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Guido Martina

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ZioPaperone
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PolliceSu

PolliceSu
    Re: Guido Martina
    Risposta #180: Venerdì 5 Dic 2008, 16:14:57
    In parte hai senz'altro ragione. Non mi piace che tu la ponga come conditio sine qua non: forse è così per alcune persone ingenue, superficiali, o che semplicemente non si pongono il problema e che solo quando vanno a sbattere con la faccia nelle cose riescono a comprenderle, ma non credo affatto che sia così per tutti.
    Messa così, non è un discorso spocchioso: è solo sbagliato! :P
    (ripeto: potrà anche essere ("potrà") vero in massima parte, ma non puoi pretendere che sia vero per tutti...)

    Scusa, Floyd, certamente io non ho nulla contro di te e anzi sono spesso - e a volte l'ho detto - pienamente d'accordo.
    Detto questo, mi pare che sia un dialogo tra sordi e quando avviene mi chiedo se mi sono espresso male (può essere, io lavoro in parte al computer e quindi mentre rispondo ai post sto anche lavorando... :'( per quanto preferirei dedicarmi al solo ZP!)
    Ora, io non ho mai inteso sia vero per tutti - e peraltro sta cambiando nelle nuove generazioni, come ho precisato - ho detto che lo è in generale e che questo si riflette in alcune incomprensioni. Questa almeno è la mia esperienza: di solito gli italiani non afferranno la mentalità americana. Non tutti e non sempre! Qui si potrebbe andare molto OT: c'è anche, a osservare bene, una tendenza di gruppo: gli italiani (o gli americani) tra loro, in mezzo ad altri italiani ragionano in modo prettamente italiano e tendono a farlo anche quelli che, presi isolatamente, ad es. se si trovano in America, capiscono la diversa mentalità. Le persone non sono isole, il nostro modo di ragionare cambia anche in base all'ambiente e al sostegno del gruppo...
    (fine OT).

    Citazione
    Resta il fatto, però, che giusto o sbagliato che sia questo discorso, io continuo a non capire cosa c'entri tutto ciò con quanto sopra, e cioè che Martina non poteva che fare il Paperone che ha fatto.
    Io è solo questo che ti obiettavo, da quando ti si è detto: "E Scarpa allora? com'è che ha fatto il Paperone che ha fatto in tempi più o meno contemporanei a Martina?"

    Credo di averlo detto ormai 4 o 5 volte: non ho mai inteso dire che Martina non poteva fare altro.
    (forse in grassetto si nota di più)
    Intendevo solo che così facendo interpretava un modo di vedere tipicamente italiano e, imho, ne faceva al contempo una satira.
    Ho detto anche che lo ZP di Martina, pur non essendo certo l'unico possibile (ci mancherebbe!) era quello pù facilmente comprensibile dall'immaginario collettivo italiano di allora: e infatti l'idea comune di ZP era di un affarista senza scrupoli.
    Eppure Martina non ha scritto certo tutte le storie degli anni '60 (quelli che ho vissuto io) e neppure la maggioranza, direi.
    Come posso dire, era - allora, a quel tempo! - una visione molto italiana, molto condivisibile dalla media italiana. Assolutamente non da tutti, tant'è che io ero un ammiratore di ZP e sarei voluto diventare come lui, ad es.
    « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 16:18:07 da ZioPaperone »

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    Vito
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    PolliceSu
      Re: Guido Martina
      Risposta #181: Venerdì 5 Dic 2008, 16:24:46
      Credo di averlo detto ormai 4 o 5 volte: non ho mai inteso dire che Martina non poteva fare altro.
      (forse in grassetto si nota di più)
      Intendevo solo che così facendo interpretava un modo di vedere tipicamente italiano e, imho, ne faceva al contempo una satira.
      Ho detto anche che lo ZP di Martina, pur non essendo certo l'unico possibile (ci mancherebbe!) era quello pù facilmente comprensibile dall'immaginario collettivo italiano di allora: e infatti l'idea comune di ZP era di un affarista senza scrupoli.
       
