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Guido Martina

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Malachia
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    Re: Guido Martina
    Risposta #315: Martedì 13 Gen 2009, 11:15:43
    Se vedi Martina come un sostenitore della lotta di classe, credo tu sia fuori strada: la sua visione dell'Italia era semmai qualunquista non marxista, basta pensare alla storia (mi pare mai realizzata o non per intero) dove sfotteva i disoccupati che erano ben contenti di non lavorare! ::)
    E, beninteso, non mi piace nè voglio ridurre una personalità come Martina nello stereotipo del qualunquismo!
    Mah. Io non ho mai avuto dubbi. Non c'è alcuna storia di Martina che mia abbia trasmesso anche solo velati elementi di Marxismo. Se maniac cop li ha visti, sono curioso di sapere bene dove e, soprattutto di sapere quando avrebbe visto questa svolta, dato che, ho sempre ritenuto che, nell'Italia di Peppone e Don Camillo, Martina non stava per Peppone.
    Sono abbastanza d'accordo sul "qualunquismo", non so se intendessi proprio Il Fronte dell'Uomo Qualunque, ma siamo giù di lì, o comunque attorno all'area dell'anti-politica.
    Ovviamente, maniac cop è libero di pensarla come vuole, ma sappia che se vedeva nel cinico Paperone una critica, diciamo "marxiana" e non "marxixta", al Capitalismo maturo, secondo me, amichevolmente, si sbaglia.

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    Maniac Cop
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      Re: Guido Martina
      Risposta #316: Martedì 13 Gen 2009, 11:37:07
      Non ricordo più dov'è che si sono fatti questi doscorsi, comunque qualunquismo nel senso negativo, quello di Martina non lo è.    
      Il problema è che voi continuate a considerare il fumetto disney qualcosa di troppo slegato dalle altre forme d'arte come il cinema. Se voi vedete un film al cinema in cui c'è un disoccupato che si bea della propria situazione, che fate? dite che il regista ha fatto un film contro i disoccupati? Mi meraviglia, se la pensate così. Mostrando in ZIO PAPERONE E IL BENEMERITO DEL LAVORO un disoccupato che si bea della propria temporanea "nullafacenza", io dico: che motivo avrebbe avuto Martina (lui, un italiano!) di aggredire una categoria di persone (i disoccupati) che a volte per mancanza di soldi e denaro sono portati al suicidio? La sua era una critica sociale, specialmente anticipatrice dei nostri tempi: come se non fosse una situazione reale il fatto che ci sono dei disoccupati che sono contenti di non lavorare! ( e non sono pochi!).
      Quanto alla rappresentazione del disoccupato (non mi ricordo il nome) in ZIO PAPERONE E IL BENEMERITO DEL LAVORO, rappresentato come una specie di oggetto spostato qua e là da Paperone e Rockerduck, non ci vede niente di meno che una feroce (e sstirica, forse qualcuno ha dimenticato questo termine) nei confronti del capitalismo e delle manovre "calcolate" e "calcolatrici" del sistema.
      GUIDO, MARTINA, GUIDO MARTINA: 3 motivi per molti speciali, se non una testata intera, dedicati all'intera Sua Opera.

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      FL0YD
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        Re: Guido Martina
        Risposta #317: Martedì 13 Gen 2009, 11:42:53
        Non condivido le ultime argomentazioni di Maniac Cop.
        Dire che si ragiona sul fumetto in maniera avulsa, come non fosse una forma d'espressione, come si fa per il cinema o quant'altro, è un insulto, nel senso che non argomenta nulla, svilisce solo la leggitimità di altrui tesi.

        Passando ai contenuti, invece, anche aggressivi promoter finanziari si sono suicidati per fallimenti improvvisi (parlo anche recentemente, per quest'ultima crisi), ma la pietas che si può provare non deve certo spostare le convinzioni che ci animano (e cioè che molti di questi promoter hanno sbagliato). Questo per dire che la pietà che si può provare per singoli individui (maniac cop cita il caso di disoccupati che si suicidano) non sposta certo il giudizio sulla loro categoria sociale.

