Ehi, il tuo post è scomparso. Adesso come faccio a replicare?
Ci provo lo stesso, a memoria. Lo faccio perché non sono importanti le singole obiezioni, ma il principio generale che ha mosso la mia critica e poi la tua risposta.
Le mie domande non erano deboli, sei tu che le hai percepite tali perché non hai capito quale problema generale sottintendessero.
Sappiamo tutti che una vecchia novantenne può avere in casa il fucile del marito cacciatore di elefanti - mia nonna ce l'ha e immagino anche la tua - ma a nessuno dovrebbe importare cosa è possibile e cosa non lo è. In un film importa solo che ogni fatto sia in relazione con la storia che si vuole raccontare. Non esiste altro limite, ma non è poco. Questo significa che ogni idea deve essere accuratamente vagliata e, se il caso, brutalmente scartata. Gli autori invece si sono fatti prendere la mano infilando nel film tutto ciò che ritenevano divertente.
non credo che due/tre anni di storyboard e revisioni mantengano tutto quello che è minimamente divertente, e le scelte che secondo le tue domande sembravano assurde erano perfettamente coerenti e funzionali alla storia, come avevo risposto.
Ratatoulle non è la storia di Remy, il topolino è già così quando lo incontriamo e lo rimane sino in fondo. Al massimo si racconta una avventura di Remy, ma NON la sua storia.
ma anche no. All'inizio del film Remy è insicuro, si limita ad andare a guardare la tv e a leggere il libro di Gusteau. Ma come si nota anche nella scena nelle fogne, quando si perde, Remy non ha certo la forza d'animo di andare a fare il cuoco in qualche modo (certo, ce l'ha inconsciamente, dato che il suo spronatore Gusteau è comunque frutto della sua mente
)
Stessa cosa a proposito di Linguini e di tutti gli altri. Restano gli stessi, non imparano nulla. Raccontare la storia di qualcuno significa mostrare come ha imparato cose che non sapeva (o che ha dimenticato) e come ciò lo abbia costretto al cambiamento. Tu stesso accenni alle storie di formazione. Pensaci, chi è che si forma in Ratatouille? Remy? Linguini? Oppure… Ego?
Remy e anche Ego, ma è solo un effetto collaterale.
Quindi, non ti fare distrarre dalla massa di roba che precede l'episodio della conversione di Ego e prendi atto che l'unico vero protagonista di Ratatouille è lui.
Ego è presentato come un personaggio chiuso, inaridito e disilluso (come Scrooge). Assaggia la ratatouille e diventa un'altra persona. Meglio: ridiventa un'altra persona. Impara e cambia. Ego è il protagonista della storia. D'altra parte, scusa, se il protagonista è il topo come mai il film s'intitola Rataouille e non Remy?
se lo stanno chiedendo anche al marketing
e cmq è per la somiglianza ratto-ratatouille, tutto qui....
Per farti intuire la differenza tra una storia riuscita e una meno ti faccio un esempio che ben conosci.
Alla Ricerca di Nemo, un film perfetto.
In Nemo non esiste un solo particolare che non abbia a che fare con il percorso del protagonista (Marlin)
- Marlin è apprensivo perché un barracuda gli ha distrutto la famiglia.
- Nemo ha una pinna atrofica e ciò rientra nel normale ordine delle cose. I pesci fanno molte uova perché solo le più sane sopravvivano. Nemo non è sano e il suo destino è morire. Ciò alimenta l'ansia di Marlin.
- Marlin rischia di perdere tutto ciò che ha e di crollare mentalmente. Anche se è un cartone, il personaggio ha reazioni plasmate su quelle reali. Marlin è un depresso, un maniaco.
- Nemo rischia di trascorrere tutta la vita in un acquario.
- L'amicizia tra Marlin e Doris dapprima è strumentale (lei legge), ma in breve diventa autentica e profonda, anche se tipica di due personalità difficili.
- Infine, Marlin è soggetto ad un cambiamento, mostrato chiaramente quando alla fine racconta correttamente la barzelletta. Fai il paragone con Ego e vedrai che funziona. Fallo con Remy o con Linguini e ti perderai. Marlin è il protagonista di Nemo e Ego quello di Ratatouille.
sono ovviamente d'accordo su
Nemo. E l'esempio calza anche con Remy. E' frustrato perchè la famiglia gli tarpa le ali (cioè, le zampette
), e per questo agisce in segreto, poi combina il casino, perde la famiglia e ne riscopre il valore. Nel frattempo, nel suo viaggio, vive una serie di avventure che lo fanno crescere (prima l'ammirazione per gli umani, poi la paura, poi la delusione, poi di nuovo la riappacificazione)
Comunque è vero che Marlin è un personaggio molto umano, uno dei più complessi: un padre ansioso. Qui il personaggio è meno complesso, ma ugualmente realistico: un ragazzo orfano che cerca di farsi una vita, nel caso di Linguini. Nel caso di Remy ovviamente è tutto un altro discorso, lui è il tipico protagonista di una favola Disney, non è "umano".
E sul discorso "opportunismo", a voler dirla tutta, è Ego che è stato acido tutta la vita e ora perchè un piatto gli ricorda la sua infanzia, diventa improvvisamente buono. Cioè, il cuoco migliore del mondo avrebbe potuto preparargli un capolavoro ma lui sarebbe rimasto comunque acido, invece s'è rabbonito perchè ha ripensato alla SUA infanzia...
Guarda, rassegnati: in qualsiasi film il protagonista è colui che cambia. Gli altri sono gregari.
Mi fermo qui, sperando di essere stato chiaro. Tra i due film c'è un abisso. Il primo funziona e commuove, il secondo è anedottico e dispersivo.
non capisco dove si disperda, si mantiene sempre sui suoi binari, non c'è niente fuori posto, è tutto funzionale al proseguimento della storia, non c'è niente messo lì solo per far ridere, al massimo il cast corale dei cuochi, ma quello è fatto apposta per essere un contorno (anzi, è anche abbastanza particolare in questo senso, ricorda un po' il miscuglio etnico dei personaggi di
Atlantis).
Aneddotico men che meno, ha una struttura ben definita: la presentazione, il guaio che dà il via all'avventura, la "missione" (riuscire a far cucinare Linguini, e recuperare il testamento), lo scontro finale (Remy-Ego
), e la risoluzione (la critica positiva e la reazione ottimista alla chiusura inevitabile del locale). Se ci sono degli aneddoti o delle situazioni comiche o cmq tipiche è perfettamente fisiologico, non sono certo quelle che reggono il film.