      Beh, se la pensi così non ho capito il perché di contrastare quando si è detto che in un eventuale caso Martina avrebbe potuto rappresentare lo ZP che avesse voluto, buono o cattivo qualsivoglia...
      E' stata una sua scelta, ha fatto satira, ha usato il Paperone tiranno, gli piaceva, è un rappresentate dell'ottica media italiana... non di certo l'ha usato perché costretto dall'unica ottica di pensiero italiana! Bene o male non è che Scarpa ti faceva capire di mettere i suoi personaggi negli USA e Martina ambientava palesemente in Italia! E di che si discute allora? ;)
      « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 16:26:31 da Dollarone_89 »

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      ZioPaperone
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        Re: Guido Martina
        Risposta #182: Venerdì 5 Dic 2008, 16:32:11
        E soprattutto, come mai per la gente era così naturale leggere contemporaneamente Scarpa e Barks senza sentirsi estranei dalla loro "ottica italiana"? ;)

        beh Floyd, tu hai - dal tuo profilo - 33 anni, quindi non credo che leggessi Scarpa e Martina negli anni '60.
        Ora negli anni '60 di Barks leggevo ben poco.
        C'era qualche rara storia in TL  e lo abbiamo scoperto solo nel 1969 (circa) quando uscì vita e dollari. Che comprendeva mi pare 5 storie.
        Dalla lettura di 5 storie un po' difficile sentire il contrasto col il Paperone di Martina.
        C'erano altre storie italiane certo, ma non è che in quelle Paerone affermasse di essere onesto e leale, magari non era privo di scrupoli, e allora? semplicemente in quella storia non aveva imbrogliato, ora non esageriamo, mica Paperone era - anche in Martina - Gambadilegno!
        Eppoi francamente,  in una storia disegnata da Scarpa come l'allergia discoica, tanto per fare un esempio, ZP paga un esperto perchè dica che l'anello che vuole comprare è falso: onestissimo! E vince anche!
        Ora, certo, la storia non era scritta da Scarpa (che nei '60 nessuno sapeva chi fosse!), ma quante erano quelle scritte da Scarpa?
        ZP imbrogliava a volte anche in storie di altri autori (e anche in storie di Barks, come ho già fatto notare) perciò negli anni '60 non si notava proprio nessuna peculiare contraddizione

        « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 16:39:27 da ZioPaperone »

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        ZioPaperone
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          Re: Guido Martina
          Risposta #183: Venerdì 5 Dic 2008, 16:39:05
          Beh, se la pensi così non ho capito il perché di contrastare quando si è detto che in un eventuale caso Martina avrebbe potuto rappresentare lo ZP che avesse voluto, buono o cattivo qualsivoglia...
          E' stata una sua scelta, ha fatto satira, ha usato il Paperone tiranno, gli piaceva, è un rappresentate dell'ottica media italiana... non di certo l'ha usato perché costretto dall'unica ottica di pensiero italiana!

          Certo che poteva fare diversamente.
          Dico solo che era compatibile con la mntalità italiana di cui, credo io, voleva anche far satira.
          E che se fosse vissuto in America non avrebbe fatto quel Paperone che ha fatto. Avrebbe trovato certo altri modi di satireggiare perché Martina amava la critica di costume, ma non lo ZP farabutto.
          Insomma non la ritengo solo una questione di gusto, ma di ambiente.
          Citazione
          Bene o male non è che Scarpa ti faceva capire di mettere i suoi personaggi negli USA e Martina ambientava palesemente in Italia! E di che si discute allora? ;)
          Questa la quoto al 100%!! ;)
          Scarpa sembra ambientare le storie negli USA, mentre Martina le ambienta più che in italia, nell'Italietta di allora.

          Gli altri autori, se posso aggiungere, ambientavano di solito prettamente in Italia (Scarpa mi pare un'eccezione nel panorama), ma non sono interessati alla satira o per meglio dire alla critica di costume (o solo in modo leggero), dal che è ovvio che facciano scelte diverse da Martina

          « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 16:43:37 da ZioPaperone »

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          Vito
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          PolliceSu
            Re: Guido Martina
            Risposta #184: Venerdì 5 Dic 2008, 17:18:28
            beh Floyd, tu hai - dal tuo profilo - 33 anni, quindi non credo che leggessi Scarpa e Martina negli anni '60.

