della posta). Questo piccolo particolare getta il personaggio sotto una nuova luce, assai ironica e paradossale: un individuo che legittima le sue spregevoli azioni sulla base del suo grado non sa che questi gli è stato attribuito per un merito non suo.
    Ma non di soli particolari si vive: ci sono anche le mazzate, in particolare quelle tra Rufy e Kuro che si confrontano in duello impegnativo, ma in cui il protagonista non sfoggia tutta la sua forza, pur venendo ferito in maniera grave. Da notare come si ponga l’accento sul rispetto dei compagni e come la cosa colpisca in modo particolare Nami; un accenno a quello che succederà in seguito in relazione al rapporto tra la Navigatrice e i suoi compagni.
    La minisaga di Usop si conclude in La Banda dei Pirati di Usop, in cui il Cecchino si congeda dai suoi compagni e si appresta a diventare un vero pirata, mentre Si Salpa! ci mostra il passato del personaggio. E’ significativo che il flashback sia assai ridotto: le motivazioni di Usop non sono nel passato, ma in sé stesso e la ricerca del personaggio è più che altro una ricerca interiore. Il flashback è comunque davvero toccante e in un paio di pagine il motivo ultimo della natura bugiarda di Usop riesce a dare un tocco di classe alla vicenda del personaggio.
    Ultima, ma non per importanza, l’acquisizione da parte della ciurma della Going Merry, la caravella che accompagnerà i Mugiwara per molto tempo.
    E dopo un capitolo di transizione, si passa alla minsaga di Sanji. La minisaga più ricca ed affascinante, forse perché la prima a non essere autoconclusiva, bensì intersecata con la prima saga vera e propria, quella di Arlong. Arriva Sanji ci presenta anche la figura minore di Fullbody, che rivedremo più avanti nella storia ma sempre con un ruolo marginale.
    Nell’ultimo capitolo del volume, I Tre Cuochi, infine, ci presenta la divertente combriccola del Baratie di cui Sanji, futuro membro della ciurma, fa parte.
    In questo volume, esordiscono le SBS, ovvero l’angolo delle domande, in cui tra una demenzialità e l’altra Oda svela interessanti (e a volte pazzi) retroscena ed anticipazioni sulla storia.
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      Risposta #1: Lunedì 9 Feb 2009, 23:05:56
      1997, un mangaka di nome Oda, ispirandosi a uno shonen di successo, ovvero Dragon Ball, comincia la sua grande opera che ancora oggi ci intrattiene con il suo misto di azione, avventura, comicità e drammaticità.
      Il manga ha raggiunto in Italia i 50 volumi, mentre in Giappone è in procinto di uscire il numero 53, i capitoli usciti in totale fino ad esso sono 531 e il manga non è che solamente a metà dell'opera originale, c'è da dire anche che in realtà Eiichiro Oda aveva intenzione di terminare quest'opera prima di quanto pensiamo, ma a quanto pare one piece gli piacque così tanto che decise di continuarlo e allungarlo, la fine però è rimasta quella che ha progettato dall'inizio e molto probabilmente passeranno almeno dieci anni prima di vederla.
      Una peculiarità di questo manga è il fatto che quasi nessuno dei personaggi muore, anche quelli praticamente dati per certo riappaiono quando meno te lo aspetti, creando una serie di intrecci contorta ma molto molto interessante.
      Un'altra informazione davvero interessante è che a partire dal quinto volume, appare un personaggio che in realtà c'entra ben poco con la storia originale, il suo nome è Pandaman, e noi tutti lo vediamo solo nello sfondo, spesso in vignette in cui appaiono molte persone, di lui sappiamo che è in continua fuga da una banda chiamata la Tomato Gang.
      Consiglio vivamente a tutti di comprare il primo volume, appassionati e non, dei manga, per cominciare a essere travolti da questo bellissimo mondo chiamato One Piece.
      @Portamantello: Non sarebbe meglio fare la recensione dei volumi normali (cioè quelli fino a 50) e non quelli in perfect editon che sono poco più di una decina?
      « Ultima modifica: Lunedì 9 Feb 2009, 23:07:56 da Filippo »
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        Re: One Piece
        Risposta #2: Lunedì 9 Feb 2009, 23:18:00
        @Portamantello: Non sarebbe meglio fare la recensione dei volumi normali (cioè quelli fino a 50) e non quelli in perfect editon che sono poco più di una decina?

        Beh, andare al passo della New Edition mi sembra più sensato e ordinato, visto che la cosa mi aiuta pure ad organizzarmi e che alla fine i volumi recensiti sono gli stessi.
        Questo non vieta certo di parlare dei volumi successivi o di quello attualmente in edicola... basta non spoilerare ;)
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          Re: One Piece
          Risposta #3: Venerdì 13 Feb 2009, 13:51:22
          Le prime 4 saghe e quella di Wapol sono un po' a sè stanti, servono a presentare nuovi personaggi della ciurmaglia (forse quella di Bagy è quella più legata alla trama principale). Così come quella di Foxy. Il bello arriva con l'entrata nella rotta maggiore, con la Baroque Wars, i 7, la Marina e tutti quegli intrecci e misteri che rendono OP così appassionante.