        Per quanto riguarda la scena di un disoccupato che si bea del suo ozio, ovviamente di per sé non significa nulla: dipende dal contesto che l'autore (o regista o chi per loro) li inquadra. E sono d'accordo con Malachia e ZioPaperone nel dire che mai e poi mai potrei sostenere che Martina li avrebbe guardati con affetto, o pietà. All'incontrario, credo che li avrebbe rappresentati per demonizzarne il comportamento, per presentare il loro compiacimento come una colpa. Per criticare il mal costume italiano di vivere beatamente a spese altrui (dello Stato e quindi della collettività in questo caso)!
        E non ci vedo neanche niente di male... un punto di vista che si può discutere se sia consono alle pagine del Topo, ma più che lecito.
        « Ultima modifica: Martedì 13 Gen 2009, 11:46:41 da Floyd75 »
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          Re: Guido Martina
          Risposta #318: Martedì 13 Gen 2009, 12:11:14
          Sono abbastanza d'accordo sul "qualunquismo", non so se intendessi proprio Il Fronte dell'Uomo Qualunque, ma siamo giù di lì, o comunque attorno all'area dell'anti-politica.

          Pensavo proprio al Fronte dell'Uomo Qualunque ;) con cui mi pare che Martina avesse delle affinità, come che le avesse - più tardi - con la celebre maggioranza silenziosa.
          Martina comunque faceva satira, satira feroce e spesso crudele, un tipo di satira cui purtroppo non siamo più abituati, perchè quella che oggi si chiama satira non lo è, è al massimo presa in giro bonaria (Bagaglino docet) oppure semplice attacco ideologico, cioè "ti attacco perché sei dell'altro schieramento, i miei argomenti sono gli stessi dei tuoi avversari politici o di chi non ti vota" (tipo Forattini, che però una volta non era così).
          Martina era tutt'altro livello, la sua satira punge sul vivo un po' tutti.
          La vera satira non fa attacchi ideologici o scontati, colpisce punti dolenti che nessuno vuol vedere.
          Ma non credo proprio avrei valutato Martina diversamente se avesse fatto film. Sono un po' più vecchio di maniac cop e sono stato adolescente negli anni '70 quando 90 film su 100 erano impegnati politicamente a sinistra. E nessun regista di allora avrebbe mai rappresentato i disoccupati che sono contenti di non lavorare o gli avrebbero dato del fascista.
          Mi pare che maniac cop veda in Martina quel che ci vuol vedere, ma non credo che corrisponda alle intenzioni del maestro.
          In generale sono d'accordo con Malachia e... sigh... con Floyd (ma non era finito il Natale, "questa stupida festa in cui tutti si vogliono bene"? >:(), anche con ciò che ha detto nell'altro topic.

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          Maniac Cop
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            Re: Guido Martina
            Risposta #319: Martedì 13 Gen 2009, 12:16:45
            e sono stato adolescente negli anni '70 quando 90 film su 100 erano impegnati politicamente a sinistra. E nessun regista di allora avrebbe mai rappresentato i disoccupati che sono contenti di non lavorare o gli avrebbero dato del fascista.

            Tutto questo dimostra ampiamente che la sua critica non era espressamente di tipo marxista, ma mi pare di averlo sottiniteso: per il resto, non mi pare che tu sia tanto lontano dai miei giudizi su Martina.
            Anche se la situazione che hai spieagato, sui registi che non rappresentavano in questa maniera i disoccupati per paura di essere additati come fascisti, hai detto bene: "per paura"! Se uno, alla larga di condizionamenti, vuole fare satira su una realtà sociale ben consodilata (i disoccupati compiaciuti), padronissimo di farlo, perché in questo modo offenderebbe chi merita di essere offeso, e nessun altro.





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              Re: Guido Martina
              Risposta #320: Martedì 13 Gen 2009, 18:03:59
              Le risposte off topic sono state cancellate dalla sottoscritta .