            Innanzitutto hai quotato un post di Vito di 19 anni, ancora più moccioso di quel bambinetto di Floyd (comunque ne faccio 20 a Giugno se può servire :P).

            Poi vorrei precisare che qui non siamo appassionati di Topolino only-ultima generazione, molti giovinastri di oggi conoscono perfettamente l'era del topo giurassico pur non avendola vissuta, quando Martina (meglio conosciuto come Homo Gastritens Tirannicus) imperversava e dove di tanto in tanto si intravedeva l'ultimo superstite di qualche triceratopo... :D

            Quindi non vuol dire che non essendo vissuti ai tempi gloriosi che furono non possiamo sapere chi compariva e chi non su Topolino, e di per certo ammetterai che Guido Martina non era l'unico a farla da padrone... ammetterai che chi conosceva e leggeva le storie di Guido Martina si fosse fatto un'idea anche dei personaggi che comparivano in altre storie, le Barksiane, le Scarpiane, le Ciminiane (non c'erano? Compariva soltanto lo Zio Paperone di Martina?)...
            L'idea comune del personaggio tirannico di Zio Paperone e dello sfaccendato sottomesso Paperino è stata dovuta a Martina, certo, la visione di allora poteva essere quella (dico "poteva" perché non essendoci stato non posso sapere di certo :P) e Martina ha fatto giustamente della satira di costume come hai giustamente detto, però qualsivoglia autore avesse voluto rappresentare storie con uno Zio Paperone più buono non penso affatto avesse dovuto per forza americanizzarsi.
            Nella mia opinione personale, ribadisco ancora una volta che Martina volesse sì fare satira, ma che avesse voluto semplicemente rappresentare il Paperone cattivo sfruttatore di nipoti indifesi poiché gli piaceva raccontare storie bastarde!... Bisogna ammettere che una certa cattiveria la esternava un po' da tutti i pori, non è certo lo ZP tiranno che conferma l'ottica italiana.. in Martina ci sono omicidi, tombe, sfruttamento, termini pesanti, mazzate e frustate... se questa era l'Italietta di allora e lui si basasse solo sulla visione italiana, che devo dire, meglio chi nacque in USA. :P

            Che poi ripeto, ognuno la pensi come vuole, dal parlare delle sfaccettature di Paperone si è giunti a mostrare la vita italiana e americana, del sapere l'inglese, del conoscere internet e via dicendo, e francamente............ non è che un bel bagno caldo ci rilasserà tutti e si comincerà a parlare di quanto sono belle le storie Disney? :D

            PS: non è che basta una minima scorrettezza pescata col cucchiaino da una storia per giustificare che anche gli altri mostravano un Paperone cattivo, eh? ;)

            PPS: ma non è che in fondo in fondo non sarai tu a portare avanti degli ideali fissi nella tua testa? (sì scherza, eh.. di sicuro la testardaggine di ZP l'hai tutta! ;D)
            « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 17:42:07 da Dollarone_89 »

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              Re: Guido Martina
              Risposta #185: Venerdì 5 Dic 2008, 18:01:05
              Non ti voglio certo rimproverare di essere giovane! ;)
              Semmai il contrario....

              Comunque guarda, conoscere le storie che si pubblicavano è un conto, sapere come venivano lette e capite allora, tutt'altro.
              Mi spiego meglio:
              e queste non sono mie opinioni, ma fatti puri e semplici (posso confondermi su qualche data):