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            Risposta #4: Venerdì 13 Feb 2009, 13:58:29
            Le prime 4 saghe e quella di Wapol sono un po' a sè stanti, servono a presentare nuovi personaggi della ciurmaglia (forse quella di Bagy è quella più legata alla trama principale). Così come quella di Foxy. Il bello arriva con l'entrata nella rotta maggiore, con la Baroque Wars, i 7, la Marina e tutti quegli intrecci e misteri che rendono OP così appassionante.

            Questo è vero, ma anche le saghe a sè stanti hanno un certo fascino, e in fondo quella di Wapol è anche IMHO una delle più commoventi, naturalmente gli intrecci arriveranno dopo l'entrata nella rotta maggiore (o grand line), il fatto è che Oda non si sa mai quando mette i personaggi a caso o quando questi sono da riutilizzare in futuro, forse a volte alcuni vengono creati con l'intenzione di non apparire più e poi sbucano all'improvviso, perciò anche questi piccoli personaggi hanno e potranno avere una loro importanza, a me piacerebbe rivedere Kuro e i fratelli Johnny e Yosaku, chissà che un giorno non riappaiano.
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              Risposta #5: Venerdì 13 Feb 2009, 14:22:24

              Questo è vero, ma anche le saghe a sè stanti hanno un certo fascino, e in fondo quella di Wapol è anche IMHO una delle più commoventi, naturalmente gli intrecci arriveranno dopo l'entrata nella rotta maggiore (o grand line), il fatto è che Oda non si sa mai quando mette i personaggi a caso o quando questi sono da riutilizzare in futuro, forse a volte alcuni vengono creati con l'intenzione di non apparire più e poi sbucano all'improvviso, perciò anche questi piccoli personaggi hanno e potranno avere una loro importanza, a me piacerebbe rivedere Kuro e i fratelli Johnny e Yosaku, chissà che un giorno non riappaiano.
              Difatti non ho detto che siano brutte, tutt'altro. Per dire, Bagy e Kuro sono nella mia lista dei dieci cattivi preferiti del manga ;). Solo che, comparsa di Mihawk a parte, non siamo ancora nella parte migliore del manga.

              Un altro dei punti di forza è la cura dei particolari: ogni personaggio, secondario o primario che sia, ha una caratterizzazione tutta sua, è difficile trovare due personaggi con lo stesso carattere. Penso a Morgan mano d'ascia, per esempio: seppur appaia per pochi capitoli, non è un personaggio anonimo. Particolarità che poi si riflette anche nel disegno. Guardiamo ad esempio la ciurma di Bagy, non vi è un singolo marinaio che sia uguale ad un altro! Se prendiamo a paragone Naruto, dove i ninja che devono fare da "carne da cannone" nelle battaglie sono tutti uguali...

              http://www.youtube.com/watch?v=Y8NOatE11GU

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                Risposta #6: Venerdì 13 Feb 2009, 14:38:35
                Un altro dei punti di forza è la cura dei particolari: ogni personaggio, secondario o primario che sia, ha una caratterizzazione tutta sua, è difficile trovare due personaggi con lo stesso carattere. Penso a Morgan mano d'ascia, per esempio: seppur appaia per pochi capitoli, non è un personaggio anonimo. Particolarità che poi si riflette anche nel disegno. Guardiamo ad esempio la ciurma di Bagy, non vi è un singolo marinaio che sia uguale ad un altro
                E in effetti questa caratterizzazione aiuta molto a ricordarsi i personaggi, in molti ricorderanno ancora Jango. I suoi personaggi secondari hanno una propria caratterizzazione, e anche quelli terziari sono comunque differenti (come minimo graficamente).
                Infatti One Piece IMHO è il miglior manga negli ultimi tempi, le motivazioni sono tante, ma quelle già esposte sono solo alcune.
                Detto questo, uno, due, Jango! ;D
                « Ultima modifica: Venerdì 13 Feb 2009, 14:53:16 da Filippo »
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                  Risposta #7: Venerdì 13 Feb 2009, 16:20:31
                  nella rotta maggiore (o grand line)
                  Tra l'altro non ho mai capito la scelta della Star di tradurre in italiano Grand Line e Red Line, nonostante Oda stesso scelga di far ricorso ai termini in inglese.

                  Citazione
                  in fondo quella di Wapol è anche IMHO una delle più commoventi
                  Quoto, difetta solo per un villain (anche volutamente) insipido.
                  Per il resto è ottima, su tutti il discorso di Hillik prima di morire, da incorniciare.

                  No man commanded Jean Louise.
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                    Risposta #8: Domenica 15 Feb 2009, 21:05:32
                    Per il resto è ottima, su tutti il discorso di Hillik prima di morire, da incorniciare.


                     ;)
                    Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

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                      Risposta #9: Martedì 14 Apr 2009, 19:34:10
                      Buone nuove per i fan di One Piece, dopo gli orrori del volume 51, la star comics ha deciso, dopo continue lettere di protesta, di ristampare il volume con la correzione degli errori, che erano davvero tanti, per richiedere il volume basta mandare un e-mail ad acquistaonline@starcomics.com facendosi mandare il volume direttamente a casa, con spese di spedizione al carico della star comics.
                      Questa è un'ottima notizia, anche se io non seguo nè questa edizione nè la ristampa (piena di errori anch'essa), seguirò un'ulteriore ristampa in futuro, ma era davvero scandaloso quello che era successo, soprattutto per chi colleziona il manga da sempre, ma anche per chi non avesse modo di leggere le correzioni, dato la confusione che si è fatto.

                      Ora cito una serie di errori (a quanto pare nemmeno sono tutti) del volume 51 presa da arlong park forum (uno dei più famosi forum su one piece).

