Io preferirei che Paperino parlasse normalmente. Non capisco una parola di ciò che dice.
Ok, potete uccidermi.
Essendo nato (e sostenuto dallo stesso Disney anche in seguito), come personaggio "slapstick", ispirato alla comicità fisica dei Fratelli Marx, alla pantomima ecc. ..., la voce era un accessorio per strepiti e rumori, non per veicolare concetti e parole.
Anche nel filmato speciale "Disneyland" che ho postato qua sopra, le scene con Paperino non hanno bisogno che si capisca quello che dice, visto che finiscono sempre in gag fisiche, quindi praticmente "mute".
Per noi che siamo cresciuti con il Paperino a fumetti (che per Disney non era di alcun interesse, invece), la mancanza di una voce adatta è un handicap non indifferente.
In questo trovo che De Leonardis avesse avuto una intuizione geniale a scegliere Franco Latini, perchè in Italia, per i fans, Paperino è sempre stato un connubio tra quello animato, e quello a fumetti (di cui siamo i maggiori produttori mondiali, a differenza di altri paesi) e Latini riusciva ad accontentare le esigenze di entrambi.
A mio parere la pretesa di rendere tutto "fanaticmente" fedele all'originale, non tiene conto della base ideologica su cui si fonda un BUON adattamento: la percezione che deve avere il destinatario dell'adattamento, non quella dell'autore.
Per noi italiani, Paperino è diverso da quello che ne percepiscono gli americani e questo deve essere considerato da chi adatta, anche nello scegliere le voci
Eliani può andare bene per gli americani, ma gli italiani NON sono americani, rassegnatevi