              1) Barks era quasi ignoto. Le storie accessibili pochissime, e quelle poche se non avevi quel dato Topolino libretto non la conoscevi, perchè le ristampe erano quasi nulle. Ad es. io lessi già da "grande", in Io Paperone la storia del Rubino striato. In quella storia c'è uno dei pochi iriferimenti incrociati di Barks: si parla del "grano d'oro". La ignoravo e sono riuscito a leggerla quando cominciai ad andare nelle fumetterie (che non si chiamavano ancora così) per completare la collezione, ossia quando avevo 18 anni! La trovai mi pare in un TL dei primi anni '60, quando ero troppo piccolo. Forse c'era stata 1 ristampa, non lo so, ma evidentemente mi era sfuggita (e anche ai miei amici).
              Da piccolo, prima del 69, di Barks conoscevo solo "a nord dello Yukon". Niente altro.
              Poi arriva Vita e Dollari (che diventò per me una specie di Bibbia! :D )e dopo, un bel po' dopo mi pare, Io Paperino. Tutto qui.

              2) Anche in seguito, quando avevo poco meno della tua età, trovare le storie di Barks era come cercare un ago nel pagliaio: nei TL in fumetteria ci mettevano di solito una B a matita sopra. Ma finché non lo incocciavi... Non c'erano cronologie o almeno non si conoscevano, perchè le vere fumetterie non erano molto diffuse. Per lo più erano solo negozi o stands che vendevano libri e fumetti vecchi (e malconci).
              Nella prima fumetteria seria trovai che era stata fatta - e da poco - una cronologia di Barks, credo dall'ANAF... Era tipo il 1980, avevo 20 anni.

              3)Non si sapeva il nome né dei disegnatori né tantomeno degli autori. questo è il punto centrale, per questo dico che non è la stessa cosa di conoscere quelle storie adesso. Tu leggi una storia e sai che è scirtta da Cimino e disegnata da Bordini. Mentre un'altra è scritta da Martina e disegnata da Scarpa. E tu noti il diverso Paperone dei due autori.
              Io leggevo le stesse storie e... erano solo due storie di ZP! Non sapevo le avessero scritte persone diverse. E quanto al disegno, quello si vedeva, ma non abbastanza: Scarpa cambia più volte stile e infatti nelle prime cronologie (dei primi anni '80!) gli vengono attribuite storie disegnate da Bordini e da altri. Per non parlare della sceneggiatura che era attribuita a lui di default (ad es. so da poco che le lenticchie di Babilonia non l'aveva scritta lui!).
              Non sapendo chi fossero gli autori, lo ZP di Martina e quello di Scarpa parevano allora solo due atteggiamenti diversi di ZP in contesti diversi, niente di più.

              Per il resto dici cose analoghe a quelle che ho detto io, quindi non so dov'è la discussione, ad es. che Martina non scriveva tutte le storie: appunto! (lo avevo scritto anche in un altro post). Per questo non si notava l'esagerazione, se non occasionalmente, ma era, come dire, un un eccesso di ZP in quel caso, tutto qui!
              Avere storie di tanti autori (tranne Barks!) senza sapere chi siano e senza nemmeno sapere che siano autori diversi, non faceva fare nessuno dei confronti che puoi fare tu oggi.

              E prima della mia generazione era ancora peggio: il padrone della fumettera dove andavo (che aveva 5 o 6 anni più di me) diceva che quando era morto Walt lui e i suoi amici si domandavano se TL avrebbe chiuso (!) perché credevano le storie le scrivesse tutte lui!!!




              « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 18:03:39 da ZioPaperone »

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              Vito
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                Re: Guido Martina
                Risposta #186: Venerdì 5 Dic 2008, 18:03:44
                Non sapendo chi fossero gli autori, lo ZP di Martina e quello di Scarpa parevano allora solo due atteggiamenti diversi di ZP in contesti diversi, niente di più.

                E questa è di certo la logica migliore da usare, a tutt'oggi... sempre Zio Paperone con le sue varie sfaccettature! :)




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                  Risposta #187: Venerdì 5 Dic 2008, 18:22:07

                  E questa è di certo la logica migliore da usare, a tutt'oggi... sempre Zio Paperone con le sue varie sfaccettature! :)




                  Lo quoto in pieno e l'ho già scritto altrove. Anzi, devo dire a tutti (magari non iinteressa, lo so...) che ho un po' di nostalgia di quell'approccio ingenuo ai fumetti dove erano tutte storie di Paperi e Topi e basta... :'(
                  Quanto a voi "giovinastri" ;) so bene che conoscete a menadito le storie del Topo giurassico (non esageriamo, io risalgo "solo" ai Sumeri) e anzi ne sono colpito. Credo che questo significhi qualcosa sul valore del mondo Walt Disney e delle storie di un tempo.