              Ho tolto due pagine in cui invece che parlare di Guido Martina si parlava, sostanzialmente, di maniac cop e del suo relazionarsi con il resto del forum. Mi pare che la conversazione avesse preso una piega di eccessivo nervosismo, quindi inviterei tutti gli utenti a tornare in tema.
              Adesso, aggiungo, mi metto a fare un po' di pulizia di tutti i messaggi in cui ci si rimbecca errori di ortografia, usi più o meno adeguati del tasto modifica, e affini.
              « Ultima modifica: Martedì 13 Gen 2009, 18:11:35 da Brigitta_McBridge »
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                Re: Guido Martina
                Risposta #321: Martedì 13 Gen 2009, 18:06:23
                Che non ho ancora capito come analizzate voi Martina, dato che per voi quella che fa lui non è giusta satira sociale. Aspetto che si colleghi Màlachia (quello più propenso ad attaccarmi inutilmente) perché mi facciate un resoconto dettagliato (15 righi) su che cos' è quella di martina se non è satira. :D

                Parlo io anche se non sono scarpiano doc, semmai ciminiano (oltre che, ovviamente, barksiano e gottfredsoniano).
                La sua è satira, ma non nel senso che intenda mostrare come i ricchi siano cattivi e i poveri buoni e vittime della sfortuna. Intende mostrare e mettere alla berlina i difetti di tutti e anche le visioni contraddittorie e un po' ipocrite della ricchezza, del danaro e del potere.
                Non credo neanche che Paperone sia come Martina vede i ricchi, credo piuttosto voglia mostrare come gli italiani vedono i ricchi.
                Nel tempo poi mi pare sia diventato più cinico e disincantato, comunque certo negli anni '60-'70 non pare affliggersi per le condizioni di qualcuno, quindi una crtica sociale di classe non ce la vedo proprio, neppure lontanamente adombrata.
                Ripeto che la sua visione in quegli anni era più vicina a quella della maggioranza silenziosa, precisando però che - essendo una grande personalità che eccelleva nella satira - non è inquadrabile in un gruppo o in una parte politica o altro. Era di quelli che non appena sembra siano dalla tua parte, proprio alla tua parte lanciano uno strale feroce. ;D
                Per dare l'idea del feroce cinismo di Martina, basterebbero questi  suoi due pensieri di Paperone:

                Il cane è il miglior amico dell'uomo
                e l'uomo per ricompensarlo
                ha inventato la tassa, la museruola e i pavimenti tirati a cera.


                E prosegue:

                L'amicizia è un tacito contratto escogitato
                degli altri e dagli arrivisti a danno degli ingenui.
                La qual cosa agli ingenui suddetti sta proprio bene:
                così imparano a vivere!



                Mi stupisce che nessuno abbia citato ancora questo libro, che certamente sarà odiato dai fan del Paperone di Don Rosa, ma che senz'altro è un'opera notevolissima di Martina!
                « Ultima modifica: Martedì 13 Gen 2009, 18:35:59 da Brigitta_McBridge »

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                  Re: Guido Martina
                  Risposta #322: Martedì 13 Gen 2009, 18:27:16
                  Mi stupisce che nessuno abbia citato ancora questo libro, che certamente sarà odiato dai fan del Paperone di Don Rosa, ma che senz'altro è un'opera notevolissima di Martina!
                  Da qualche parte se ne è palrato, ma non poi tanto. Lo avevo da bambina e lo avrò riletto mille volte. Fra l'altro, ero abbastanza piccola per non rendermi conto di quante cose sbagliate facesse Paperone in quel racconto (dal contrabbando alle contraffazioni alimentari a vari tipi di imbrogli a tutte le età), sicché quando il libro si chiudeva con qualcosa del tipo "avete capito come non si dovrebbe fare" ci restavo perplessa e decisamente male!

                  Comunque la cosa che mi rimase più impressa fu il sillogismo finale, che diceva qualcosa del tipo "Cartesio scrisse cogito ergo sum , ossia penso dunque esisto. Quindi chi non esiste non pensa. Ma chi non esiste non paga le tasse. E chi non paga le tasse non ha pensieri!"