                      Citazione
                      - Pag 4: Usop vuole usare i cannoni x abbattere i Tobiuo Rider e Franky risponde "Eccolo ci mancava"...Franky invece era d'accordo con Usop e doveva dire "Buona idea".
                      - Pag 12: Kayme chiama Sanji "Kenji"
                      - Pag 15: nella vignetta in basso a destra (quella con Chopper) Usop si vantava di aver sgominato da solo la banda di Arlong e infatti Chopper,credulone,rimane a bocca aperta (la Star non ho capito ke abbia tradotto...infatti Chopper rimane ammaliato inutilmente)
                      - Pag 15: Usop dice "le sirene dovrebbero essere già nelle mani della Marina. A quanto pare lui (Hacchan) è l'unico che è riuscito a scappare"...la frase si riferisce alla ciurma di Arlong ciò significa ke Usop avrebbe dovuto dire "uomini pesce" e non "sirene"
                      - Pag 23: il titolo del capitolo non è "Lo so" ma "Mi conosci" (cosa ke dice infatti Duval a Rufy)
                      - Pag 27: Sanji dice "Se si azzardavano anche solo a sfiorarla con un dito..." e non si capisce di ki parla....nella traduzione giusta Sanji si riferiva a Robin e Nami dicendo "Se si azzardano a fare del male alle ragazze..."
                      - Pag 31: nel secondo balloon la Star fa parlare Hacchan facendogli dire "oggi sono senza pietà"...invece è la Macro Gang a urlare dicendo "per questa volta ti lasciamo andare"
                      - Pag 38: Brook non urla "aaagh" (ke non avrebbe senso) ma ad esempio dice "oplà" perchè salta
                      - Pag 47/49 e 66: Franky dice in continuazione "Eh?"...la Star non ha spiegato il gioco di parole,cmq Franky si gira sempre xkè il modo di pronunciare la parola "formazione" è la stessa di "pervertito"...quindi Franky si sente chiamato in causa anche se non si riferiscono a lui
                      - Pag 64: Nami dice "il mondo è proprio grande"....magari "il mondo è piccolo" -___-"
                      - Pag 64: Rufy dice "Vabbè Sanji,noi andiamo ci si vede" e Sanji risponde "E sarebbe colpa mia?!"....la risposta di Sanji è giusta,peccato ke Rufy dovrebbe dire "Dai Sanji,ora non esagerare"...così in effetti la scenetta comica avrebbe + senso
                      - Pag 75: Zoro dice "sono troppo commosso"...invece si dovrebbe riferire a Rufy e dire "Si è commosso"
                      - Pag 75: Brook dice "Ti stavano uscendo gli occhi fuori dalle orbite" riferito alla Sunny...invece si doveva riferire a se stesso
                      - Pag 78: Chopper dice "Ma ke c'entrano le corna"....invece dovrebbe dire "Le corna non l'hanno nemmeno sfiorato!!" per far capire ke quelle corna sono davvero troppo piccole x poter colpire qualcuno
                      - Pag 105: Sanji dice "Tanto lo sappiamo ke ti sei perso" e Zoro risponde "No ke non mi sono perso"...doveva essere leggermente diversa,ad esempio "Tanto lo sappiamo ke ti perdi" "No ke non mi perdo"...visto ke Zoro stà ancora alla Sunny
                      - Pag 121: Pappagu dice "Spargono il sangue del creatore"...non so se sia cmq giusto il senso ma io avrei detto "Hanno il sangue dei creatori dentro di loro"
                      - Pag 130: Garp è diventato lo zio di Rufy
                      - Pag 132: Le Supernove sono undici compresi Rufy e Zoro ma in questa pagina Shakky afferma ke oltre a loro due ce ne sono altri 10 di pirati con taglie alte (quindi le supernove diventano 12?)
                      - Pag 136: Basil Hawkins è del Mar Settentrionale e non del Meridionale come dice la Star
                      - Pag 137: La taglia di Kidd è sbagliata...non è 135 milioni ma 315 (è quello con taglia superiore a Rufy)
                      - Pag 137: La tribù di Apoo è delle "Braccia Lunghe" non "Mani Lunghe" (questo errore ci fù anche nelle traduzioni su internet)
                      - Pag 138: La taglia di Drake è sbagliata...non è 220 milioni ma 222
                      - Pag 139: La taglia di Urouge è sbagliata...non è 180 milioni ma 108
                      - Pag 139: La ciurma di Urouge non è dei "monaci depravati" ma dei "monaci eretici" (ke secondo me calza meglio)
                      - Pag 184: Garp chiama Silver Raleigh "Plutone" (su internet veniva tradotto come "Re Oscuro")...di sicuro questo non è un errore,è + un adattamento...ciò non toglie ke faccia schifo
                      - Pag 189: Errore per quanto riguarda "Mani Lunghe" nell'articolo dei prezzi dell'asta di umani...sono "Braccia Lunghe"....i tritoni poi non sono quotati a 100.000 berry ma a un milione di berry...i fantomatici "poteri speciali" ke si leggono sul listino sarebbero individui con poteri dei frutti del diavolo
                      - Pag 208: Disco parla di una certa vendetta rimandata x quanto riguarda il pirata ke si morde la lingua (ora io non so se "vendetta" sia un termine tecnico delle aste...cmq se non lo è,alla Star si bevono limoncello prima di tradurre)
                      - Pag 218: Il Drago Celeste parla di aver catturato una "sirena" e ke quindi sia gratis...nella versione originale parla di Hacchan (proprio xkè gli ha sparato) e quindi avrebbe dovuto dire "uomo pesce" (ke poi nel terzo balloon lo dice pure...ke confusione)
                      - Pag 218: Hacchan dice "No..pant..pant..sono furioso"...forse la Star credeva ke fosse Rufy a parlare,cmq Hacchi avrebbe dovuto dire "No..pant..pant..è stata colpa mia"