                  Tornando alla nostalgia, mi pare che ogni epoca abbia vantaggi e svantaggi: da un lato vi invidio (in senso buono) vedendo come conoscete benissimo tutti gli autori e li sapete distinguere a colpo d'occhio, mentre quando avevo la vostra età questa conoscenza non era accessibile. Dall'altro lato ho nostalgia di quell'epoca avventurosa del collezionismo (non parlo più di quand'ero bambino, ma di quando avevo tra i 16 e i 22 anni circa), quando non c'erano cronologie (o se c'erano non si trovavano), spulciavi tra gli albi in un negozio per scoprire se dentro c'era Barks o altre storie di valore e molti albi valevano tanto perchè contenevano l'unica edizione di una storia. Cosa assurda oggi, credo. C'era una vera caccia alle storie (oltre che agli albi) che non mi pare possa più esistere.
                  Ricordo che c'erano un albo della rosa e un supplemento a qualche giornale (quest'ultimo valeva anche per la rarità intrinseca del supplemento) che valevano tanto - tantissimo a volte! - perchè contenevano le uniche edizioni italiane di due storie di Barks: una era Paperino e la carica dei Dinosauri. E l'altra... acc... non ricordo.
                  Li ho entrambi e oggi ormai varranno ben poco, ma a quel tempo...
                  Un altro ricordo nostalgico e poi chiudo: da piccolo avevo letto il Classico Paperineide. Poi l'avevo perso.Molti anni dopo lo ritrovai in un negozio, costava caro, ma volevo prenderlo. La proprietaria mi disse: "Non comprarlo, tanto stanno per ristamparli tutti"
                  "Davvero?"
                  "Sì, ho saputo che ristamperanno tutti i vecchi classici".
                  Una cosa inaudita.

                  Beh, la smetto, scusate l'OT
                  « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 18:35:13 da ZioPaperone »

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                    Re: Guido Martina
                    Risposta #188: Venerdì 5 Dic 2008, 18:53:46

                    PS: non è che basta una minima scorrettezza pescata col cucchiaino da una storia per giustificare che anche gli altri mostravano un Paperone cattivo, eh? ;)

                    PPS: ma non è che in fondo in fondo non sarai tu a portare avanti degli ideali fissi nella tua testa? (sì scherza, eh.. di sicuro la testardaggine di ZP l'hai tutta! ;D)

                    La testardaggine di certo: io non mollo mai! >:(
                    ("I bassotti! Volgari ladri privi di intelligenza! Li affronterò e li vincerò!" Solo una citazione del grande Barks, non è riferita nessuno :))

                    Beh quella dell'allergia discoica non era proprio una minima scorrettezza, era la chiave di tutta la storia (senza quella scorrettezza il proprietario dell'anello gliel'avrebbe venduto) e ne è anche la conclusione.
                    Storie così ce n'erano molte, anche se mancavano gli eccessi feroci di Martina.
                    Certo questo non rendeva Paperone cattivo, ma d'altro canto ammetterai anche che il Paperone di Martina non è Gambadilegno.
                    (Parlo del Gamba classico, quello del TL di oggi mi pare di più un bonaccione col vizietto innocuo di rubacchiare...)