                  Logicamente sbagliato ma ugualmente divertente


                  chiedo scusa a ZioPaperone per aver inizialmente modificato il suo post invece di scriverne uno nuovo. Per fortuna sono riuscita a recuperare l'originale!
                  « Ultima modifica: Martedì 13 Gen 2009, 18:37:21 da Brigitta_McBridge »
                  I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                    Re: Guido Martina
                    Risposta #323: Martedì 13 Gen 2009, 18:42:29
                    Pensavo di essere stato chiaro.
                    Quella di Guido Martina è vera satira sociale, in quanto, con occhio distaccato, critica, con humor e cinismo, l'intera società che lo circonda, senza preconcetti (come non avrebbe potuto fare se, in quel dato momento storico, si fosse schierato).
                    Quello che avevo da dire l'ho già detto:
                    Secondo me, la cinicità di Paperone di quelle storie barksiane "a metà", è ancora diversa da quella martiniana. Almeno, per quanto riguarda il punto di arrivo: l'ecologismo buonista, da una parte, e la satira sociale dall'altra.
                    Non capisco cos'altro avrei dovuto dire, e quali rivelazioni sarebbero dovute uscire fra un mese...
                    (Che Martina avesse la tessera del PCI?   ;))
                    « Ultima modifica: Martedì 13 Gen 2009, 18:43:50 da iuventuri »

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                      Re: Guido Martina
                      Risposta #324: Martedì 13 Gen 2009, 18:44:59


                      chiedo scusa a ZioPaperone per aver inizialmente modificato il suo post invece di scriverne uno nuovo. Per fortuna sono riuscita a recuperare l'originale!
                      Guap! L'avevo appena riscritto :'(
                      Beh, meglio così, l'originale era certo migliore...
                      Che giornata! ;D

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                        Re: Guido Martina
                        Risposta #325: Martedì 13 Gen 2009, 19:18:47

                        Mi stupisce che nessuno abbia citato ancora questo libro, che certamente sarà odiato dai fan del Paperone di Don Rosa, ma che senz'altro è un'opera notevolissima di Martina!

                        Scusate se mi intrometto, ma cos'é questo libro di cui parli?
                        « Ultima modifica: Martedì 13 Gen 2009, 19:19:01 da Zantaf »

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                          Re: Guido Martina
                          Risposta #326: Martedì 13 Gen 2009, 19:26:34

                          Scusate se mi intrometto, ma cos'é questo libro di cui parli?

                          Di cosa ti scusi? Non è mica una discussione privata ;)

                          Il libro è il mitico libretto rosso intitolato I pensieri di Paperone, ironia sul famoso - all'epoca - libretto rosso di Mao Dze Dong che appunto si chiamava "I pensieri di Mao". ;D
                          Scritto da Martina, raccontava la nascita, l'infanzia e l'ascesa di Paperone, naturalmente in barba alla coerenza con altre storie, anche con la Dinastia dei Paperi dello stesso Martina!
                          La storia, che era romanzata, non a fumetti (aveva solo dei disegni) era intervallata da puntuali pensieri, appunto, come quelli che ho citato.

                          *

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                            Re: Guido Martina
                            Risposta #327: Martedì 13 Gen 2009, 19:27:48

                            Scusate se mi intrometto, ma cos'é questo libro di cui parli?
                            Dovrebbe essere questo.
                            Purtroppo ce l'avevo ma l'ho dato via quando non ero ancora capace di intendere e di volere...   ::)

                            *

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                              Re: Guido Martina
                              Risposta #328: Martedì 13 Gen 2009, 19:34:12

                              Comunque la cosa che mi rimase più impressa fu il sillogismo finale, che diceva qualcosa del tipo "Cartesio scrisse cogito ergo sum , ossia penso dunque esisto. Quindi chi non esiste non pensa. Ma chi non esiste non paga le tasse. E chi non paga le tasse non ha pensieri!"

                              Logicamente sbagliato ma ugualmente divertente

                              Non è alla fine, ma all'inizio: è il primo pensiero, nella pagina sinistra prima del primo capitolo. ;)
                              E più esattamente mi pare dicesse così:

                              Cartesio disse: Cogito ergo sum. Penso, dunque, esisto.
                              Ne consegue che chi non pensa non esiste.
                              Ma chi non esiste non paga le tasse.
                              E chi non paga le tasse... non ha pensieri!

                              *

                              ZioPaperone
                              --
                              PolliceSu

                              PolliceSu
                                Re: Guido Martina
                                Risposta #329: Martedì 13 Gen 2009, 19:35:20
                                Dovrebbe essere questo.
                                Purtroppo ce l'avevo ma l'ho dato via quando non ero ancora capace di intendere e di volere...   ::)

                                Argh! Il libro è quello, ma... al tuo posto mi sottoporrei all'autoflagellazione :o

                                 

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