                      Come dire, per fortuna che ci sono persone come Kiavik o Smoker, uno con i capitoli settimanali e uno con i volumi, che ci permettono di seguire questo manga bellissimo.
                      Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

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                        Re: One Piece
                        Risposta #10: Martedì 14 Apr 2009, 19:43:53
                        Stavo per crosspostare un piccolo resoconto sulla vicenda, visto che mi hai bruciato sul tempo mi limito a linkare


                        seguirò un'ulteriore ristampa in futuro

                        Quando saremo tutti nonni ;D

                        No man commanded Jean Louise.
                        Not on land and not on water.
                        Jean did whatever he pleased,
                        Until he kissed the gunners daughter.

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                          Re: One Piece
                          Risposta #11: Martedì 14 Apr 2009, 19:48:31
                          Quando saremo tutti nonni ;D


                          Non credo, la star pur di far soldi farebbe centomila ristampe, la perfect edition, la gold edition, la platinium edition, scommetto che fra due annetti uscirà un'altra edizione.
                          Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto niubbo.

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                            Re: One Piece
                            Risposta #12: Lunedì 6 Lug 2009, 09:05:40
                            Non è passato nemmeno un anno da quando ho iniziato ad interessarmi a questo eccezionale capolavoro, anche se solo ultimamente mi sono avvicinato all'opera cartacea.
                            E devo dire che definirlo un semplice fumetto è a dir poco un'offesa.
                            Insomma, quando prendi in mano uno dei tanti volumetti della Star, praticamente ti si apre davanti un vero e proprio mondo, fantasioso ma verosimile.
                            Non avendo seguito l'opera dall'inizio e dato che in rete non si parlava poi tanto bene di questa New Edition, ho preferito andarmi a ricercare gli albi originali (per ora, possiedo tutti i numeri fino al 16, eccetto l'11, oltre ad un paio di quelli della saga di Enies Lobby).
                            E pensare che non ho mai sopportato i manga giapponesi (solo fumetto occidentale, per me), eppure, lo stile di Oda-sensei mi ha colpito e conquistato.
                            Unica nota "negativa" è la periodicità italiana dei tankobon: insomma, teoricamente, ne dovrebbe uscire uno ogni 2 mesi circa, ma i tempi di attesa per il 51 e adesso per il 52 (anche se in mezzo c'è stato lo Yellow) superano di gran lunga queste scadenze ;D

                            P.S. Ah, con un'attesa così lunga, non posso che seguire i capitoli spoiler. La curiosità è troppo forte! ;D
                            « Ultima modifica: Lunedì 6 Lug 2009, 09:07:45 da JAMPY318 »

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                              Re: One Piece
                              Risposta #13: Domenica 20 Set 2009, 16:44:31
                              One Piece # 6 - Giuramento



                              Imprevedibile Oda. Per metà volume gestisce la storia con abilità ma senza particolari colpi di scena. La comparsa di Creek non era poi così inaspettata, anche se la reazione di Sanji è molto ben realizzata e contribuisce a far impennare la tensione. Poi, il sorpresone: l’arrivo di Mihawk cambia del tutto le carte in tavola, mettendo in luce il personaggio di Zoro in un duello emozionante che vede il Cacciatore di Taglie subire una cocente sconfitta. Se fino a questo momento lo spadaccino aveva avuto più di un occasione in cui sfoggiare le sue abilità sovraumane (ben misera cosa, comunque, rispetto a quello che farà poi) questa disfatta non può che produrre un duplice effetto magistralmente architettato: da una parte sorprende il lettore, abituato alle vittorie di uno dei protagonisti e dall’altra causa una rivoluzione nella psicologia di Zoro, che con un emozionante giuramento ribadisce la sua personale ambizione. D’ora in poi vedremo il pirata cimentarsi in allenamenti severi e in combattimenti assurdi con lo scopo di raggiungere e superare il livello del suo antagonista. A proposito, da notare come Oda fin dalle prime battute della sua macrostoria ci presenti uno dei personaggi più forti del manga, spezzando la consuetudine degli shonen e facendo presagire una trama complessa ed articolata: il ruolo di Occhi di Falco ci sarà più chiaro in seguito e non a caso sarà fortemente legato ad altri Big del mondo di One Piece.
                              Ma non è tutto. Poco prima che inizi la baraonda scatenata dall’arrivo del cupo Mihawk veniamo a sapere che Nami ha effettivamente tradito i nostri, sottraendogli bottino e nave. Un breve intermezzo fa comunque intendere al lettore che la Navigatrice abbia una buona ragione per il suo voltafaccia e anticipa quella che è considerata la prima vera e propria saga del manga.
                              Prima però c’è da sistemare Creek e la sua banda…