                    « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 18:56:42 da ZioPaperone »

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                    Vito
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                      Risposta #189: Venerdì 5 Dic 2008, 18:56:26
                      Certo questo non rendeva Paperone cattivo, ma d'altro canto ammetterai anche che il Paperone di Martina non è Gambadilegno.
                      No che non lo è, anzi io l'ho sempre visto (da bambino) come il classico rompino imponente che noi tutti amiamo odiare... ;)

                      Ma anche quando la smetti non la smetti? ;D
                      « Ultima modifica: Venerdì 5 Dic 2008, 18:58:11 da Dollarone_89 »

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                        Re: Guido Martina
                        Risposta #190: Venerdì 5 Dic 2008, 23:54:28
                        beh Floyd, tu hai - dal tuo profilo - 33 anni, quindi non credo che leggessi Scarpa e Martina negli anni '60.
                        Ora negli anni '60 di Barks leggevo ben poco.
                        C'era qualche rara storia in TL  e lo abbiamo scoperto solo nel 1969 (circa) quando uscì vita e dollari. Che comprendeva mi pare 5 storie.
                        Dalla lettura di 5 storie un po' difficile sentire il contrasto col il Paperone di Martina.
                        C'erano altre storie italiane certo, ma non è che in quelle Paerone affermasse di essere onesto e leale, magari non era privo di scrupoli, e allora? semplicemente in quella storia non aveva imbrogliato, ora non esageriamo, mica Paperone era - anche in Martina - Gambadilegno!
                        Non capisco.
                        Il fatto che io abbia 20, 30, 40, 60, 100 anni non cambia il fatto che, approcciandomi la lettura delle storie Disney (in un'epoca in cui ancora non c'erano i nomi di disegnatori e sceneggiatori) abbia letto molte storie di cui ho saputo l'autore solo molto a posteriori (e faccio presente che ho sempre letto Classici, Grandi Classici e varie raccolte, sia a me contemporanee che ereditate da cugini maggiori e che ho spazzato molta produzione disneyana di sempre prima di sapere a chi attribuire le storie).
                        E credo sia facile immaginare che la stessa cosa sarà ben accaduta anche alla totalità dei lettori dell'epoca in cui si è sviluppato il Paperone di Martina, di cui stiamo parlando, così come in qualsiasi altra epoca pre-accreditamento degli autori.
                        Per cui il fattore età secondo me non c'entra, e parmi ricadere nuovamente in... spocchia! :P Non è che devi per forza elevare le tue caratteristiche a credenziali per essere autorizzati a trattare la materia. eh? (prima il vivere all'estero, ora di avere una certa età... non oso immaginare il prossimo!! ::))

                        Per essere più chiaro, quello che volevo dire prima, comunque,  è che lo stesso stridore che ho avvertito io nel leggere le storie di Martina rispetto alle altre, ci sarà ben stato anche allora! Se tu avevi letto solo 5 storie di Barks negli anni della tua formazione e tutto ciò non l'hai avvertito, non mi sembra che la cosa ti consenta di elevarti a rappresentativo del lettore degli anni '50, a cui invece venivano presentate tutte le storie di Barks quasi immediatamente rispetto alla loro uscita in America (quasi tutte entro un anno... inducks non mente!), e al cui Paperone si veniva inevitabilmente a contrapporre quello di Martina (che in quegli anni era quasi sceneggiatore unico Italia). E quand'anche il Paperone di Barks ha virato verso un personaggio più morbido e avventuroso, quello di Martina ne ha sì inglobato il carattere avventuroso, ma ha continuato a rimanere un affarista arcigno, violento e senza scrupoli.
                        E come l'ho avuta io, nettissima, questa sensazione (e la ritrovo tutt'ora) non vedo perché non la dovevano notare i lettori d'allora.

                        Ma questo solo per riferirmi alle sansazioni che mi hai contestato.
                        Invece nel merito della tua interpretazione di perché il Paperone di Martina fosse così, non vedo motivi di contrasto: può essere davvero che il suo ZP incarni  una visione provinciale, italiana, di allora di vedere molti dei filibustieri arricchitisi, senza scrupoli, nell'immediato dopo guerra... nessuno te lo nega. O, almeno, non io! Tra l'altro è anche la tesi di un bel libretto: "L'oro di Zio Paperone", per cui non è una tesi così rivoluzionaria (acuta magari sì, te lo riconosco volentieri!). Quello che ti contesto invece sono altre due cose:

                        1) la prima è che quest'interpretazione dell'affarista fosse nei lettori. No: era in Martina. Martina ha messo nel suo Paperone questo modo (pregiudizio?) italico di vedere gli affaristi, ma che nel contemporaneo paperone di Barks non c'era! E lo dimostra il fatto che questa differenza Martina-Barks sia palese ancor oggi (Come dire che se Paperone fosse stato un politico, negli anni '90 Martina l'avrebbe fatto ladro, ma non per questo avrebbe dovuto esserlo per il suo creatore!);
                        2) la seconda (in realtà strettamente legata al punto precedente) riguarda questo tuo passo (qua non hai messo il grassetto, forse per questo non l'hai notato ::):
                        Mentre lo ZP di Martina era credibile ed era l'unico possiible per la visione che si aveva in Italia in quegli anni.
                        Martina ha dato voce a una interpretazione possibile di Paperone. Una che poteva anche andare per la maggiore in Italia allora (cosa tutta da dimostrare), ma che era altrettanto sicuramente in contrasto con quella di Barks (calvinista? da "self made man"? ...ci siamo capito) o di pochi altri, come Bottaro e Scarpa...
                        Ma capisco che sarà sembrata l'unica perché, come ho già sottolineato, allora tutte le sceneggiature erano di Martina o passavano dalle sue mani...

                        Con questo spero di essermi spiegato, e vi lascio a discussioni più interessanti della mia ;)
                        « Ultima modifica: Sabato 6 Dic 2008, 00:00:36 da Floyd75 »
                        --- Andrea

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                          Re: Guido Martina
                          Risposta #191: Sabato 6 Dic 2008, 01:28:57
                          Per essere più chiaro, quello che volevo dire prima, comunque,  è che lo stesso stridore che ho avvertito io nel leggere le storie di Martina rispetto alle altre, ci sarà ben stato anche allora! Se tu avevi letto solo 5 storie di Barks negli anni della tua formazione e tutto ciò non l'hai avvertito, non mi sembra che la cosa ti consenta di elevarti a rappresentativo del lettore degli anni '50, a cui invece venivano presentate tutte le storie di Barks quasi immediatamente rispetto alla loro uscita in America (quasi tutte entro un anno... inducks non mente!), e al cui Paperone si veniva inevitabilmente a contrapporre quello di Martina (che in quegli anni era quasi sceneggiatore unico Italia).

                          Non ho mai pensato di essere rappresentativo del lettore anni '50, visto anche che sono nato nel '60! Capisco che la voglia di contraddirmi ti abbia messo fretta, ma forse dovresti leggere meglio i post con cui polemizzi ;D
                          Negli anni '60 Barks lo si ignorava, lo ignoravano (pur sapendo dopo "Vita e dollari", che esisteva), tutti gli appassionati di fumetti che abbia conosciuto e difficilmente poteva esser in modo diverso.
                          Negli anni '50 lo pubblicavano, ma non esitevano molte ristampe e pochi compravano TL tutte le settimane (o almeno: pochi lo facevano nei '60, da cui presumo anche nei '50), quindi non so... Ma non dico nulla su cosa percepissero quelli nati verso il 1950 perché - contrariamente a te - non parlo di quel che non conosco di persona.






                          Citazione
                           E come l'ho avuta io, nettissima, questa sensazione (e la ritrovo tutt'ora) non vedo perché non la dovevano notare i lettori d'allora.

                          Non la notava nessuno, non si sapeva neppure che fossero storie di autori diversi e, anzi, i più (io ero tra i più informati!) credeva per principio che la maggioranza almeno delle storie (comunque le più belle!) fosse americana!

                          Si percepiva qualcosa, è vero, ma si attribuiva più che altro a umori diversi in diverse storie, non ad autori con gusti differenti.

                          Citazione
                          1) la prima è che quest'interpretazione dell'affarista fosse nei lettori. No: era in Martina. Martina ha messo nel suo Paperone questo modo (pregiudizio?) italico di vedere gli affaristi, ma che nel contemporaneo paperone di Barks non c'era!

