Pulito nel senso che, nelle sue tavole, non si trovano elementi sovrabbondanti o ridondanti.
In effetti le sue tavole sono spesso ricche di tante particolarità e, nonostante ciò, restano pulite proprio perché non disegna cose inutili ma sempre con un perché: dalle scale del laboratorio di Archimede agli eleganti cancelli delle ville dei quartieri 'in' di Paperopoli fino ai chioschi sulle spiagge sabbiose della città parallele a caratteristici lungomari. Oltre a didascalie precise e giochi di vignette che rendono ancor più spumeggianti le sue pagine.
Solo un disegnatore molto bravo riesce ad arricchire le sue illustrazioni senza appesantirle. E se è vero che attualmente molti disegnatori inseguono (e raggiungono) lo stile di Freccero (quelli che magari non ne avevano ancora trovato uno proprio, vuoi per la giovane età o perché non li convinceva), ce n'è almeno uno, Gigi Piras, che ultimamente ha modificato tantissimo il suo disegno (migliorandolo) ispirandosi proprio a Francesco Guerrini.
La bravura di un disegnatore la si nota anche dai caratteri grafici dei titoli delle proprie storie. Quelli di Guerrini, spesso caratterizzati dalla &, risaltano per sicurezza e stile. Fra gli altri, anche Scarpa, Cavazzano, Faccini, Casty, lo stesso Giorgio di Vita (bravo ma dedito alle brevi, più che altro) avevano ed hanno questa particolarità che non è affatto secondaria. Quante volte delle belle storie (nei testi come nei disegni) sono rovinate da titoli graficamente poco appropriati (almeno per i miei gusti)?
In questo caso Guerrini fece anche la copertina della storia che aveva disegnato all'interno del Topo 3200. Considerando il risultato, l'autore bolognese potrebbe essere considerato, di tanto in tanto, anche per le cover oltre che per le pagine interne.
Concordo su tutto, Cornelius!
Personalmente non ho niente in contrario ai disegnatori che modificano il proprio stile rendendolo più simile e somigliante a quello dei Maestri.
Confermo in questo senso il fatto che io abbia accolto davvero con piacere l'evoluzione di Picone e Mazzarello che hanno ingentilito il proprio stile, seguendo gli esperti consigli di un Maestro moderno quale Andrea Freccero.
E molti altri si ispirano proprio all'artista genovese oggi più che mai, tra cui Zanchi, Ermetti, l'esordiente Bigarella...
Tutti disegnatori bravissimi e che hanno anche influenze "carpiane" che per me è il più grande disegnatore Disney di sempre (e forse oggi chi gli somiglia di più è Emmanuele Baccinelli, un ragazzo che è migliorato tantissimo dai suoi esordi e che oggi è una delle matite più promettenti del settimanale).
Detto questo, io apprezzo sempre quando un disegnatore mantiene uno stile personale, riconoscibile ma estremamente piacevole come nel caso di Francesco Guerrini, di Stefano Intini, di Claudio Sciarrone, di Fabrizio Petrossi...
Danno un'impronta personale e immediatamente riconoscibile alla storia anche dal punto di vista grafico (aspetto che in un fumetto, secondo il mio parere, conta quanto la sceneggiatura).
Mi sento di condividere pienamente anche il tuo pensiero riguardo ai titoli di Guerrini, con quella "&" che lo identifica sin da subito.
Oltre a tutto quello che è stato già detto su questo splendido Artista, mi sento di aggiungere un altro punto a favore di Guerrini e che lo contrassegna, vale a dire la grande varietà di animali antropomorfi che , spesso, popolano le sue storie.
Proprio questo aspetto contribuisce a renderle più briose (perché la diversità è sempre ricchezza) e "realistiche".