                              One Piece #7 - Vecchiaccio



                              Forse il titolo più adeguato per il volume è Debito di Gratitudine, a indicare il parallelismo tra il rapporto Gin/Sanji e quello tra quest’ultimo e il suo mentore. La nascita delle dinamiche tra i due cuochi ci viene palesata tramite un flashback di circa due capitoli che illustra una vicenda semplice ma toccante, censurata addirittura dall’anime per la crudezza di una delle scene. Il periodo trascorso da Sanji e Zef sull’isola mostra la futilità di soldi e gioielli a dispetto della primaria importanza del cibo e l’episodio sembra riallacciarsi, almeno negli intenti, alla Magic Hourglass barksiana.
                              Se il flashback è il cuore del volume, ciò che gli sta attorno non è inferiore qualitativamente: è un classico scontro da shonen, è vero, ma arricchito sia dal background dei personaggi (Sanji e Gin in particolare), sia dalle peculiarità dei vari stili di combattimento: semplice ed incredibilmente consono al credo del personaggio quello del cuoco, destinato a diventare uno dei più abili lottatori della ciurma.
                              Anche Rufy fa la sua parte, per quanto non si metta molto in luce: evidentemente Oda vuole conservarsi il jolly del protagonista contro il “boss” della minisaga, riuscendo comunque a piazzare di sfuggita uno stupendo parallelismo tra il Capitano e Sanji, grazie ad una semplice vignetta. Il che fa capire l’abilità del mangaka nell’infondere una vita propria, articolata e complessa, agli attori della sua opera. Questo aspetto non a caso è rintracciabile in Gin: un personaggio che conosciamo da una manciata di capitoli, eppure incredibilmente umano nelle sue scelte e nelle sue reazioni, non la classica conversione da cattivo a buono come vedremo nel captolo finale, M-H-5.


                              One Piece #8 - Non Morirò



                              La conclusione dello scontro sul Baratie. In altre parole, tante mazzate. Rufy viene messo più volte in difficoltà dal versatile Creek, ma nonostante qualche attimo di defaillance non sembra impegnarsi troppo e anzi continua a fare lo scemo per gran parte dello scontro.
                              Dopo la movimentata battaglia finale, è il momento di tirare un po’ il fiato. La Zuppa e La Quarta Persona sono due capitoli interlocutori ma non accessori, il cui scorrimento lento (interrotto da qualche piccolo colpo di scena, come l’arrivo di Yosaku) bilancia la dinamicità del volume. Stupenda la scenata di Zef e degli altri cuochi per convincere Sanji a prendere la sua strada e toccante l’addio finale in cui il biondino dimostra tutta la propria riconoscenza.
                              Ma le lacrime non durano a lungo (nonostante Yosaku, lol): è il momento di riprendere con le vicende di Nami, in sospeso da ben due volumi. Citata per la prima volta l’Isola degli Uomini Pesce (di cui sentiremo parlare ancora… ma tra una quarantina di volumi!) presentataci in Arlong Park. Per l’occasione si accenna anche ad elementi importantissimi come le Tre Forze della Rotta Maggiore e abbiamo una descrizione di una delle Forze in questione, la Flotta dei Sette che avrà un certo rilievo in futuro. Da notare a proposito alcuni significativi errori di traduzione (non è Jinbe ad essere problematico, ma la questione degli Uomini Pesce in generale) che daranno adito ad interpretazioni erronee anche dove le traduzioni sono più chiare, anche se non certo perfette, come l’affermazione di Arlong a proposito del “Re del Mondo”.
                              Bello il capitolo finale, che evidenzia la risoluzione e il carisma di Zoro, per niente scemato dopo la sconfitta e ribadisce ancora una volta come Nami non sia in fondo un personaggio negativo.
                              Una nota finale: esordisce in questo volume la figura di Panda-man come inside joke. Il personaggio era infatti già apparso nel quinto volume, ma è solo in questo che si esplicita la funzione del buffo uomo panda che comparirà a sprazzi per tutta la trama. Per lui Oda saprà inventare anche una storia parallela, ovviamente da considerare con ironia, una serie di copertine-parodia e una miniavventura tutta per lui, che dura da parecchi volumi: questi ultimi due bonus, segnale del genio goliardico dell’autore e della sua passione, sono purtroppo inediti in Italia.