                          Ma questo cosa significa? Ovvio che dei bambini di 7 anni o poco più non avessero particolari idee su com'è un miliardario. Il tuo mi pare proprio puro gusto di far polemica. ::)
                          Le storie di allora (diversamente dal TL di oggi) non erano rivolte solo ai bambini e la gente comune aveva quel pregiudizio (sì, è un vero pregiudizio!) o comunque lo conosceva e ci si confrontava.

                          Citazione
                          2) la seconda (in realtà strettamente legata al punto precedente) riguarda questo tuo passo (qua non hai messo il grassetto, forse per questo non l'hai notato ::): "Mentre lo ZP di Martina era credibile ed era l'unico possiible per la visione che si aveva in Italia in quegli anni. "
                          Questa mia frase l'ho chiarita in altri forse 12 post, siamo nel teatro dell'assurdo... :D
                          Comunque se scrivendola mi sono espresso male, me ne scuso con gli altri lettori.
                          Però questo non è un trattato scientifico, è un forum! ;)


                          Citazione
                          Martina ha dato voce a una interpretazione possibile di Paperone. Una che poteva anche andare per la maggiore in Italia allora (cosa tutta da dimostrare), ma che era altrettanto sicuramente in contrasto con quella di Barks (calvinista? da "self made man"? ...ci siamo capito) o di pochi altri, come Bottaro e Scarpa...

                          Questo è la stessa cosa che ho sostenuto io... :o
                          E' divertente essere contestato... dai miei stessi argomenti! ;D


                          Quanto alle accuse di spocchia, declino la provocazione, ho capito che ti sto antipatico, ma in tutta franchezza non me ne importa nulla.



                          « Ultima modifica: Sabato 6 Dic 2008, 01:55:51 da ZioPaperone »

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                            Re: Guido Martina
                            Risposta #192: Sabato 6 Dic 2008, 12:15:38
                            Scusate un momento. Ho letto tutta la discussione (ma quanto scrivete? :P) e non condivido la tesi di fondo di ZioPaperone (che in definitiva vuole dimostrare che "era meglio ai miei tempi quando c'era Martina che ora che c'è Don Rosa") ma il fatto che il Paperone (e i paperi in generale) di Martina riflettessero un modo di vedere il mondo ben radicato nella cultura italiana a me sembra così ovvio ed evidente che dovrebbe essere "dato per acquisito". State davvero mettendo in dubbio la cosa?
                            « Ultima modifica: Sabato 6 Dic 2008, 12:21:01 da RoM »

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                              Re: Guido Martina
                              Risposta #193: Sabato 6 Dic 2008, 13:06:06
                              ad es. so da poco che le lenticchie di Babilonia non l'aveva scritta lui!.
                              In realtà è la tua nuova conoscenza che è sbagliata ::)
                              Citazione
                              Quanto alle accuse di spocchia, declino la provocazione, ho capito che ti sto antipatico, ma in tutta franchezza non me ne importa nulla.
                              In realtà a me sembra la tua una provocazione ::)
                              E per la cronaca non mi sei particolarmente antipatico, ma a volte anche a me mi sembra che traspaia spocchia e tracotanza dai tuoi post.
                              « Ultima modifica: Sabato 6 Dic 2008, 15:45:47 da Doctor_Einmug »
                              W la Disney e Dumas!
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                                Re: Guido Martina
                                Risposta #194: Sabato 6 Dic 2008, 20:37:31
                                il fatto che il Paperone (e i paperi in generale) di Martina riflettessero un modo di vedere il mondo ben radicato nella cultura italiana a me sembra così ovvio ed evidente che dovrebbe essere "dato per acquisito". State davvero mettendo in dubbio la cosa?
                                No, affatto. La certezza che Martina facesse satira di costume italiana è ovvia per tutti, certo, qui si contrariava l'assolutismo (che sia stato frainteso o meno) di alcuni concetti.

                                E ad ogni modo continuo a pensare che Martina oltre a fare satira gli piacesse di per sé raccontare di un Paperone avido e tiranno, ottica italiana o meno. Perché la tirannia, la crudeltà e altri elementi "cattivi" compaiono in quasi tutte le sue storie, Martina non era fatto per le storie buoniste. ;)

                                 

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