A Reggio avevo promesso a Grrodon che avrei recensito Tomorrowland quando fossi riuscita ad andare a vederlo, e ogni promessa è debito.
Occhio agli spoiler, vah, che ve lo dico a fare
Premesso che partivo con grandi aspettative. Brad Bird è un regista che mi è piaciuto in molte delle sue opere, ed ho sempre ammirato il modo in cui riusciva ad unire temi toccanti, emozioni e
feels ad una narrazione lucida e, mi si passi la parola, "razionale". Mi aspettavo qualcosa del genere, e già dal logo iniziale, un Castello della Bella Addormentata decisamente ritoccato in chiave futuristica, sono partita con molto entusiasmo.
Tomorrowland ha un messaggio finale
meraviglioso: il mondo ha bisogno di sognatori. Sognatori che non si arrendono, e che guardino al futuro con ottimismo ed entusiasmo. Uomini, e donne, che con i loro sogni possano davvero costruire un futuro migliore. Mi piace, questo messaggio. Mi piace tanto che se il film invece di durare due ore e passa durava cinque minuti e diceva soltanto quello io me ne tornavo a casa contenta. Ma Bird non si è limitato a questo e ci ha infilato prima un sacco di cose che mi sono piaciute. Tipo, per dirne una, per esprimere il concetto che il mondo è in crisi, si è arreso, è in decadenza, cosa ci mette? La NASA che smantella la base di lancio dei razzi spaziali. Chi mi conosce sa che solo per questo potrei andare in America a sposarmelo, Brad Bird. Ci ha messo un sacco di idee carine, poi. La "magica" spilletta, idea carina. Un cane ologramma, idea carina. Ad un certo punto ci ha messo un razzo steampunk che decolla dal centro di Parigi usando la Torre Eiffel come rampa di lancio. Roba che, se come detto prima me lo fossi sposato, mi farebbe venir voglia di divorziare da Brad Bird per il gusto di risposarmelo. O la bellissima idea di far intravedere per un istante come il futuro possa cambiare in meglio ogni volta che la coraggiosa Casey manifesta la sua determinazione a non arrendersi.
E non dimentichiamo i tre protagonisti, una ragazza grintosa, un George Clooney alquanto carismatico, e Athena, oh, io mi sono innamorata di Athena fin dalla prima inquadratura. E il film dura più di due ore ma non pesano neppure per un istante, e dire che avevo pure saltato la cena per andarlo a vedere.
Complessivamente quindi un film che ho apprezzato, anche se qualche perplessità, ad essere sincera, ce l'ho. Perché, singoli dettagli esaltanti a parte, non è che la trama sia comprensibilissima. Ad un certo punto Casey, la protagonista, si lamenta che nessuno risponde alle sue domande e le spiega cosa stia succedendo, e la sua frustrazione è un po' anche quella dello spettatore. Tutta la prima parte del film costruisce un vero e proprio castello di domande senza risposta, e tutto sommato l'impressione finale è che una buona parte restino tali anche alla fine. Tipo, che ci stavano a fare i robot malvagi nel nostro mondo? La loro presenza non mi pare per niente giustificata dalle motivazioni del "cattivo". Anche quest'ultimo non mi è risultato del tutto convincente: il "monologo spiegone" in cui si giustifica non mi ha convinto molto (mi piacerebbe risentirlo in lingua originale perché ho il forte sospetto che il personaggio interpretato da Hugh Laurie sia quello che più ci ha rimesso nel doppiaggio). Sembra quasi che, contrariamente a quanto afferma, il Governatore Nix abbia deliberatamente agito per provocare la catastrofe mondiale, invece di esserne l'artefice involontario. Questa interpretazione renderebbe più comprensibili certi passaggi (spiegherebbe ad esempio la presenza dei robot malvagi), ma risulterebbe incongruente con altri punti.
Questo è l'aspetto che più mi è sembrato pesare sul film. Poi ci sono altri dettagli, magari poco importanti, ma che mi lasciano una pulce nell'orecchio.
Ad esempio, ho trovato molte scene di azione poco "leggibili", confusionarie e difficili da seguire. E dire che Bird mi aveva sempre colpito per la sua capacità di realizzare scene di azione concitate ma sempre comprensibilissime ("Gli incredibili" è un capolavoro sotto questo punto di vista).
Dettaglio quasi trascurabile: il lieto fine, scena commoventissima, mostra i "reclutatori" che raccolgono "sognatori che non si arrendono" in giro per il mondo. Ma cosa ne fanno? Li portano a Tomorrowland? Spero di no, perché se c'è una cosa che quanto accaduto dovrebbe aver insegnato ai nostri utopisti, è che i sognatori servono se operano nel NOSTRO mondo. Il film non lo dice, ma spero che la nuova utopia della Tomorrowland ricostruita consista nell'aiutare i sognatori in questione a realizzare i loro progetti nel mondo "reale", non nel portarli via per costruire una Tomorrowland irraggiungibile per chiunque altro...
Long story short, il giudizio complessivo sul film è positivo, ma un paio di difetti ce li ha e ne guadagnerebbe se venissero "limati". Il film non è corto, ma come detto la durata non pesa affatto, quindi forse sarebbe valsa la pena di spendere qualche minuto in più per spiegare meglio un paio di cose.
Ultimissimo appunto: avrei preferito che avessero usato una metafora un po' più originale di quella dei due lupi per spiegare l'importanza dell'attitudine nella scelta del nostro destino... la storia dei due lupi è stra-abusata dai "filosofi da strapazzo dell'università di facebook", potevano inventarsene una nuova, no? Da sceneggiatori di questo livello è il minimo che mi aspetterei...