                              One Piece #9 - Lacrime



                              Un volume, un volume intero per delineare Nami e la sua storia, per dare una solida base alla saga di Arlong Park. Non è solo un pretesto per i futuri combattimenti, quello che viene a galla, ma la storia di una persona, di una vita e di come questa rischi con il finire con un sacrificio inutile. Inutile come quello di Bellmer, che a ben vedere poteva aver salva la pelle e che invece decide di immolarsi per non perdere il titolo di “madre”: l’essere umano non agisce razionalmente, è volitivo, incoerente. Ma quella che per Arlong e i suoi è una debolezza, per Rufy e compagnia costituisce una fonte di forza inesauribile: ed ecco che Oda aggiunge alle tematiche le discriminazioni razziali e una profonda considerazione sui rapporti umani.
                              Tra una dimostrazione di forza degli Uomini Pesce e un ennesimo tradimento, davvero imprevedbile, che sembra rimettere in dubbio la morale di Nami, si giunge alla spiegazione, il classico flashback odiano esteso ora a ben tre capitoli. L’analessi presenta pure un flashback nel flashback in cui ritroviamo la riscrittura del passato di Silk del primo Romance Dawn: abbiamo così un’idea dell’intera infanzia di Nami fino all’arrivo di Arlong e delle sue tragiche conseguenze. Scopriamo anche la grande forza della Navigatrice, che sceglie di sottomettersi all’assassino di sua madre per riscattare il suo villaggio e comprendiamo in questo modo le parole di Nojiko nello scorso volume.
                              Significativo, poi, che Rufy non sia intenzionato ad ascoltare la storia della sua compagna: il Capitano non ha bisogno di alcuna motivazione per aiutare un membro della sua ciurma, gli basta la richiesta d’aiuto che questa gli rivolge nell’ultimo capitolo, che dà il titolo al volume: in una regia perfetta il pathos e la tensione raggiungono il loro culmine. Sta per scoppiare una battaglia da cui dipendono le sorti del Mare Orientale.
                              Le Miniavventure di Bagy [28 episodi – dal vol. 4 al vol. 9]: il primo arco di Miniavventure ha per protagonista Bagy il Clown, che nel terzo volume era stato lanciato in orbita da Rufy. Vediamo quindi i suoi sforzi per ricongiungersi al resto del suo equipaggio, che tra l’altro conserva i pezzi del corpo del loro Capitano che erano stati immobilizzati da Nami. Peccato che mentre il Clown, dopo aver incontrato Gaimon, si unisce a una vecchia nuova conoscenza intenzionata a trovare Rufy, la sua ciurma non faccia altro che cacciarsi nei pasticci…


                              One Piece #10 - Ok, Let’s Stand Up!



                              Stupenda davvero la prima tavola del primo capitolo, così come l’immagine che vede i Mugiwara contrapposti ad Arlong e scagnozzi. Dopo un intero volume dedicato alla scoperta e all’intreccio delle motivazioni e degli scopi dei vari personaggi è il momento dell’azione: e con Oda l’azione non è mai scontata o prevedibile. Rufy riesce infatti a ficcarsi inaspettatamente nei guai, mettendo in crisi i membri rimanenti della ciurma in una disperata lotta contro il tempo. La situazione viene gestita bene dall’autore: con un espediente originale riesce a rendere critico il momento riuscendo tuttavia a guadagnare il tempo utile per mostrare gli scontri dei vari personaggi. Un Zoro ancora sofferente per la ferita arrecatagli da Occhi di Falco deve infatti vedersela con un polipo spadaccino, mentre Sanji affronta il Karate degli Uomini Pesce nell’ambiente naturale del suo antagonista.
                              Persino Usop, che all’inizio non fa altro che scappare, si ritrova coinvolto nel suo primo, vero combattimento. E’ un momento di grande crescita per il personaggio (“Faccio proprio schifo…”) e sebbene lo sconto sia meno spettacolare di quello dei compagni è forse quello che meglio esprime l’essenza del personaggio. Peccato per la traduzione zoppicante, che non coglie il collegamento tra le frasi “E’ finita…” e “Ormai il gioco a fare i pirati che facevamo per passare il tempo, è finito!”, rendendole tra loro estranee.
                              A due capitoli dalla fine, dopo una grande prova di forza da parte di Zoro e il definitivo schierarsi di Nami, assistiamo finalmente al salvataggio di Rufy e al suo ritorno sul campo di battaglia: è il momento dello scontro finale tra il Capitano e Arlong. Scontro di forze di filosofie, come illustra anche il meraviglioso discorso tra i due contendenti.


                              One Piece #11 - Il Più Cattivo dei Mari Orientali



                              Rufy vs Arlong! Il primo scontro ad impegnare veramente Cappello di Paglia, che comunque non rinuncia a qualche piccola idiozia, come quella dei denti. Anche in questo volume la battaglia tra i due non è solo a suon di tecniche, ma anche di scuole di pensiero differenti: lo dimostra l’intera scena nello studio, con Rufy, assorto nel contemplare il dolore di Nami rappresentato da una penna sporca di sangue, che nemmeno ascolta l’Uomo Pesce, per poi spezzargli l’arma e iniziare una distruzione sistematica del palazzo, fino al colpo di grazia che si riversa sull’edificio come su Arlong, che vedrà crollare le proprie certezze con la sua residenza.
                              Debellata l’oppressiva occupazione degli Uomini Pesce, non resta che far festa. Si portano a termine alcuni particolari rimasti in sospeso, come quello della girandola di Genzo o i tatuaggi di Nami e Nojiko o la guarigione di Zoro. La partenza di Nami, ora libera dalle pesanti responsabilità del suo passato, conclude le vicende di questa saga dalle importanti ripercussioni. La disfatta di Arlong è infatti la goccia che fa traboccare il vaso: Rufy inizia a farsi notare agli occhi del mondo, complice una bella taglia appioppatagli dalla marina. Il Più Cattivo dei Mari Orientali, infatti, oltre a mostrarci questo avvenimento introduce un’altra Forza della Rotta Maggiore, la Marina, con un paio di paginette in cui si sente per la prima volta parlare di Giustizia Assoluta, concetto che sarà ampliato maggiormente in seguito.
                              Rivediamo poi, seppur brevemente, Mihawk e Shanks, per poi tornare alle vicende dei nostri. Con Sandai Kitetsu vediamo Zoro acquistare due spade per ripristinare il trio e veniamo a conoscenza della classificazione di queste armi in One Piece. Lo Spadaccino ha occasione di dimostrare, ancora una volta, il suo carisma, mentre Rufy si ficca irrimediabilmente nei guai a causa di Bugy, che come avevamo visto nelle Miniavventure, si è alleato con una vecchia conoscenza di Cappello di Paglia, Albida, resa irriconoscibile da un Frutto del Diavolo.
                              Bello che Smoker, marine che esordisce in questo volume, giudichi Rufy una minaccia “semplicemente” perché ha sorriso alla morte al pari del Re dei Pirati, Gold Roger. Un gesto che rafforza la potenza del personaggio, visto che c’è chi ha scritto una saga di sette libri sul tema dell’accettazione della morte, cosa che Cappello di Paglia fa con il suo sorriso a trentadue denti alla fine di questo volume assai variegato.


