Dire che Mottura è sperimentale mi sembra diventato riduttivo, se mi è concesso.
Forse lo era ai tempi di PKNA, ma col tempo sembra che quello odierno sia diventato il "suo" stile pressoché definitivo. Io, per la verità, ricordo che agli inizi Mottura sembrava un diretto discendente di Cavazzano, e solo dopo si è dato allo sperimentalismo.
E bene ha fatto, direi, perché della scuola più recente nessuno oggi sa deformare i personaggi come ci riesce lui, non per creare effetti prospettici come Barbucci, ma solo per dare dinamismo alle figure. E il dinamismo nelle sue tavole, anche in quelle dove due personaggi stanno solo dialogando, non manca mai: ottima cosa, dal mio punto di vista.
L'avventura sull'Italia riunita mi ha fatto davvero capire quanto Mottura sia abile nel rappresentare paesaggi, cosa che avevo notato nelle storie "storiche" scritte da Pezzin, ma alla quale, e ne faccio un grossissimo mea culpa, non avevo dato grande rilevanza.
È difficile restare indifferenti di fronte ai disegni di Paolo, comunque, e in un modo o nell'altro: trasmettono sempre qualcosa, con le loro deformazioni, le loro prospettive, i loro sfondi curati nei più minimi dettagli. Adesso Paolo è all'apice grafico, direi, ed è il momento migliore per esaminarne ed apprezzarne le capacità!
Io sono convinto che Mottura ci saprà stupire ancora a lungo, e anche i più critici alla fine ne riconosceranno l'indubbia grandezza... Chissà che non sia davvero lui il grande erede di Massimo De Vita!
PS: è mancino?!? Cavoli, allora tripli complimenti, visto che evita accuratamente di mettere tanti mancini nelle sue storie, come MDV ogni tanto fa!