Negli ultimi giorni sto rileggendo alcune delle sue migliori storie e mi sono reso conto di quanto fosse grande. Lo consideravo un grande anche prima ma ora l'ho rivalutato ancor di più. Possedeva una cultura immensa ed era molto bravo a scrivere. Devo ringraziare Luca Boschi per aver postato nel suo blog le immagini della "Città d'Oro". I testi di Martina di questa storia sono stupefacenti per l'italiano usato e, accoppiata ai disegni molto belli e suggestivi, rendono la storia strepitosa (sebbene per dare un giudizio completo dovrei leggere tutta la storia e non solo le vignette postate. Ma come assaggio mi è piaciuto molto e mi fa venire quasi la voglia di cercare la storia per sapere come continua!).
Un esempio della cultura e della versatilità di Martina è data dall'Inferno di Topolino, un vero capolavoro. E' una storia che solo gli adulti di buona cultura possono apprezzare pienamente, per le numerose citazioni ad opere di Dante (e in un caso di Ariosto!) usate nelle gag! E' insomma un caso di storia a più livelli di lettura che la rende godibile a tutti. Spassosissime le caricature di Cesare, della Filosofia (Sofisma) e dell'Aritmetica! E poi come si fa a non apprezzare (e forse addirittura commuoversi) di fronte ai versi finali della storia in cui Dante augura all'Italia di riprendersi dalla crisi della guerra? Quella è davvero IMHO alta poesia.
Mi è capitato di rileggere anche la storia dei Sette nani e la fata incatenata. E anche quella è un capolavoro. La trama è magistrale e vede i sette nani sacrificare tutti la loro vita per far trionfare il bene. Trovo molto bella la parte in cui Cucciolo resiste alle tentazioni di Grimilde (chiamata nella storia Grimilda... Ma io mi ricordavo Grimilde! Forse una variante dei tempi antichi...) e poi sacrifica la vita per liberare la fata incatenata. E poi quando il suo desiderio si esaudisce dice mamma a Biancaneve. Io la trovo molto toccante. E' una delle fiabe più belle che abbia mai letto! Devo dire che in un certo senso preferisco il Martina fiabesco in quanto è più buonista e trasmette più speranza del Martina usuale (vedi anche Paperin Fracassa come esempio di storia fiabesca).
Un altra storia che ho trovato spassosa è quella in cui Paperino fa l'insegnante e se la deve vedere con gli alunni discoli (tra cui QQQ) che vogliono far chiudere la scuola! Poi arriva l'ispettore e accadono cose spassose come 35/5=16 e poi fa la prova (16+16+16+16+16) e viene... 35! (perché fa sbagliata anche la prova!)
Poi l'ispettore interroga anche Paperino e anche lì è spassoso, poi subisce le monellerie degli alunni e dice "Infandumo! Tradimentum!" e poi se ne va dicendo "Questa non è una classe! E' un covo di gangster analfabeti" e fa chiudere la scuola! E' una storia che ho apprezzato molto, mi piace quando Martina fa il goliardico (lo fa anche nell'Inferno) e in questo caso prende spunto dalla realtà (la vivacità degli alunni che fanno gli scherzi ai professori). Poi certe idee come quella della divisione sbagliata sono geniali e mi chiedo come gli siano venute!
Insomma questo uomo era geniale! Magari sceneggiassero tutti come lui! Poi ho letto le rubriche dei primi Topolino (realizzate da lui) ed erano qualcosa di stupefacente, curiosità di scienza, storia, geografia ecc., giochi di enigmistica difficilissimi, domande complicate (per ripassare le materie durante le vacanze) che metterebbero in difficoltà persino gli insegnanti... Io veramente quelle rubriche le ammiro, sono un numero di Avogadro (10^23) di volte meglio delle rubriche attuali dove si parla di cantanti e altre cose futili oppure interviste a VIP.
Insomma veramente un grande