                              One Piece #12 - La Leggenda Ha Inizio



                              Finalmente la Rotta Maggiore! E’ con questo volume, infatti, che i nostri accedono finalmente al fantomatico tratto di mare che bisogna necessariamente percorrere per giungere al misterioso One Piece: certo, fa un po’ specie pensare che i primi 11 volumi non erano altro che un’introduzione all’avventura vera e propria, ma va anche detto che presto gli avvenimenti del Mare Orientale assumeranno una luce diversa, ridimensionati dalle vicissitudini di un’esigua porzione di oceano in cui però si possono decidere il destino del globo… ma questo lo vedremo meglio in futuro.
                              Per ora la sparuta ciurma di Rufy è impegnata nella fuga da Rogue Town, ostacolata dall’integerrimo Smoker, il primo possessore di un frutto della categoria Rogia che ci viene mostrato. Il Capitano per la prima volta dall’inizio del suo viaggio si ritrova del tutto impotente contro un avversario decisamente al di fuori della sua portata: sarebbe la fine, se non fosse per il provvidenziale intervento del misterioso individuo che apre il capitolo, tal Dragon, di cui sapremo di più in seguito. Dunque, seminato l’ostico marine, e ricongiuntosi con Zoro -protagonista di un breve scambio di fendenti e di battute con Tashigi- e con il resto della ciurma, Rufy si lancia dritto verso la Rotta Maggiore. Ma non è il solo: sia l’accoppiata Bagy&Albida (bella la scena in cui si lanciano all’inseguimento, geniale la Puzzle Car!) sia quella formata da Smoker e Tashigi sembrano determinati a seguire i Mugiwara…
                              Entrare nella Rotta tuttavia non è uno scherzo: ce lo dimostra un intero capitolo, Reverse Mountain che fa un po’ di chiarezza sulla geografia del mondo onepieciano, sorprendendo il lettore con trovate semplici ma sorprendenti come quella della montagna che titola il capitolo. Capitolo che implicitamente fa sorgere molti dubbi sulle cause della conformazione del pianeta di Rufy e compagnia: come mai a una così grande distesa di acque marine si contrappone un unico continente, apparentemente disabitato, dalla forma alquanto particolare e soprattutto dalle titaniche dimensioni (tanto che nessuno ha mai pensato, per quel che ne sappiamo, di raggiungere Raftel, presunta sede dello One Piece, semplicemente scalando la Linea Rossa)? La conformazione delle Calm Belt (oddio, il vignettone con i mostri marini!) e della stessa Reverse Mountain, sono un fenomeno naturale o meno? Almeno per il momento il tutto viene liquidato senza problemi, anche perché il lettore si porrà queste domande solo a mente fredda e di certo non alla prima lettura, visto il ritmo incalzante dei primi quattro capitoli.
                              Appena entrati della famigerata Rotta, infatti, i nostri s’imbattono (letteralmente!) in Lovoon, balena gigantesca che inghiotte la Merry e la ciurma, eccetto Rufy, in una inaspettata citazione a Pinocchio. Ma il cetaceo nasconde molto di più di un idilliaco paesaggio all’interno del suo ventre: è la storia di una promessa, fattagli dai suoi compagni pirata ormai morti dal primo all’ultimo. Una storia che Oda non lascerà cadere nel dimenticatoio dopo aver ottenuto un notevole pathos (grazie anche alla stupenda reazione di Rufy), ma che saprà riprendere anche se a distanza di una quarantina di volumi, quando i Mugiwara saranno ormai a metà viaggio e fronteggeranno nuovamente la Linea Rossa.
                              Logpose è un'altra piccola chicca geografica, stavolta inerente la Rotta Maggiore e i modi in cui navigarla: un sistema in cui si respira un che di videoludico e che offre all’autore una varietà pressoché illimitata di luoghi e popolazioni, che sarà sfruttata a dovere.
                              Infine i tre capitoli finali ci mostrano le insidie della prima isola su cui approda la ciurma, affrontate splendidamente dal solo Zoro con una carneficina mostrata con una regia di prima classe (fenomenale la zoomata sui cactus giganti!) e che ha il pregio di non annoiare il lettore grazie alla originalità degli avversari (roftlone per la suora e il bimbetto…).
                              « Ultima modifica: Domenica 20 Set 2009, 16:51:41 da PORTAMANTELLO »
                              No man commanded Jean Louise.
                              Not on land and not on water.
                              Jean did whatever he pleased,
                              Until he kissed the gunners daughter.

                              *

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                                Re: One Piece
                                Risposta #14: Domenica 20 Set 2009, 16:45:03
                                One Piece #13 - Tutto Bene!



