Nella sua bella lettera Asteriti sembra voler fermare il tempo o renderlo comunque immortale, attraverso i ricordi dei mitici fumetti degli anni '30, gli anni della sua infanzia, e di Topolino in particolare, sia quello in pantaloncini corti conosciuto nelle pagine del Giornale e, immagino, in Albi-Almanacchi e spillati d'epoca, sia quello ritrovato dopo la guerra, tremenda nei ricordi dell'autore che l'ha vissuta da adolescente. Per poi prenderlo personalmente in mano da giovane disegnatore e condurlo in mille avventure in oltre mezzo secolo.
E' vero che gli artisti, attraverso le loro opere, sanno o sperano di poter sopravvivere alla loro stessa vita terrena; che, grazie a loro, potranno esser ricordati dalle generazioni future. Asteriti, attraverso la sua lettera, sembra voler 'andare oltre', voler continuare comunque il suo viaggio con Topolino, intrapreso come lettore prima e come autore poi. Le storie e le avventure di Mickey Mouse ci saranno sempre e con loro anche gli autori che le hanno create: dunque anche Asteriti sa che ci sarà 'sempre' per noi lettori presenti e futuri. Spero che questo pensiero possa essergli di conforto per affrontare al meglio la (oggettivamente) fase finale del suo rapporto personale e diretto (di matita) con Mickey ed i suoi amici.