                                La bagarre a Whisky Peak continua, almeno per i primi quattro capitoli del volume: Zoro sbaraglia tutti gli avversari rimanenti, ma l’arrivo di due ulteriori agenti della Baroque Works rimescola le carte in tavola. Un’altra complicazione è data dal risveglio di Rufy (lollone le vignette che lo vedono insonnolito) che fraintende la situazione e inizia a combattere contro lo stesso Zoro, sbaragliando i due Number Agent appena arrivati prima casualmente, poi per fare “un’ottima ginnastica” e infine perché il duo intralciava il regolamento di conti tra il Capitano e lo Spadaccino. Lo scontro è inserito da Oda per movimentare la già intricata situazione e, ovviamente, per fare scena; la “scaramuccia” viene interrotta da Nami (che secondo i classici stereotipi mangeschi in certe situazioni è in grado di prendere a mazzate individui che combattono contro balene gigantesche o che tagliano il cemento…) e non avrà risolti di alcun tipo: ma in futuro Rufy dovrà scontrarsi con un altro suo compagno e con conseguenze ben più rilevanti…
                                Tutto Bene! chiarisce finalmente la storia e l’identità di Miss Wednesday/Bibi e designa un futuro nemico dei Mugiwara: Sir Crocodile, membro della temibile Flotta dei Sette. Bibi si unirà dunque alla ciurma per lasciarla solo al termine della Saga di Alabasta, dopo aver accompagnato i nostri a Little Garden e a Drum, in una delle scene più emozionanti del manga.
                                Il capitolo successivo, Percorso, presenta un personaggio cruciale per l’evoluzione di One Piece, ovvero Miss All Sunday. L’identità misteriosa e ovviamente formosa fanciulla ci sarà più chiara in seguito (e andando più oltre, ne scopriremo anche il passato…): per ora basti sapere che lei è la chiave che introdurrà nel manga uno dei misteri più intriganti e meglio congegnati in assoluto, ovvero quello della Storia e dei 100 Anni Bui.
                                Con Avventura a Little Garden si giunge alla seconda isola della Rotta Maggiore; è in Grandissimo che scopriamo che questa è abitata da due Giganti, i guerrieri Dori e Brogi. Oda è magistrale nel narrare la loro vicenda e riesce ad aumentare al massimo l’empatia del lettore nell’ammirazione che hanno Rufy e Usop nei confronti dei loro gargantueschi amici e nei prinicipi che regolano il loro rapporto: l’orgoglio che difendono strenuamente e la vergogna in cui incorrerebbero Dori e Brogi se si sottraessero allo scontro non sono altro che la ripresa dei valori della Civiltà di Colpa e di Vergogna omeriche, incredibilmente adatti nel contesto e per nulla snaturati in quello che dovrebbe essere un semplice shonen d’azione.


                                One Piece #14 - Istinto



                                La vicenda dei due giganti di Little Garden procede e il pathos raggiunge il suo culmine con L’Orco Rosso Ha Pianto (umanissima l’espressione di Brogi nell’ottava tavola, esprime benissimo le emozioni contrastanti del guerriero) e con Lo Sapevo. Il piano del sottile Mister Three, coadiuvato oltre che dalla partner Miss Golden Week dai redivivi Mister Five e Miss Valentine, sembra dunque volgere al meglio. Sembra, appunto, perché i protagonisti son tali mica per nulla e allo struggente crollo emotivo di Brogi (“Perché non sono morto combattendo?”), che è l’apice delle reazioni dei capitoli precedenti si contrappone la risolutezza di Zoro (rotflone quando poi si mette in posa) e l’arrivo di Rufy, Usop e Karl. Lo scontro con Mister Three si risolve in poco tempo, mentre Miss Golden Week impegna maggiormente il Capitano, seppur tra il serio e il faceto: determinante sarà l’intervento di Usop, indice della risoluzione incrollabile (per quanto spesso sopita) del personaggio: il Cecchino le busca e non batte i suoi avversari ma riesce ugualmente a liberare Rufy dalla letale Colors Trap e predispone il necessario per disfare il Service Set di Mister Three, che stava per uccidere Zoro, Nami e Bibi.
                                L’esclusione di Sanji da tutto questo ha un suo perché: proprio durante lo scontro lo vediamo giungere nel covo di Mister Three e intraprendere una conversazione telefonica (o lumafonica? Vabbè…) con un pezzo grosso mica da poco… Mister Zero aka Crocodile della Flotta dei Sette.
                                Diario di Kobi ed Hermeppo [30 episodi – dal vol. 10 al vol. 14]: si conclude la seconda Miniavventura, dedicata alle vicende di Kobi ed Hermeppo, da poco reclutati in Marina. Vediamo crescere la loro determinazione (da una parte l’incrollabile Kobi, dall’altra Hermeppo che passa, dopo la fuga del padre, da scansafatiche a zelante lavoratore) e di come vengano accolti sotto la protezione del forte ed imprevedibile Vice Ammiraglio Garp, con grande perizia registica da parte di Oda, che voleva far pensare a una condanna di ammutinamento dei due quando Garp dichiara di volerli portare con sé nientemeno che al Quartier Generale della Marina. Sia Kobi che Hermeppo rientreranno molto avanti nella trama principale, assieme allo stesso Garp, di cui scopriremo un dettaglio non da poco…
                                « Ultima modifica: Domenica 20 Set 2009, 16:53:13 da PORTAMANTELLO »
                                No man commanded Jean Louise.
                                Not on land and not on water.
                                Jean did whatever he pleased,
                                Until he kissed the gunners daughter.

                                 

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